Tutor Autostrade, violato il brevetto di un'azienda del Chianti. La società: "Immediata sostituzione"

I Tutor presenti lungo la rete di Autostrade per l'Italia dovranno essere rimossi e distrutti: la sbalorditiva affermazione giunge dopo una causa cominciata 12 anni fa dopo per un contenzioso nato con una piccola azienda di Greve in Chianti, la Craft di Romolo Donnini. La Corte di Appello di Roma ha stabilito che i Tutor installati sulla rete in concessione sono contraffazione del brevetto di Donnini. Dunque Autostrade dovrà non più fabbricare, commercializzare e utilizzare questo sistema e per ogni giorno di ritardo sarà comminata una multa da 500 euro come sanzione civile. Il brevetto del lettore di targhe a due postazioni potrà comunque essere acquistato da Autostrade, permettendo teoricamente così il salvataggio dell'attuale sistema. La sentenza giunge adesso dopo che nel 2015 la Cassazione aveva rimandato il ricorrso a un altro esame in Appello per capire se il dispositivo fosse stato contraffatto.

AUTOSTRADE: "IMMEDIATA SOSTITUZIONE"

Il Tutor non verrà rimosso dalla rete di Autostrade per l’Italia, ma sarà immediatamente sostituito con un nuovo sistema diverso da quello attuale.

La decisione di oggi della Corte d’Appello di Roma, che ha stabilito che i Tutor costituirebbero una forma di violazione del brevetto della Craft, sarà impugnata presso la Corte di Cassazione da Autostrade per l’Italia, le cui ragioni sono state riconosciute fondate da 4 precedenti sentenze di merito in tutti i gradi di giudizio.

Tuttavia, per evitare che vengano annullati i benefici del Tutor che ha ridotto del 70% il numero di morti sulla rete autostradale, Autostrade per l’Italia si farà carico della sanzione pecuniaria prevista per mantenere attivo il sistema attuale fino alla sostituzione integrale degli apparati con altro sistema di rilevazione della velocità media, che avverrà entro tre settimane.

La decisione della Corte d’Appello di Roma riconosce che non c’è stato alcun arricchimento da parte di Autostrade per l’Italia, non avendo la concessionaria ottenuto alcun vantaggio economico dall’utilizzo del sistema che ha come unico obiettivo quello di tutelare la sicurezza dei clienti, né alcun danno per Craft. Pertanto, la sentenza di oggi non prevede alcun indennizzo a beneficio di Craft per l’utilizzo del sistema.

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