L’oncologia sta vivendo una fase di grande evoluzione: le nuove terapie consentono la cura di tumori un tempo giudicati inguaribili e sempre di più si assiste al fenomeno della cronicizzazione del cancro; la tipizzazione biomolecolare dei tumori ha superato la vecchie classificazioni e ha aperto la strada ai nuovi paradigmi della medicina di precisione; l’aumento dei casi trattabili con il progressivo invecchiamento della popolazione e il costo dei nuovi farmaci hanno posto con forza il tema della sostenibilità delle cure oncologiche nell’ambito di un servizio sanitario che vuole e deve rimanere equo ed universale.
Il diritto all’innovazione quando questa è effettivamente tale, deve essere governato: identificare la vera innovazione, attivare con i produttori una politica appropriata dei costi; ripensare i trattamenti utili anche nell’ottica di un’etica del diniego, fare chiarezza su aspettative indotte e spesso disattese sono azioni necessarie.
Da qui una assunzione collettiva di responsabilità per garantire l’appropriata fruibilità delle cure.
Il convegno del 13 aprile è l’occasione in cui verranno approfondite importanti tematiche e sulle quali gli attori del Ssn dovranno dare risposte: come i nuovi farmaci cambieranno la cura e i costi, il nuovo approccio della tipizzazione biomolecolare, la big pharma, le nuove terapie di ‘prima linea’ e il ruolo strategico della Rete europea della ricerca.
Altra sfida è come adeguare il sistema ai cambiamenti epidemiologici; è l’etica del diniego; sono i costi sanitari e la responsabilità collettiva; è il diritto governato all’innovazione in oncologia e il pericoloso mondo delle fake news.
Infine, una domanda alla quale è urgente dare una risposta è questa: oggi esiste una ‘cultura oncologica’?
Fonte: Ufficio Stampa
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