“Uscirà a breve un mio libro dal titolo Brividi immorali, dei racconti con vari personaggi spesso umoristici”. Così Laura Morante oggi a Lucca Film Festival e Europa Cinema nella penultima giornata del film festival si racconta in una conversazione al cinema Astra con la giornalista Silvia Bizio.
“Il libro uscirà a maggio – ha detto Morante – , è strutturato come una sequenza di andanti e di allegri, si passa da temi più leggeri e sorridenti ad altri più accorati”. Poi Morante si è soffermata sulla sua carriera cinematografica ricordando che proprio “Bertolucci mi scelse e debuttai nel film Oggetti smarriti del 1980. Però la mia carriera artistica è iniziata con la danza e poi con il teatro lavorando per un gruppo toscano”. Perché, ricorda Morante “sono nata in un piccolo paese dell’Amiata, in Toscana, a Santa Fiora infatti sono molto legata al territorio e ogni tanto ci torno”. Proseguendo sulla sua carriera, Morante, ha poi raccontato come “ho avuto tanti maestri, da Moretti a Monicelli e chiaramente Bertolucci”.
Tra gli aneddoti raccontati l’attrice italiana ha poi detto “che fu davvero dura girare la scena del funerale nel film La stanza del figlio di Nanni Moretti che ci chiese di non piangere ma di vivere quella scena con austerità e severità”. Raccontando sempre di cinema ha poi raccontato che “posso essere buffa ma non sono un’attrice comica. Mi piace l’umorismo anche in un attore drammatico. L’umorismo è indispensabile. E’ molto di più difficile recitare nei film comici rispetti a quelli drammatici. Un attore deve avere il ritmo, stare nei tempi. A me piace di più il dramma dal punto di visto etico”. E sulla salute del cinema italiano Morante ha detto “si sta riprendendo qualitativamente”.
Fonte: Ufficio stampa
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