Bassilichi, i sindacati chiedono un tavolo unico per analizzzare la situazione

A metà della scorsa settimana si è tenuto l’incontro presso Bassilichi Firenze a tavoli disgiunti con Filcams per il commercio, Fisac Cgil e Unisin per il credito (il giorno prima con i metalmeccanici) per affrontare il tema della divisione dell’azienda in 3 parti e la futura apertura di una procedura di licenziamento collettivo volontaria per circa 100 lavoratori.

Nella prima società confluirebbero circa 240 addetti in una società denominata Ausilia S.r.l, che sarà attiva nel settore delle back office bancario, capogruppo di Fruendo Srl (ex back office del Monte dei Paschi di Siena). La seconda parte confluirebbe con circa 250 addetti in una Newco (iniziale proprietà Bassilichi al 100%)che sarà attiva nel settore del Contact Center, ambito nel quale viene prestata, ad esempio, assistenza tecnica agli esercenti sui terminali POS. La terza parte rimarrebbe nel perimetro Bassilichi diventando presidio NEXI, a completamento del piano di ristrutturazione.

Più volte e persino con richiesta scritta, le tre categorie hanno chiesto di affrontare queste operazioni di suddivisione da parte dell’azienda congiuntamente su un unico tavolo, in quanto i lavoratori che dovranno far parte della Nuova Azienda provengono da i 3 CCNL seguiti appunto da Metalmeccanici, Commercio e Credito.

L’azienda non ha intenzione di unire i tavoli e questa scelta preoccupa molto il sindacato.
Per comprendere le finalità di tale operazione è stato chiesto all’incontro il Piano industriale della nuova azienda, senza un risultato in merito se non delle linee guide di intenzione, dichiarando che questa azione servirà alla Bassilichi per essere più competitiva sul mercato del settore dei Call Center e di Back Office sia per la partecipata Nexi che per i concorrenti di questo mercato.
Ormai da anni la Bassilichi, ha modificato il proprio assetto societario ma mai senza fornire un piano industriale strutturato. Dalle linee guide si evincono tutele per i lavoratori interessati circa la cessione nelle nuove aziende per un massimo di 12 mesi per garanzie occupazionali e territoriali, insufficienti a far vivere ai lavoratori con fiducia tale proposta. Per non parlare delle commesse per la Newco del Contact Center garantite per un massimo di 24 mesi!!

Le Organizzazioni sindacali hanno richiesto fin da subito l'assunzione di responsabilità non solo a Bassilichi stessa, ma anche alla controllante NEXI (che si candida ad essere il primo Player Nazionale nel settore dei pagamenti digitali).
“Con l'acquisizione di giugno 2017, erano state prospettate ampie possibilità di sviluppo mentre oggi si è intrapresa la direzione opposta, ovvero l'allontanamento dal perimetro NEXI di centinaia di lavoratori e di attività del core business.”
Filcams ,Fisac e Unisin sono molto preoccupati per il modo in cui vengono date le informazioni mirato ad indebolire il fronte sindacale con i tavoli disgiunti , per le poco chiare indicazioni sul mantenimento del Ccnl di riferimento e per le mancate garanzie per il futuro delle società, caratteristiche di un Piano Industriale mai consegnato.
Per questo, forti del sostegno dei lavoratori, siamo pronti a mettere in campo tutte le azioni necessarie che vadano verso la risoluzione della vertenza con l'ottenimento di garanzie reali e la dichiarazione unanime di tutte le rappresentanze dei lavoratori.

Preoccupazione di Bezzini e Scaramelli (Pd) per i lavoratori del gruppo NEXI : “Attivare tavolo fra le parti  e i Ministeri competenti”

Preoccupazione per le prospettive occupazionali del Gruppo del gruppo NeXI Spa,  dopo la presentazione da parte di Bassilichi delle linee guida del piano industriale  . Ad esprimerla, soprattutto in riferimento alle sedi di Nexi ubicate in provincia di Siena, sono i consiglieri regionali del Pd Simone Bezzini e Stefano Scaramelli che hanno appena depositato una mozione con cui impegnano la Giunta  a proseguire nell’opera di monitoraggio della situazione e ad attivare l’unità di crisi con un tavolo di confronto fra le parti e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali in relazione alle possibili conseguenze in termini occupazionali e sociali che possono derivare dalla riorganizzazione  societaria prevista dalle linee guida al piano industriale presentato da Bassilichi. In particolare Scaramelli e Bezzini fanno riferimento al piano di allontanamento dal perimetro Nexi di centinaia di lavoratori  e di attività di core business delle sedi in provincia di Siena. Anche da parte delle organizzazioni sindacali in questi giorni  è stata richiesta l’attivazione di un tavolo di confronto con la Regione Toscana e rappresentanti del Governo affinché  si facciano promotori, nei confronti di NEXI S.p.a., per ottenere tutele utili a garantire le prospettive occupazionali dei lavoratori e la salvaguardia delle competenze acquisite dalle maestranze  nel corso degli anni. “Da molti anni Bassilichi – hanno detto Bezzini e Scaramelli- costituisce un’importante realtà occupazionale per il nostro territorio in virtù degli stabilimenti di San Martino-La Tognazza e di Pian del Casone con oltre 250 addetti impiegati in servizi di pagamento e back office”. Nel 2017 Bassilichi Spa insieme alle sue controllate Consorzio Triveneto, Moneynet, BassmArt, Bassilichi CEE e ArsBlue, sono entrate nel gruppo ICEPI, oggi NEXI S.p.a e  in questa occasione venivano prospettate ampie possibilità di sviluppo occupazionale per l’intero gruppo. Nella mozione si spiega che nelle settimane scorse Bassilichi ha presentato alle organizzazioni sindacali le linee guida al piano industriale, le quali prevedono la divisione dell’azienda, che ha altre sedi in Toscana oltre a quelle in provincia di Siena, in tre parti: nella prima confluirebbero a livello nazionale circa 240 addetti in una società denominata Ausilia s.r.l., la quale sarà attiva nel settore del back office bancario, capogruppo di Fruendo s.r.l. (ex back office del Monte dei Paschi di Siena); nella seconda parte confluirebbe, con circa 250 addetti, una Newco che sarà attiva nel settore del Contact Center, ambito nel quale viene prestata, ad esempio, assistenza tecnica agli esercenti sui terminali POS; mentre la terza parte rimarrebbe nel perimetro Bassilichi, diventando presidio NEXI, a completamento del piano di ristrutturazione. “In questo contesto di riorganizzazione aziendale  – hanno spiegato Bezzini e Scaramelli nella mozione- il back office bancario e per uffici di Pian del Casone verrebbe ad essere  ceduto ad Ausilia s.r.l.; questo dopo che per questa sede, a seguito di una lunga trattativa sindacale conclusasi all’inizio del corrente anno, era stato raggiunto l’obiettivo del rinnovo delle commesse con MPS e Poste Italiane”.

 

Fonte: Ufficio Stampa Cgil Toscana e Firenze

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