Ok dal Consiglio regionale della Toscana al contributo finanziario di 40 mila euro, erogato e suddiviso in due annualità da 20 mila euro (2018 e 2019), alla moglie di Idy Diene, cittadino senegalese brutalmente ucciso in pieno centro a Firenze il 5 marzo scorso. Un provvedimento analogo a quanto già disposto in precedenza dall’assemblea toscana, ad esempio, nel caso del carabiniere Giuseppe Giangrande, gravemente ferito a Roma, di Gianmichele Gangale, vittima di una violenta rapina, o ancora di Leonardo Lo Cascio, ucciso durante una rapina mentre andava a lavorare e ancora dell'artificiere della Polizia di Stato Mario Vece.
L’aula del Consiglio Regionale ha votato questa mattina la proposta di legge annunciata dal Presidente Rossi all’indomani del tragico omicidio di Idy Diene che prevede un contributo straordinario della Regione alla vedova. Il provvedimento è stato approvato a maggioranza con il solo voto contrario dei Consiglieri della Lega.
“Importante aver messo in campo in tempi brevi un provvedimento di indubbia civiltà, che vede ancora una volta la Regione a fianco di chi è rimasto vittima di una violenza cieca e brutale. – ha spiegato Giacomo Bugliani, consigliere regionale Pd e presidente commissione Affari istituzionali, illustrando l’atto in aula - Questa proposta di legge della Giunta prende le mosse da un episodio che ha colpito l’attenzione di tutti, cittadini e istituzioni, l’omicidio in pieno centro di Idy Diene da parte del 68enne Roberto Pirrone che, come appreso dalla stampa nelle ore successive al fatto, sommerso dai debiti aveva deciso di suicidarsi, salvo poi non trovare il coraggio e decidere così di uccidere il primo passante per finire i suoi giorni in carcere. La Regione, con le parole del presidente Rossi, aveva espresso, immediatamente a seguito dell’accaduto, la volontà di mettere in campo una forma di sostegno alla donna rimasta vedova. Sollecitazioni a procedere in tal senso sono arrivate poi dal Consiglio regionale, con due diverse mozioni sostenute convintamente dal Partito Democratico nelle scorse sedute. È stato quindi naturale procedere con la predisposizione di questo provvedimento, che intende fornire in tal modo una tangibile espressione della vicinanza delle istituzioni regionali alla moglie di Idy Diene”.
Ad annunciare il voto favorevole di M5S al provvedimento il consigliere Gabriele Bianchi che ha anche caldeggiando un tavolo con l’assessore alla presidenza, Vittorio Bugli, per elaborare criteri per normare queste erogazioni così “come sollecitato più volte dalle forze politiche”. In quella sede “concorreremo in maniera positiva e propositiva”, ha preannunciato Bianchi.
A motivare il voto contrario della Lega, già espresso in Commissione, Marco Casucci. Esprimendo “sinceramente la nostra solidarietà alla famiglia che ha perso un suo caro in modo assurdo”, il consigliere ha ricordato come gli inquirenti abbiano escluso motivi razzisti dell’omicidio. “Occorre quanto prima approvare una disciplina organica per l’assegnazione dei contributi di solidarietà, per evitare un’eccessiva discrezionalità che in questo caso ci sembra demagogica e contraria al buon senso”. Tra gli argomenti anche il fatto che non sarebbe economicamente sostenibile per le casse della nostra Regione dare un contributo “a chiunque venga ucciso per mano di squilibrati”. Di qui la richiesta dell’introduzione di “criteri oggettivi per evitare una discrezionalità ingiustificabile”.
Voto “convintamente a favore” per Monica Pecori, gruppo Misto, che non entrando volutamente nel merito di quanto accaduto – “Qui non siamo in un’aula di tribunale” – ha concordando sull’opportunità di definire criteri “automatici” per evitare discrezionalità “pur non riscontrate al momento”. D’altra parte già in altre occasioni la Regione si è fatta carico di una ‘sensibilità particolare’ verso chi si trova in situazioni drammatiche. “Una sensibilità rispetto alla quale oggi non si può che essere favorevoli”.
Voto favorevole “scontato” viste le mozioni già approvate dal Consiglio e “plauso alla Giunta che si è mossa celermente” da parte di Tommaso Fattori, Sì Toscana. Fattori si è augurato che la “prassi virtuosa della nostra Regione si traduca velocemente in legge”. E’ però “singolare, per l’appunto, che si colga questa occasione per invocare che dalla prassi si passi alla norma”, proprio quando “ad essere colpito è un cittadino con la pelle nera”. Se è così “si abbia il coraggio di dirlo”, ha ripetuto più volte il consigliere in aula. Il problema, ha aggiunto, è che nella testa dei consiglieri “non ci deve essere l’idea che ci sono morti che valgono di più e altri che valgono di meno”.
A favore della legge anche Serena Spinelli (Art.1-Mdp), che ha invitato Giunta e aula a discutere i criteri per disciplinare le risorse, salvo ricordare che “finora questo problema non si era mai sollevato”. Anche ammettendo che “non ci sia alcuna motivazione razzista” dietro ai fatti del 5 marzo, e cioè che “Idy passasse di lì per caso”, il rischio è che si metta “questo stesso motivo razziale nel non votare il contributo”. Un fatto che questo Consiglio e questa Regione “non possono permettersi”.
