"Come da tempo eravamo a conoscenza, l’operazione di cessione di Snaitech si è concretizzata. Playtech, uno dei principali attori a livello mondiale nella realizzazione e fornitura dedicate al gioco, presente in molti paesi al mondo e con oltre 5000 dipendenti, ha rilevato le quote di maggioranza.
Ormai il sistema a livello generale é in continuo movimento, vi sono molte incorporazioni e fusioni tra società e si stanno sempre più creando grandi conglomerati industriali a cui bisogna porre la massima attenzione.
Snaitech, dopo la fusione tra Snai e Cogetech, ha attuato un processo di ristrutturazione, preparando un terreno finalizzato anche alle cessione, costato pesanti sacrifici ai lavoratori e riduzioni di personale.
Il mettere in evidenza con ossessione, da parte dell’azienda, i risultati ottenuti, l’importante ritorno all’attivo e l’utile di bilancio, dando risalto che vi sarà anche un importante premio per i lavoratori, ma mai mettendo in evidenza i premi per i manager, segna ancora un livello di relazioni che pensavamo fosse stato superato.
Con questa operazione si entra in un nuovo scenario che va analizzato attentamente, anche nei termini di cosa comporta un passaggio di questa natura per il settore in Italia. Lo Stato trae da questo settore importanti entrate ed ha anche poteri di possibili interventi poiché le attività sono legate al rilascio di concessioni pubbliche.
Riteniamo che le concessioni debbano risentire del rilascio nell’interesse pubblico e della collettività e non del libero mercato e massimo profitto costi quel che costi. Sappiamo che Playtech ha una tecnologia avanzata e che risente di una condizione complementare a quella di Snaitech. Ad ogni cambio societario si registrano sempre cambiamenti, una diversa organizzazione del lavoro e spesso l’idea di ridurre il personale perché magari le borse rispondono meglio, in questo sistema malato, all’aumento dei profitti per gli azionisti.
Non permetteremo speculazioni sulle spalle dei lavoratori e precisiamo che alla base di importanti passaggi vi deve essere il rilancio dell’attività, gli investimenti e un aumento occupazionale. Non possiamo continuare a permettere che grandi operazioni industriali volino sopra la testa degli interessi collettivi, ed anche se l’iniziativa economica privata é libera, deve essere indirizzata e coordinata ai fini sociali, deve essere utile anche socialmente e garantire la sicurezza e dignità dei lavoratori".
Massimo Braccini, coordinatore nazionale FIOM gruppo Snaitech
Notizie correlate
Tutte le notizie di Porcari
<< Indietro