Vescovo e rabbino, culti diversi ma radici comuni: intenso scambio di opinioni a San Miniato

Vescovo e Rabbino s'incontrano per la prima volta sotto la Rocca grazie al Dramma Popolare di San Miniato, quel teatro che scuote le coscienze e accende nell'animo i grandi interrogativi che accompagnano l'uomo da sempre. Un incontro che si colloca sulla strada complessa e importante del dialogo interreligioso quale via maestra per la pace tra i popoli.

Specialmente negli ultimi anni, coi massacri in Siria e in Medio Oriente, il pericolo dell’Isis, l’arrivo dei migranti e i recenti episodi di intolleranza e antisemitismo in Europa, esso è di- ventato una priorità. Proprio il dialogo e l’importanza della reciproca comprensione fra ebrei e cristiani è stato il leit motiv dell’incontro - davanti a centinaia di studenti all'auditorium Carismi - tra il vescovo Andrea Migliavacca e Crescenzio Efraim Piattelli, Rabbino capo di Siena, promosso dalla Fondazione istituto del Dramma Popolare guidata da Marzio Gabbanini. Presenti il sindaco Gabbanini e i consiglieri regionali Pieroni e Nardini.

Nel è scaturito un confronto intenso - aiutato e smorzato dalle domande dei ragazzi - nel quale il rabbino ha ripercorso, anche con parole dure, il difficile rapporto tra ebraismo e chiesa cattolica, concludendo però nell’importanza – riconosciuta da entrambe le parti – di valorizzare le radici comuni, nell’interesse del dialogo e della pace nel mondo. Il rabbino ha anche ricordato il genocidio degli ebrei, il dramma dei ghetti, la persecuzione che ha subito il suo popolo sparso nel mondo e che in Italia era presente dal tempo dei romani.

E dalle comuni è iniziata l’analisi del vescovo Migliavacca che ha sottolineato come il cristianesimo derivi dall’ebraismo, ha radici ebraiche e può essere compreso soltanto tenendo presente tale contesto. «Parliamo che di ciò che ci unisce», da detto il vescovo suonando tutte le corde che possono essere artefici dell’armonia del dialogo: dall’amore e alla visione di un Dio che va oltre i rigidi schemi e le mura erette dalle genti per abbracciare tutto e tutti.

Una visione che racconta, quindi, un’unica storia dell’alleanza tra Dio e il suo popolo: oltre le diversità, in nome della fratellanza, l’amicizia, la solidarietà.

Il Dramma Popolare, forte dei suoi 71 anni, oggi trova il coraggio di affrontare un tema tanto difficile e delicato, e di offrirlo ai giovani: protagonisti del futuro e magari, anche, spettatori del Teatro del Cielo di San Miniato, che porta sulla scena le storie che bruciano sulla pelle degli uomini e nel cuore del mondo. Il dialogo è un grande dilemma ancora aperto.

Fonte: Fondazione Istituto Dramma Popolare

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