Nel ribadire che il voto contrario “non è dovuto al colore della pelle”, Elisa Montemagni (capogruppo Lega) ha citato casi precedenti di contributi erogati a seguito di gravi atti di violenza (come nel 2011, per i fatti di piazza Dalmazia a Firenze). “Abbiamo dato contributi a persone che erano in servizio, stavano lavorando per la comunità”. Ci sono anche altri casi di omicidio “per i quali le famiglie non hanno ancora ricevuto giustizia e non è stato dato un euro”. Questa volta “sembra che il contributo debba essere dato perché la vittima aveva la pelle nera, e questo è discriminante”. E’ giunto “il momento di inserire criteri oggettivi”. “A noi – ha ribadito la capogruppo - non interessa il colore della pelle”.
Nicola Ciolini, Pd, ha voluto ricordare altri casi in cui il Consiglio ha votato all’unanimità il contributo di solidarietà, come per la vicenda di Lo Cascio a Prato, l’anno scorso, quando l’aggressione avvenne per mano di uno straniero. “Dite di non farne una questione di pelle – ha ribattuto alla Lega – ma oggi ponete il problema a fronte di un caso analogo ma a parti rovesciate”. Opportuno quindi un voto unanime anche in questo caso, mentre è giusto “prendere un impegno fin da subito per normare in modo più preciso questo tipo di interventi”.
Stefano Baccelli, Pd, nel dichiarare il voto a favore da parte del suo gruppo ha sottolineato la “grave strumentalità della posizione della Lega: è evidente che siccome il caso di specie non convince, perché la vittima è di colore, si costruisce tardivamente la teoria per cui occorre una disciplina uniforme”. “Tutto questo doveva essere fatto prima” ha ribadito il consigliere ricordando di essere stato “tra i pochi ad avere dubbi” rispetto all’iniziativa posta dall’allora consigliere Donzelli (FdI). E’infatti evidente che se si fa un atto discrezionale, che pure nel caso specifico appaia opportuno, non si disciplina in modo universale e astratto per tutti i casi successivi che possono capitare. La questione “generale e astratta andava posta fin dall’inizio”.
“Non comprendo le obiezioni dei consiglieri della Lega Nord che di fronte alla vicenda di Lo Cascio ucciso da un extracomunitario sostengono il contributo mentre nella medesima situazione a parti invertite pongono un problema. – ha detto Nicola Ciolini, consigliere regionale Pd - Avrei auspicato, come nelle altre situazioni richiamate, Lo Cascio, Giangale e tutti quei casi che abbiamo affrontato, un voto unanime del Consiglio toscano, sarebbe stato un messaggio positivo e importante. Prendiamoci da domani l’impegno di disciplinare in maniera più precisa questo tipo di interventi normativi, su questo non possiamo che convenire, ma è sbagliato utilizzare questa motivazione per non sostenere il provvedimento di oggi. Eliminare ogni confusione in materia è giusto, non lo è votare diversamente a seconda di chi muore e di chi uccide”.
“È stato naturale e necessario per il gruppo Pd esprimere un voto favorevole al contributo, grave strumentalità invece c’è stata nel voto della lega Nord. – ha sostenuto Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd - Siccome il caso di specie non ha convinto se n’è costruita attorno una teoria per cui occorre una disciplina uniforme in materia. Su quest’ultimo punto sono d’accordo anzi ne sono un profondo sostenitore, ho infatti posto la questione fin dalle prime situazioni capitate senza però che questo intaccasse il mio sostegno convinto a ogni provvedimento. Trovo quindi pretestuoso porre una questione generale, che andava invece fatta presente da tempo, in questo frangente specifico e per la persona in questione”.
Nardini (PD): “Poco fa l'aula del Consiglio Regionale ha votato la proposta di legge annunciata dal Presidente Enrico Rossi all’indomani del tragico omicidio di Idy Diene che prevede un contributo straordinario della Regione alla vedova. Il provvedimento è stato approvato a maggioranza con il solo voto contrario dei Consiglieri della Lega.
Il voto compatto a favore dello stanziamento del contributo speciale per la vedova di Idy Diene è la conferma del gran cuore della Toscana che, ancora una volta, dimostra di superare le diverse visioni politiche per compiere gesti di solidarietà straordinari.
Un gran cuore che però i colleghi della Lega sembrano aver perso per strada dato che proprio questa volta hanno votato contro. Viene da chiedersi il perché: forse per il colore della pelle della vittima?
Scelta che amareggia non poco perché le discriminazioni dovrebbero star fuori da quest’aula. L’unica cosa che possiamo fare come Istituzione è alleviare, almeno in parte, il grande dolore che le famiglie delle vittime si trovano a vivere, offrendo loro un sostegno economico. Abbiamo il dovere di farlo e la vedova di Idy Diene ne ha diritto come tutti gli altri.
Ė la risposta anche ai pentastellati di Pontedera, che proprio su questa scelta avevano attaccato il Presidente Rossi, per altro in discordanza con i loro rappresentati regionali che stamani hanno votato a favore. La solidarietà non ha colore, non ci sono vittime di serie A e di serie B, ma donne e uomini che hanno perso drammaticamente la vita".
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