Coldiretti: al via premio per razze autoctone a rischio estinzione

Nelle aree rurali, soprattutto in zone ad alto valore naturalistico, si rileva il rischio di perdita di biodiversità, a causa della scarsa redditività e degli eccessivi costi per il mantenimento degli allevamenti di razze locali. A rischio la sopravvivenza dell’asino Monterufolino, la pecora Zerasca, la capra di Montecristo, solo per citarne alcune.

Per cercare di salvare queste razze sul Burt della Regione Toscana è stato pubblicato il Bando per la “Conservazione di risorse genetiche animali per la salvaguardia della biodiversità” del Programma di Sviluppo Rurale della Toscana 2014-2020 – annualità 2018.

In Toscana, la grande biodiversità di razze animali, alcune delle quali a rischio di estinzione, rappresenta un patrimonio ambientale e storico-culturale di singolare ricchezza che richiede specifiche azioni di tutela.

“Come è noto, le razze animali attualmente a bassa consistenza numerica sono state nel tempo progressivamente abbandonate proprio a causa della loro bassa produttività che determinava e tuttora determina un minor reddito per l’allevatore.  Attraverso questo bando – dice Tulio Marcelli presidente di Coldiretti Toscana -  viene erogato un premio a Unità di Bestiame Adulto (UBA) per il mantenimento di riproduttori appartenenti a razze autoctone minacciate dal rischio di abbandono”.

Sono ammissibili al sostegno le razze iscritte al Repertorio Regionale di cui alla L.R. 64/04, in particolare: i bovini: Calvana, Garfagnina, Maremmana, Pontremolese e Romagnola; gli ovini: Appenninica, Garfagnina Bianca, Pecora dell’Amiata, Pomarancina , Zerasca e  Massese; i caprini: Capra della Garfagnana, Capra di Montecristo; gli equini/asinini: Maremmano, Monterufolino, Cavallo Appenninico, Asino dell’Amiata; e per i suini la Cinta senese.

L’impegno consiste nel mantenimento di riproduttori appartenenti ad una o più delle razze sopra riportate. Il beneficiario è tenuto al rispetto di quanto previsto dal libro genealogico o dal registro anagrafico cui sono iscritti i capi della razza allevata. I capi devono essere mantenuti per cinque anni a partire dalla presentazione della prima domanda di aiuto. A fronte di un impegno quinquennale, il premio concesso per UBA è differenziato per razza ed è corrisposto annualmente per il numero di riproduttori (convertito in UBA) mantenuti nella stalla e può variare secondo la razza da 200 a 500 Euro/Uba ad anno.

“Gli allevatori che intendono presentare domanda di aiuto per accedere ai benefici previsti del bando sono tenuti, prima della presentazione della domanda, a documentare la propria posizione anagrafica mediante la costituzione o l’aggiornamento del proprio fascicolo aziendale elettronico, nell’ambito del sistema informativo di ARTEA (Azienda Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura). Il mancato aggiornamento del fascicolo aziendale elettronico comporta la sospensione dell’ammissibilità a contributo, fino alla sua regolarizzazione. Coldiretti Toscana – dice il direttore Antonio De Concilio -  attraverso il sistema dei Centri di Assistenza Agricola offre un servizio di assistenza a tutti gli allevatori interessati”.

La domanda di aiuto deve essere presentata entro il 15 maggio redatta esclusivamente in modalità telematica sulla modulistica reperibile sul sistema informatico ARTEA, nell’ambito della Dichiarazione Unica Aziendale (DUA), accedendo direttamente al sistema informativo ARTEA o tramite i CAA (Centri di Assistenza Agricola). Il CAA Coldiretti mette a disposizione la propria assistenza attraverso gli sportelli  presenti in  tutti gli uffici di Coldiretti distribuiti sul territorio regionale, il cui elenco può essere consultato sul sito www.toscana.coldiretti.it.

Fonte: Coldiretti Toscana – Ufficio Stampa

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