Il Comune di Montemurlo, in collaborazione con l'ANPI Prato, la Fondazione CDSE e l' Istituto Storico della Resistenza di Pistoia, organizza “Aspettando il 25 aprile”, una mini-rassegna cinematografica per parlare di Resistenza e di pace attraverso prospettive meno note e conosciute. « Quest'anno la celebrazione ufficiale del 25 aprile sarà preceduta da due proiezioni cinematografiche per conoscere la storia di questo periodo, con un focus particolare sulle vicende che videro protagonista Montemurlo. - spiega il sindaco del Comune di Montemurlo, Mauro Lorenzini – Anche qui da noi, infatti, si vissero pagine tragiche della lotta di liberazione e straordinari atti di eroismo e di resistenza che vale la pena conoscere e non dimenticare». Un'opportunità per riflettere e soprattutto per non dimenticare, come sottolinea l'assessore alla cultura, Giuseppe Forastiero:« Quando si mettono in discussione i valori dell'anti-fascismo e della guerra di Liberazione si capisce il valore e l'importanza del lavoro sulla memoria. Oggi gli scenari di guerra ci sembrano lontani, eppure solo alcuni decenni fa eravamo noi a patire le stesse sofferenze che vediamo oggi in tv. Per questo raccontare il 25 aprile, e farlo spiegando i fatti che videro protagonista Montemurlo, significa riaffermare i valori della pace e dell'antifascismo in ogni sua forma».
Il ciclo si apre martedì 17 aprile ore 21 alla Sala Banti con la proiezione del film “Italo” di Lorenzo Enrico Gori e Filippo Maria Gori. La pellicola narra della tragica vicenda di Italo Franceschi, giovanissimo pistoiese che, all'età di nove anni, l'8 ottobre 1944, ad un mese esatto dalla liberazione della città, trovò la morte a causa di un ordigno inesploso, da lui raccolto mentre giocava con gli amici del quartiere dell'Immacolata, di Pistoia. Il film darà l'occasione per ricordare un altra vicenda tutta montemurlese, avvenuta sull'argine del torrente Agna. Era il 5 luglio 1945 quando quattro ragazzi, Renato Nieri di 17 anni, Giuseppe e Paolo Nieri, fratelli di 8 e 5 anni e Giuseppe Signori di 7 anni, persero la vita per uno scoppio di una bomba a mano rimasta inesplosa sull’argine del torrente. I bambini stavano facendo il bagno nell’Agna, quando uno di loro trovò la bomba e ci si mise a giocare. In un attimo l'acqua del fiume diventò rossa del sangue di vittime innocenti. Una vicenda che è rimasta come una ferita aperta nella storia post bellica di Montemurlo. Per questo il Comune di Montemurlo tre anni fa ha dedicato alle giovani vittime una piazza, proprio a pochi passi dal luogo di quel tragico incidente. « Questo programma, coordinato dal Comune di Montemurlo, crea una rete tra enti diversi che a vari titolo lavorano sulla storia e sulla promozione dei valori dell'anti-fascismo - aggiunge la direttrice della Fondazione Cdse, Alessia Cecconi – I due film in programma toccano temi particolarmente sentiti sul territorio, perché gli effetti della guerra e il fascismo, nonostante siano passati oltre 70 anni, si fanno ancora sentire. Ricordo a questo proposito la commozione dei compagni di giochi dei bambini morti nell' Agna, quando nel 2012 il Comune inaugurò la piazza a loro dedicata. Un trauma che non si supera mai del tutto». Apriranno questa prima serata i saluti del sindaco del Comune di Montemurlo, Mauro Lorenzini e della presidente dell'Anpi Prato, Angela Riviello. Interverranno inoltre Alessia Cecconi della Fondazione CDSE, Pier Luigi Guastini e Stefano Bartolini dell' Istituto Storico della Resistenza di Pistoia e i registi di“Italo”.
Lunedì 23 aprile, invece, attraverso la proiezione del film “L'arte in guerra. Rodolfo Siviero e i monuments man italiani” di Massimo Becattini - una produzione per RAI 3 La Grande Storia- si potrà conoscere la storia di quegli italiani che con coraggio e astuzia si impegnarono nella salvezza del patrimonio artistico nazionale nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Il film ripercorre le vicende di Rodolfo Siviero, agente dei servizi segreti e doppiogiochista, e poi di Emilio Lavagnino, funzionario del Ministero a Roma, e infine di Pasquale Rotondi, Soprintendente alle Gallerie delle Marche. Anche Montemurlo nel suo piccolo fu protagonista di quest'opera di salvataggio del patrimonio artistico italiano. Molti capolavori provenienti dalle chiese e dal Duomo di Prato, infatti, furono nascosti e protetti segretamente alla Villa del Barone di Montemurlo. Il sovrintendente alle belle arti di Firenze, infatti, che conosceva bene il figlio di Cristiano Banti, gli affidò questo prezioso patrimonio, che a Montemurlo poteva stare al sicuro, lontano dalla linea del fronte. Alla proiezione del film sarà presente il regista Massimo Becattini, famoso documentarista per Rai Storia, che tra l'altro ha un legame speciale con il territorio per essere nato e cresciuto a Montemurlo, figlio del primo segretario comunale del secondo dopo guerra.
La proiezione sarà preceduta dalla presentazione del libro “Tesori in guerra. L'arte di Pistoia tra salvezza e distruzione” di Alessia Cecconi e Matteo Grasso (2017) Interverranno Alessia Cecconi (Fondazione CDSE),Matteo Grasso (Istituto Storico della Resistenza di Pistoia).I capolavori d'arte di Pistoia, minacciati dalle bombe alleate e dalle requisizioni tedesche, furono protagonisti di una vera e propria fuga per la salvezza, intrecciando le loro vicende a quelle delle opere fiorentine. Grazie a una lunga ricerca in archivi pubblici e privati, gli autori hanno ricostruito per la prima volta la storia di come furono messi in salvo i capolavori del Duomo, il pulpito di Giovanni Pisano di Sant'Andrea, le preziose tavole del Museo Civico fino ai tesori di San Giovanni Fuorcivitas, primo tra tutti la Visitazione di Luca della Robbia. L'ingresso alle serate è libero e gratuito. Per maggiori informazioni si può contattare la biblioteca comunale telefono 0574-558567.
Fonte: Comune di Montemurlo - Ufficio stampa
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