Ordinanza contro prostituzione, meno ragazze in strada e 27 denunce. I dati

Presentati i risultati dei 6 mesi di applicazione. Nardella: "Ha funzionato. Pronti a nuovo atto"


Trecentottantaquattro servizi effettuati sia con l’auto di servizio che tramite agenti in borghese, 27 persone denunciate e la rimozione di una roulotte in viale Guidoni usata per consumare i rapporti sessuali: sono i risultati a cui ha portato l’ordinanza del sindaco Dario Nardella contro lo sfruttamento della prostituzione, in vigore dal 14 settembre 2017 al 14 marzo scorso. I dati sono stati presentati stamani dal sindaco e dal comandante della Polizia municipale Alessandro Casale in Palazzo Vecchio. Alla presentazione ha partecipato anche Serena Perini, membro della Comunità Papa Giovanni XXIII, che opera anche a Firenze tramite le proprie Unità di strada.

“Siamo soddisfatti degli effetti dell’ordinanza - ha detto il sindaco Nardella - perché con l’entrata in vigore il fenomeno della prostituzione si è sensibilmente ridotto nelle zone del nostro comune dove era più presente. La diminuzione ci è stata confermata anche dalle molte associazioni di volontariato che operano sul nostro territorio per supportare le vittime, e che ringraziamo per la loro attività”. “L’ordinanza ha tutelato prima di tutto le vittime - ha spiegato il sindaco -, ovvero le donne che vengono strappate alle loro famiglie, violentate, che diventano oggetto della tratta internazionale e vengono fatte prostituire nei marciapiedi delle nostre periferie. Con l’ordinanza abbiamo cercato di colpire un business inaccettabile della criminalità organizzata di diverse nazionalità, che spadroneggia nel nostro Paese, alimentando la terza industria criminale del mondo”. “Noi siamo convinti che solo con strumenti concreti come la nostra ordinanza - ha continuato Nardella - si può dare un contributo al contrasto dello sfruttamento della prostituzione e della tratta. E per questo ringraziamo anche l’impegno di Papa Francesco, che sul tema dello sfruttamento della prostituzione non ha mai fatto un passo indietro, definendo la tratta delle prostitute un vero e proprie crimine contro l’umanità e i clienti come responsabili di un vero e proprio atto di tortura”. “Dobbiamo aprire gli occhi su questo fenomeno che alimenta la criminalità e il degrado sociale nelle nostre città e periferie - ha continuato - e che ci rende tutti meno degni di far parte di una comunità libera e democratica”.

Il sindaco ha poi spiegato che “l’ordinanza, per definizione, ha un tempo limitato” e che la Polizia municipale, anche adesso che l’atto non è più vigente, continuerà a fare i controlli e qualora il fenomeno dovesse ripetersi nell’entità registrata prima dell’entrata in vigore dell’atto “saremo pronti a firmare una nuova ordinanza per andare avanti con questa azione di contrasto del fenomeno”.

“Grazie al sindaco che ha avuto molto coraggio a fare questa ordinanza - ha detto Serena Perini -, grazie al suo atto le ragazze per strada sono molto diminuite. Il sindaco Nardella è stato il primo in Italia a firmare un tale atto ed è stato poi seguito da altri sindaci”. “Noi venivamo da tre mesi, ovvero da giugno, luglio e agosto dello scorso anno, in cui le nostre Unità di strada avevano avuto tanti primi contatti con le ragazze - ha spiegato Perini -, con le quali instauriamo innanzitutto un rapporto di fiducia per poi consentire loro, attraverso la consegna del nostro numero di telefono, di chiamarci quando sono in difficoltà o quando hanno la possibilità di ‘fuggire’ dalla strada. La nostra associazione è molto attiva sia a Firenze che in altre città d’Italia per aiutare le vittime della prostituzione, che a livello nazionale sono 120mila”.

