Le prospettive del cantiere per il nodo AV di Firenze, la stazione Foster e la situazione dei dipendenti di “Novadia”, con la denuncia del mancato pagamento degli stipendi nei mesi di febbraio e marzo, hanno portato la consigliera Serena Spinelli (Art. 1 - Mdp) a interrogare la Giunta per sapere quali azioni intenda intraprendere per garantire i lavoratori, da un lato, e per assicurare la prosecuzione e la continuità dei lavori, dall’altro. Con l’interrogazione si è chiesto in particolare quale sia la programmazione dei lavori del cantiere per il nodo TAV di Firenze, a breve, medio e lungo termine, nonché quali siano i criteri per svolgere, come Regione Toscana, il ruolo di monitoraggio sull’iter dei lavori e sui tempi di realizzazione dell’opera.
L’assessore Vittorio Bugli, rispondendo in aula, ha chiarito che la Società Novadia, interamente controllata dalla Società Condotte Spa, ha subito gli effetti della crisi della capo gruppo, e che su richiesta delle organizzazioni sindacali è stata attivata una Unità di crisi lavoro della Regione, presieduta dal consigliere del presidente Rossi, Gianfranco Simoncini, per chiedere ogni sforzo per il pagamento degli stipendi, per l’attivazione di eventuali ammortizzatori sociali utili a fronteggiare le difficoltà, per avere informazioni al Ministero dello sviluppo economico (Mise) sulla situazione di Condotte Spa. “La novità è la lettera ufficiale inviata in questi giorni a Rete ferroviaria italiana (Rfi), da parte del direttore generale per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali del Ministero dell’Ambiente – ha sottolineato l’assessore – tramite la quale si comunica di aver concluso l’iter del Piano di utilizzo delle terre con esito positivo”. “Con tale atto si conclude l’iter burocratico-amministrativo di autorizzazione dell’opera – ha continuato Bugli – e questo passaggio possiamo pensare possa contribuire a sbloccare la situazione dell’impresa titolare dei lavori; nel mese di aprile, comunque, è già in programma un nuovo incontro tecnico per avere da RFI gli aggiornamenti sull’iter dei lavori”. In relazione alle richieste sul monitoraggio e i tempi di realizzazione, l’assessore ha tenuto a precisare che l’intervento è di competenza statale.
Spinelli: "Regione ha messo in campo strumenti necessari".
“La realizzazione del nodo ferroviario dell’Alta velocità di Firenze non serve solo a Rfi ma serve al trasporto regionale e soprattutto ai pendolari che stanno subendo le conseguenze di questo enorme ritardo; conseguenze che in questo caso ricadono addosso anche ai lavoratori che già da due mesi non hanno percepito lo stipendio. La Regione Toscana ha messo in campo tutti gli strumenti utili per giungere a una soluzione positiva per i lavoratori del cantiere dell’Alta velocità di Firenze, dipendenti dell’azienda Nodavia. A loro, questa mattina in presidio davanti alla sede della Prefettura di Firenze, rinnovo tutta la mia solidarietà e vicinanza. Ringrazio la Giunta per la precisione con cui ha risposto all’interrogazione che ho presentato sul tema, ricordando le iniziative fin da subito messe in campo attraverso l’Unità di crisi, e la invito a insistere con questa azione di monitoraggio, presenza e attenzione rispetto a quest’opera e ai lavoratori”. Così Serena Spinelli capogruppo Articolo Uno Mdp in Consiglio regionale commenta la risposta arrivata della Giunta questa mattina, durante la seduta consiliare, all’interrogazione in merito alle prospettive del cantiere per il nodo AV di Firenze e la stazione “Foster” e alla situazione dei lavoratori dipendenti di “Nodavia”.
“L’Unità di crisi della Regione ha messo a disposizione dei dipendenti un confronto con gli uffici tecnici per attivare eventuali ammortizzatori sociali utili a fronteggiare questa fase di difficoltà dell’azienda – conclude Spinelli - Sono stati presi contatti con il Mise per avere ulteriori informazioni e un incontro sulla situazione di Condotte Spa, fondamentale per il futuro di Nodavia. Inoltre, dalla risposta della Giunta, apprendiamo il via libera ministeriale all’utilizzo delle terre di scavo del tunnel, considerando dunque chiuso con esito positivo l’iter istruttorio relativo all’approvazione del Piano di utilizzo delle terre. Un passaggio importante che auspico possa incentivare la ripresa dei lavori e la realizzazione nel rispetto dei tempi dell’intera opera. Un’infrastruttura attesa e necessaria per Firenze e per tutta l’area metropolitana, che segnerà una svolta nel trasporto intermodale e agevolerà la mobilità in entrata e in uscita dalla città”.
