"Proprio ieri, il cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha tenuto all’accademia del Lincei una lezione introduttiva dal titolo “Alcide De Gasperi: quando la fede dà forma alla politica” dove, dice, tra l’altro, “Senza cedere a tentazioni integriste, senza ricorrere a scorciatoie propagandistiche e senza mai strumentalizzare i simboli religiosi come amuleti identitari. De Gasperi fa politica come “una missione” e con una sobrietà di cui oggi si sente una grande, grandissima, necessità in Italia, in Europa e in tutto il mondo occidentale. “
Già questo credo che possa essere sufficiente come risposta alle tante prese di posizione riportate questa mattina su un giornale locale". Queste le parole di Francesca Del Corso, consigliera comunale del PD al primo mandato consiliare.
Sono di fede Cristiana e sempre stata appartenente alla chiesa Cattolica apostolica Romana. La sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’uomo del 18 marzo 2011 citata nella mozione presentata dalla consigliera Virginia Mancini, si riferisce alla esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche della nostra repubblica, infatti per le scuole c’è una norma che ne regola l’affissione.
Fra l’altro ritengo sia un bene che nelle scuole non si dimentichi la nostra cultura Cristiana e sia anche promossa almeno la conoscenza delle storie della bibbia, senza le quali è impossibile comprendere perfino l’arte e la letteratura.
Non ci sono norme per l’affissione del crocifisso nelle aule dei consigli comunali e non si possono usare richiami giuridici alla scuola per giustificare l'esposizione di un crocifisso nella sala del consiglio comunale.
Per me il Crocifisso è un simbolo religioso e come tale sta bene esposto in luoghi idonei alla religione. Quindi non in una sala municipale. Purtroppo la mozione della consigliere Virginia Mancini di Forza Italia era articolata tuttavia su un piano "simbolico" diverso. Vede il crocifisso come un simbolo laico di valori culturali e non religiosi.
Questa scelta è una "bestemmia laica" come anche scrive bene nei suoi libri la prof.ssa Sara Domianello, ordinario di Diritto ecclesiastico nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Messina. È una strumentalizzazione del crocifisso, lecita anche questa dopo che una sentenza del consiglio di stato è arrivata a dichiarare che i simboli cambiano significato secondo il contesto in cui sono; per chiarire, crocifisso in chiesa = Gesù crocifisso; crocifisso a scuola = simbolo della cultura nazionale.
Lecita sì, ma una bestemmia per un credente Cattolico per il quale il Crocifisso è un simbolo religioso e mai e poi mai lo vorrebbe veder ridotto a simbolo culturale!
Ancora più aberrante è il considerare il crocifisso come un amuleto o come un “marcatore di territorio”.
Per chiarire meglio, il Crocifisso è un simbolo religioso a cui ci si abbandona, si ama la croce, si rende visibile a tutti con la propria testimonianza di vita. È’ un simbolo religioso che mai vorrei vedere strumentalizzato.
Naturalmente per chi non è credente, il crocifisso è nient’altro che un pezzo di legno o di altro materiale, anche pregiato o artistico, quindi per un non credente poco importa dove sia collocato".
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