Volterra, un progetto sperimentale sul teatro in carcere con ACRI e Fondazione CRV

Un altro riconoscimento alla trentennale esperienza della Compagnia della Fortezza grazie al forte impegno della Fondazione CRV, la quale ha portato l'ACRI, ovvero l'Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio spa, ad affidare a Carte Blanche il ruolo di capofila di un progetto sperimentale sul teatro in carcere. Un'ottima notizia per il territorio, il quale vede riconosciuta a livello nazionale la lungimiranza di politiche di sostegno e investimento pluriennale sull'attività teatrale condotta all'interno della Casa di Reclusione di Volterra da Armando Punzo e Carte Blanche.

Anche in questo caso, come per il progetto “Sogni e bisogni”, gran parte del merito va al Presidente della Fondazione CRV Ing. Augusto Mugellini e al Segreterio Generale Dott. Roberto Sclavi, i quali hanno cucito una serie di rapporti e incontri istituzionali atti a promuovere la realtà dell'istituto penitenziario di Volterra con gli associati di ACRI.

L'occasione principale è stata la due giorni dedicata alle tematiche del carcere e allo strumento della cultura come misura di rieducazione e reinserimento dei detenuti organizzata dalla Commissione per le Attività e i Beni Culturali di ACRI, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, gli scorsi 8 e 9 giugno 2017 presso la Casa di Reclusione e il Centro Studi Santa Maria Maddalena. Obiettivo primario, visto il sempre crescente investimento da parte di Fondazioni bancarie nel settore e l'interesse di altre a ricalcare le stesse orme, era la condivisione di esperienze e “buone pratiche” coinvolgendo responsabili delle strutture detentive, operatori e associazioni operanti nello stesso ambito così da consentire ai presenti di analizzare “lo stato dell'arte” e cogliere eventuali opportunità di ulteriore sviluppo.

La due giorni ha avuto come momento culminante un seminario orientato al mettere a sistema le principali esperienze maturate in questa specifica attività di recupero e, all'aprire una riflessione sull’importanza dei percorsi di riabilitazione all’interno delle strutture penitenziarie, ma si era aperta con la possibilità offerta a tutti i partecipanti di prender parte ad un'intensissima visita al carcere culminata con una cena galeotta negli spazi del Maschio (di recente ristrutturato e riaperto grazie al contributo di Fondazione CRV) e con gli attori della Compagnia della Fortezza che hanno recitato alcuni tra i pezzi più coinvolgenti degli spettacoli teatrali in repertorio.

L'evento si presentava già eccezionale rispetto al modus operandi di ACRI poiché, caso più unico che raro, è stato organizzato lontano dalla sede centrale di Roma, preferendo Volterra poiché già riconosciuta, proprio per via dell'esperienza della Compagnia della Fortezza, come il luogo in cui in maniera più naturale e logica un tale evento potesse caricarsi di senso. Vi è stato così un vero e proprio esodo verso Volterra di numerosi rappresentanti di Fondazioni bancarie provenienti da tutta Italia, col fine di confrontarsi sul particolare filone di interventi a favore dei detenuti basato su attività culturali e laboratori artistici, in particolare il teatro in quanto dimostratosi particolarmente efficace e apprezzato dai destinatari degli interventi.

Come si accennava, la scelta del luogo non è stata casuale poiché la Compagnia della Fortezza rappresenta un caso di assoluta eccellenza sul piano della qualità e del valore artistico dell’attività da essa svolta all’interno dell’istituto di pena. L'aspetto che più ha entusiasmato i rappresentanti delle Fondazioni è stata la filosofia alla base dell'approccio metodologico della Compagnia della Fortezza: concentrandosi esclusivamente sul contenuto artistico dell’attività svolta, liberandola da condizionamenti finalistici di tipo sociale, si riescono a raggiungere risultati, sul piano artistico, equiparabili, e forse anche superiori, a quelli ottenibili in contesti “ordinari”. E la qualità di tali risultati, indirettamente, produce risultati straordinari sul piano sociale. Questo modo di intendere l’attività all’interno del carcere ha consentito alla Compagnia della Fortezza di raggiungere risultati di straordinario valore artistico e sociale, testimoniati dai numerosissimi attestati ricevuti, dal coinvolgimento di numerosi detenuti, dalla notorietà conseguita da alcuni di essi, dalla partecipazione a tournée su tutto il territorio nazionale.

Proprio partendo da questa sollecitazione, a seguito del seminario, la Commissione Beni e Attività Culturali di ACRI ha deciso di approfondire l’opportunità di dare vita a un percorso che consentisse di mettere assieme le migliori esperienze e prassi presenti in diversi contesti territoriali, farle dialogare e diffonderne l’approccio a beneficio di altri contesti e operatori. Ne è nato il progetto sperimentale “Per aspera ad astra – come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza”, cui hanno dato la propria adesione le seguenti sei Fondazioni associate ad ACRI: Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Fondazione con il Sud, Fondazione CR Modena, Fondazione CR La Spezia e, ovviamente, la Fondazione CR Volterra quale promotore principale dell'iniziativa progettuale. ACRI ha individuato Carte Blanche come soggetto responsabile, incaricandola di ideare e dare forma ad un progetto orientato a sperimentare la messa in rete di alcune delle migliori esperienze di teatro in carcere con l’obiettivo di un reciproco arricchimento e di diffusione di buone prassi anche in altri contesti. Il progetto così redatto è stato approvato unanimemente dagli organi di ACRI e diventerà esecutivo nelle prossime settimane. Esso si articola in una serie di eventi formativi (corsi di formazione professionale) e di workshop, alcuni realizzati a Volterra altri all’interno degli istituti di pena localizzati nei territori di competenza delle Fondazioni partecipanti, rivolti a operatori artistici, operatori sociali, partecipanti alla Scuola di formazione e aggiornamento del Corpo di polizia e del Personale dell’Amministrazione Penitenziaria, detenuti.

Fonte: Compagnia della Fortezza - Centro Nazionale Teatro e Carcere

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