L'applicazione, dal 25 maggio prossimo, del nuovo regolamento europeo per la protezione dei dati personali è "una sfida che non può diventare l'ennesimo adempimento". Intervenendo a un convegno sul tema promosso venerdì da Comune, Metrocittà e Università di Firenze, Vincenzo Del Regno, Direttore generale della Città metropolitana fiorentina, ha rilevato come "le nuove tecnologie sono in grado di coinvolgerti anche se non sei direttamente connesso. I dati personali non devono essere utilizzati in modo improprio".
"La pubblica amministrazione locale di Firenze e i 42 Comuni della Città metropolitana fiorentina hanno deciso di affrontare assieme il problema", spiea Andrea Simoncini, ordinario di Diritto costituzionale all'Università di Firenze, per "un primo raffronto delle problematiche applicative: ovvero come facciamo a metterci in regola con questo nuovo Regolamento e come fare ad utilizzare la Città metropolitana come facilitatore, e possibilmente, anche come economizzatore degli sforzi da mettere in campo".
"C'è un problema per la Pubblica amministrazione di formazione del personale e peraltro a costo zero, a invarianza di bilancio", sottolinea Licia Califano, membro del collegio del Garante per la protezione dei dati personali: "La consapevolezza del nuovo Regolamento è recente, anche se è stato approvato due anni fa, ma poiché è entrato in vigore lo scorso anno e da maggio sarà operativo, la corsa è degli ultimi mesi".
Califano è in ogni caso ottimista sulle capacità della Pubblica amministrazione italiana di adeguarsi: "In Italia - ha detto - spesso arriviamo in ritardo, ma bene e meglio".
Tra i principi fondanti del nuovo Regolamento c'è quello di 'accountability', cioè di responsabilità del titolare". La Pubblica Amministrazione in quanto titolare del trattamento dovrà ottemperare una serie di adempimenti dalla nomina del responsabile della protezione dei dati (il Dpo) alla tenuta del registro dei trattamenti, dalla valutazione di impatto privacy alle tecniche di privacy by design e by default. La PA deve adeguarsi celermente, anche perché la nomina dei Dpo per i soggetti è obbligatoria.
Fonte: Città Metropolitana di Firenze
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