“Installata dal Comune una nuova telecamera in via Pacini, parrebbe per il controllo del cassonetto che era stato oggetto di numerosi abbandoni di rifiuti, senza l'apposizione dei cartelli e senza comunicazione al garante della privacy, come prevedrebbe la legge per queste situazioni. E' sintomo di ignoranza profonda o di disinteresse per leggi e regolamenti? Oppure c’è qualcosa da sapere che non ci hanno detto”. Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra afferma. E spiega: “Se si tratta di una telecamera per la sicurezza urbana come quelle del traffico? ma allora andrebbe segnalata con i cartelli. Si tratta invece di attività di polizia giudiziaria, per cui non è necessaria comunicazione? Oppure altro? In ogni caso l'amministrazione comunale non ha adempiuto ai dettami di legge”.
“Non è la prima volta che ci troviamo di fronte a casi in cui la politica permette ai vertici di giustificare qualsiasi mezzo in nome dell'obiettivo da raggiungere. Cosa ci dobbiamo aspettare adesso? Telecamere ad ogni cassonetto? Oppure altro ancora? Perché è fin troppo facile ipotizzare che gli abbandoni si sposteranno altrove – attacca Grassi – lontano dalle telecamere. Abbiamo per questo presentato un question time per il Consiglio comunale della prossima settimana in cui rinnoviamo anche l'invito al Comune di destinare maggiori risorse ad Alia per assumere nuovi ispettori ambientali per il contrasto alla dispersione illegale di rifiuti per la strada”.
“Ma la nostra preoccupazione riguarda non solo la violazione della normativa in materia, per l'installazione da parte o ad uso della Polizia municipale – conclude il capogruppo – quanto piuttosto la tipologia di software e di tecnologia impiegata. Dalla lettura degli atti d'acquisto dei nuovi software per le telecamere a Firenze, pare evidente che si tratti di un sistema molto avanzato e che supporta l'analisi dei dati video tramite intelligenza artificiale. Su questo specifico aspetto della vicenda segnaleremo nuovamente al garante della privacy la documentazione amministrativa raccolta finora”.
La replica della Polizia Municipale al consigliere Grassi sulla telecamera in via Pacini
La telecamera di via Pacini è stata installata contro l’abbandono incontrollato di rifiuti, ha quindi finalità di accertamento delle violazioni e per questo la mancanza di segnaletica non solo è lecita ma anzi è funzionale allo scopo. È quanto precisa la Polizia Municipale replicando alle dichiarazioni del capogruppo di Frs Tommaso Grassi. “Alla Polizia Municipale spetta accertare sia le violazioni amministrative che penali; in particolare, per le prima la legge n. 689/1981 consente di svolgere ogni atto di accertamento tecnico al fine di accertare le violazioni. In questo rientra anche l'utilizzo di apparecchiature di videosorveglianza”.
“In particolare, laddove le stesse siano siano utilizzate per luoghi di abbandono incontrollato dei rifiuti il loro utilizzo è del tutto lecito e non è richiesto che l'area sia indicata con la segnaletica, proprio perché verrebbe meno la finalità dell'utilizzo di tali apparecchiature”. La Polizia Municipale sottolinea come “come la tutela dell'ambiente sia una delle finalità di ordine primario dello Stato e, conseguentemente delle Amministrazioni locali” e che “le telecamere che hanno le citate finalità vanno a integrare i controlli fatti direttamente dagli operatori di Polizia Locale”. Nello specifico di via Pacini sono state svolte centinaia di ore di controlli con grande impiego di personale.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa
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