Lettera aperta sul diniego del Consiglio Comunale di Pisa all' esposizione del crocifisso

In ogni caso, la nostra storia il nostro stesso modo di pensare da 2000 anni ad oggi è condizionato dal Crocifisso. Perfino la tolleranza con i musulmani e le altre religioni, è dovuto al concetto cristiano di uomo.

Tutto quello che siamo e pensiamo anche come coatti oppositori ha sempre il Crocifisso come base. Ignorarlo è semplicemente la solita bugia del neopensiero, come se anche questo non avesse matrice in Cristo come anticristico. È sempre Lui il protagonista e spacca il mondo in due, rivelandosi come segno di contraddizione. Chi vuol far finta di non volerlo, inganna sé stesso e rimane dentro questa dinamica lo stesso.

L'Osservatorio se vuole avere un taglio a favore della storia e delle tradizioni, non può ignorare questo tentativo. Nella difesa della famiglia non può dimenticare quelle cristiane, che si sentono offese da una cosa pubblica che stabilisce una inimicizia pubblica ed indifferenza verso i valori fondativo del mondo cristiano. Ci piaccia o no l'idea di famiglia su cui è modellata la Costruzione è quella cristiana. 

È questa famiglia non è nemica del Crocifisso, e a quella famiglia piace il Crocifisso, e quella famiglia non può essere ignorata dall'Osservatorio. Ha diritto alla sua identità e a chi la difende anche nelle sue radici cristiane e nel non vergognarsi pubblicamente del Crocifisso. La riflessione è sul pluralismo e sull'identità.

Non è pluralismo accettare i valori della minoranza, non è pluralismo offendere nella direzione della cosa pubblica gran parte degli italiani e delle famiglie italiane. Come non è un approccio laico quello che si vergogna di una connotazione religiosa.

Laicità si fonda su un'evidenza oggettiva di alcuni valori, senza tuttavia escludere o vergognarsi di altri piani. Fino ad oggi sembra che approccio laico sia in antitesi e non in correlazione con l'approccio religioso.

L'approccio laico dell' Osservatorio non è negativo di quello religioso, né si formula secondo gli stessi presupposti, ma di certo non si vergogna né può essere indifferente agli assunti identitari della maggioranza. 

Valerio Lago - Presidente - Osservatorio per le Politiche della Famiglia A.P.S.

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