Nei sei mesi di vigenza dell’applicazione dell’ordinanza i controlli della Polizia municipale si sono svolti in tutti i cinque quartieri della città: nel Quartiere 1 è stata accertata una violazione in piazzale Jefferson, nel Q2 sono state accertate otto violazioni nelle vie Ambrosoli, De Nicola, Della Nave a Rovezzano, Generale dalla Chiesa; nessuna nei quartieri 3 e 4 e ben 18 nel quartiere 5 in via Pistoiese, viale XI Agosto, via Pratese, viale Guidoni, via Allori, via Molise, via della Stazione delle Cascine, via S. Allende e via Campani. Le strade con più violazioni si sono rivelate via Pistoiese con 8, via de Nicola con 3, via della Nave a Rovezzano con 2, viale XI Agosto con 2 e viale Guidoni con 2.

I trasgressori si sono rivelati in diverse fasce di età: fino a 25 ci sono stati 4 denunciati, tra 26 e 45 ci sono stati 12 denunciati, tra 46 e 65 nove denunciati e solo un denunciato ultrasessantacinquenne. Tra di loro, la maggior parte risiede a Firenze (15), altri 6 appartengono al Comune di Firenze e sei di altre province. La maggior parte di loro sono lavoratori (20) e disoccupati (4). Abbiamo poi due studenti ed un pensionato.

Riguardo alle prostitute, nessuna di loro è risultata minorenne, ben 18 hanno tra i 25 ed i 35 anni, sei tra i 18 e i 24 e solo due sono ultratrentacinquenni. Prevale tra di loro la nazionalità romena (15), poi albanese (8).

“Il dato importante è che c’è stato un forte calo della presenza di ragazze sulle strade - ha detto il comandante della Polizia municipale Casale -. Nelle settimane prima dell’emissione dell’ordinanza, abbiamo fatto un’attività di monitoraggio con controlli ripetuti strada per strada, con i quali è stata rilevata la presenza del fenomeno della prostituzione. Questo perché le ordinanze contingibili e urgenti hanno proprio questo presupposto: ovvero un’istruttoria che dia contro che non c’è un episodio ogni tanto, ma che si tratta di una situazione che si sta radicando e crea un pericolo, in questo caso si parla di sfruttamento e tratta”. “Al momento le condizioni non ci sono per fare una nuova ordinanza - ha spiegato Casale -, i numeri sono contenuti. Qualora, però, il fenomeno dovesse riassumere dimensioni importanti il sindaco utilizzerà di nuovo lo strumento dell’ordinanza contingibile e urgente”.

L’ordinanza contingibile e urgente firmata dal sindaco a settembre scorso era volta a sanzionare chi chiede o accetta prestazioni sessuali e a tutelare le persone che sono o possono essere oggetto di sfruttamento, puntava a contrastare lo sfruttamento della prostituzione. L’atto è stato reso possibile dal decreto Minniti, convertito in legge nell’aprile 2017, che per la prima volta ha consentito ai sindaci di emettere un’ordinanza contro coloro che ottengono prestazioni sessuali a pagamento. Il provvedimento prevedeva a carico dei ‘clienti’ delle prostitute un procedimento penale che prevedeva l’arresto fino a 3 mesi o una ammenda fino a 206 euro. Nell’ordinanza contingibile e urgente si istituiva anche il divieto di chiedere o accettare prestazioni sessuali a pagamento. Non era necessario aspettare la consumazione dell’atto, una volta che gli agenti della Polizia municipale, sia in borghese che in divisa, accertavano se c’era stata una richiesta, un consenso o un accordo su una prestazione sessuale a pagamento, scattava la denuncia per il cliente sulla base dell’articolo 650 del codice penale per violazione di una ordinanza delle autorità. Non erano previste sanzioni per chi offriva la prestazione, a meno che non ci fossero state altre violazioni di legge.

L’ordinanza è stata applicata in tutta la città e non solo lungo le strade in cui è stata rilevata la presenza di persone che esercitano la prostituzione per evitare di far trasferire il fenomeno in altre zone.

Fonte: Comune di FIrenze - Ufficio Stampa

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