Pane, amore e tradizioni del mondo. Una tavola imbandita, sotto il grande lucernaio, al centro della scuola dell'infanzia La Casa sul Fiume di Sambuca Val di Pesa, con i sapori, i colori e le forme più diverse dei prodotti e degli ingredienti tipici della cultura gastronomica italiana e internazionale. Uno scambio di mani, un intreccio di sguardi, un flusso di parole. Bambini, uguali e diversi ma soprattutto uniti, hanno portato un pezzo di casa propria nella giornata dedicata al progetto “Chef tra le mense”, promosso dai Comuni di San Casciano, Greve, Barberino e Tavarnelle che a Sambuca ha ‘apparecchiato’ un’occasione speciale per risvegliare appetiti e viaggiare nelle latitudini con la valigia dei sapori. Spezie dal Marocco, ceci dalla Somalia, friarelli dalla Campania, riso e zafferano dalla Lombardia, arance, melanzane e mandorle dalla Sicilia, erbette di campo dal Chianti.
I prodotti, testimoni delle origini dei piccoli dell’infanzia, hanno arricchito il laboratorio globale e locale siglato dallo chef stellato Matia Barciulli che, al fianco dello chef dell’Osteria Passignano Nicola Damiani, ha introdotto sperimentalmente in una piccola scuola di campagna con ottanta bambini e undici paesi rappresentati, il piacere di imparare e conoscere attraverso il filo rosso del foodtelling. “Un’esperienza bella, toccante - ha commentato il sindaco David Baroncelli - che ha coinvolto i bambini nel raccontare tasselli della propria vita attraverso il cibo e la scoperta di nuovi sapori”. “Un piatto, anche quello nazionale, nasce nel viaggio e nel contatto con le culture e linguaggi di diverse nazionalità, gli spaghetti sono cinesi e i pomodori americani, eppure la classica pasta tricolore ha messo radici profonde in Italia tanto da rappresentare il nostro paese in tutto il mondo - ha detto Matia Barciulli – abbiamo fatto un lavoro sull’identità gastronomica internazionale, in ogni angolo della terra il cibo parla tante lingue e mette insieme cittadini di ogni età, senza barriere né confini”.
Alla scuola di Sambuca Matia Barciulli ha mostrato ai bambini ingredienti, preparazione, origine e composizione di un piatto marocchino, al fianco di una mamma ambasciatrice del mondo, la dolce Siahm che, con le sue ricette, poetiche e visionarie di terre lontane e vicine, ha inondato la casa sul fiume di spezie e magie del sud del mondo. Al centro dell’attività laboratoriale e del pranzo, cucinato dai cuochi del gestore del servizio di refezione scolastica Cir Food, il piatto del cous cous, raccontato come un libro aperto, attraverso le parole della mamma nordafricana che ha spiegato usanze del proprio paese legate anche al tajin e al the zuccherato alla menta. “L’esempio di integrazione tra i sapori, realizzato con la ricetta del cous cous del Marocco e le verdure nostrane, è piaciuto moltissimo ai bambini - concludono le insegnanti - la multiculturalità, affrontata nelle sue diverse espressioni, è un progetto che portiamo avanti da anni e da quest’anno abbiamo coinvolto attivamente le mamme che sono entrate in classe indossando costumi tradizionali, raccontando l’amore per il proprio paese con fiabe, balli, canti e musiche, i bambini sono stati felici di accoglierle e farle sentire a casa, qui in Italia”. All’iniziativa ha partecipato la dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo Don Milani Paola Salvadori. Le nazionalità degli allievi sono le più disparate, Stati Uniti, Russia, Somalia, Costa d’Avorio, Marocco, Belgio, Perù, Filippine, Romania, Albania, Marocco, Italia.
Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino
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