Tav Firenze: interrogazione Sì-Toscana sullo stato del progetto
Nodo Alta velocità di Firenze: è stato l’assessore Vittorio Bugli a illustrare all’aula la risposta della Giunta regionale all’interrogazione di Sì-Toscana a sinistra. I dettagli del progetto dello scavalco di Campo di Marte, la stima aggiornata dei costi complessivi dei lavori per il nodo fiorentino dell’alta velocità, il rischio di danni al “patrimonio edilizio e monumentale” di Firenze e la presenza di adeguate coperture finanziare. Questi i punti dell’interrogazione presentata da Tommaso Fattori e Paolo Sarti, con una conclusiva richiesta in merito alla disponibilità a una “sostanziale revisione della gestione nel nodo AV di Firenze, valutando soluzioni alternative”.
Nella riunione del 10 marzo, ha spiegato l’assessore Bugli, Rfi, “oltre a impegnarsi a mettere a punto soluzioni di breve periodo, ha fatto presente di avere in corso uno studio per ulteriori interventi infrastrutturali”. Tra questi, “lo scavalco di Firenze Campo di Marte, finalizzato a eliminare i conflitti oggi esistenti fra i treni regionali in direzione Arezzo e l’alta velocità”. L’accordo del 2011 “dovrà essere aggiornato e rivisto, anche alla luce dello sviluppo del sistema delle tranvie”. Presto, nel mese di aprile, si terrà un nuovo incontro con Rfi (Rete ferroviaria italiana), dopo la conclusione dell’iter autorizzativo per l’utilizzo delle terre di scavo. Quanto alle stime dei costi complessivi, “dai dati del monitoraggio previsto dall’accordo di programma quadro stipulato con il ministero delle infrastrutture e dei trasporti, questi risultano pari a 1miliardo e 612milioni di euro, con un avanzamento dei lavori al 49,97 per cento: 805milioni e 500mila euro per opere già realizzate, altri 806milioni e 500mila euro per opere ancora da realizzare”.
In relazione agli aspetti ambientali, si è previsto “un ampliamento sulla fascia di subsidenza”, inizialmente individuata da un minimo di 50 fino a 90 metri dall’asse delle gallerie. Ampliamento che ha portato ad aumentare di 71 unità gli edifici e le infrastrutture monitorate, “da 206 a 277”. Sono state aggiunte, ha spiegato ancora Bugli, anche modalità di monitoraggio radar e satellitare a quelle topografiche già previste. L’assessore ha quindi fatto riferimento all’articolo 49 della convenzione Rfi-Nodavia e alla polizza assicurativa attualmente vigente, quella “con la compagnia Swiss Re, con un massimale di 5milioni di euro per evento e 20milioni di euro per durata, integrata per massimale per evento fino a 20milioni di euro”.
Quanto alla intenzione di valutare soluzioni alternative per l’alta velocità, la Giunta ricorda il tentativo, fatto da Rfi nel 2016, di proporre una nuova ipotesi di soluzione, con il mantenimento dell’alta velocità su Santa Maria Novella e Campo di Marte e la realizzazione del solo sottoattraversamento Rifredi-Campo di Marte. Dal confronto che ne è scaturito, “con il Comune di Firenze, i comuni limitrofi e Rfi”, si è arrivati alla “soluzione progettuale condivisa, che conferma la realizzazione del passante sotterraneo, la centralità della stazione di Firenze Santa Maria Novella e la realizzazione della stazione Foster secondo il progetto originario, prevedendo modifiche alle aree esterne alla stessa stazione, atte ad una più funzionale integrazione modale tra ferro, gomma e tranvia”.
Risposta insoddisfacente, secondo il capogruppo Tommaso Fattori: “Nessuna volontà di valutare soluzioni alternative, assoluta vaghezza sui progetti di scavalco e sottoattraversamento, costi spaventosi e con gli interventi aggiuntivi si va verso i due miliardi di euro. E si capisce che non ci sono sufficienti coperture assicurative”. Questo in un contesto “complicato”, spiega Fattori, “con Condotte sull’orlo del fallimento, gli operai in sciopero”. Fattori ha ricordato il punto di vista del gruppo “sull’inutilità di questa opera e l’utilità di una soluzione di superficie, che costerebbe infinitamente meno e avrebbe gli stessi effetti in termini di efficienza”.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale
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