Esplosione Livorno, i commenti e le reazioni il giorno dopo la tragedia

Ad un giorno dall'incidente al porto di Livorno in cui hanno perso la vita Lorenzo Mazzoni, 25 anni, e Nunzio Viola, 53, si moltiplicano i commenti e i messaggi di cordoglio e solidarietà da associazioni, politica e sindacati.

Intanto dalla Procura arrivano alcune novità sull'indagine aperta per omicidio colposo

Il cordoglio della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici

La Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici – nella figura del suo Presidente Dott. Chim. Nausicaa Orlandi - esprime cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime di questa tragedia sul lavoro. La Federazione ribadisce l’importanza delle attività di prevenzione e protezione nell’ambito della sicurezza sul lavoro, in particolare nelle attività che prevedono la manipolazione e lo stoccaggio di prodotti chimici, specialmente nel caso di solventi, prodotti petroliferi, e prodotti che possono dare luogo ad atmosfere potenzialmente esplosive correlate a vapori, nebbie o gas infiammabili. La Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici sottolinea, inoltre, l’importanza della formazione e dell’addestramento del personale al fine di garantire la conoscenza e la consapevolezza del rischio correlato alle attività. Solo attraverso adeguate misure di protezione, procedure di lavoro e formazione del personale si possono garantire standard sempre maggiori di sicurezza per chi lavora e per la popolazione che opera in vicinanza di realtà a rischio.

Proprio in questi ambiti è fondamentale attuare misure di prevenzione e protezione con la consulenza ed il supporto di Chimici ovvero di coloro che hanno competenza e conoscenza nella manipolazione e stoccaggio di prodotti chimici.

Afferma Nausicaa Orlandi: «Tragedie di questo tipo non devono ripetersi, siamo vicini alle famiglie e a tutti coloro che operano giornalmente in ambiti ad alto rischio».

Il cordoglio di Confcommercio

Alessio Carraresi, presidente provinciale Confcommercio, si unisce al coro di cordoglio sulle due morti sul lavoro. Stavamo preparando un comunicato sui consumi della Pasqua a Livorno e Provincia, perché è di questo che Confcommercio si occupa: economia, commercio, turismo, servizi. In questo momento di tragedia ci sembra però più opportuno tralasciare ogni riferimento alla festività e stringerci nel lutto cittadino attorno alle famiglie di Lorenzo e di Nunzio, ai loro amici, ai colleghi, per la irriparabile perdita. Oltre a ribadire il nostro impegno per la sicurezza sui luoghi di lavoro quale elemento fondante delle nostre imprese.

Il Teatro Goldoni si ferma: rinviato il concerto di questa sera

In seguito alla terribile tragedia che ha colpito ieri il mondo del lavoro nella nostra città, il Teatro Goldoni si ferma e rinvia a data da destinarsi lo spettacolo in programma questa sera, giovedì 29 marzo alle ore 21 (concerto del Trio Metamorphosi con il mezzosoprano Monica Bacelli).Il Teatro della Città di Livorno insieme a Luca Menicagli, Carlo Palese e gli artisti impegnati nella serata, esprimono le più sentite condoglianze ai familiari delle vittime.

Anche il Pd regionale questa sera alla fiaccolata

Ci sarà anche una delegazione del Partito Democratico questa sera alla fiaccolata organizzata dai sindacati dopo la morte, ieri, di due lavoratori al porto di Livorno. Per la reggenza del Pd regionale ci sarà Valerio Fabiani.

Saremo questa sera a Livorno perché il lavoro è vita e non può essere morte – dice Fabiani -. Saremo lì per i due lavoratori che hanno perso la vita al porto e per tutti gli altri che in quelle stesse ore sono morti o rimasti feriti mentre facevano il proprio lavoro in altri luoghi della Toscana e del nostro paese. Saremo a Livorno come gesto di vicinanza alle famiglie delle vittime e anche per ribadire che non ci si può occupare di sicurezza solo dopo l’ennesimo incidente. Sarà la magistratura, speriamo al più presto, ad accertare cause e responsabilità dell’incidente di Livorno. Ma troppe volte abbiamo commentato lutti sul lavoro senza poi arrivare a capire e correggere ciò che davvero non funziona nel sistema della sicurezza. L’impegno per una cultura della sicurezza sul lavoro deve essere costante”.

Il senatore Roberto Berardi: "Non si può morire sul lavoro"

"Non si può e non si deve morire mentre si svolge la propria attività di lavoro. Esprimo fortemente il mio dolore per la scomparsa dei due operai della ditta Labromare al porto di Livorno e manifesto il mio assoluto cordoglio ai familiari delle due vittime". E’ questo lo stato d’animo del senatore Roberto Berardi, esponente di Forza Italia e candidato vincitore in un collegio in cui era compresa anche la provincia labronica. Un politico che ha fondato tutta la sua campagna elettorale sull’importanza del fattore lavoro per tutte le comunità che è chiamato a rappresentare in parlamento e che per questo si dimostra doppiamente sgomento per la tragedia: << Era già mia intenzione prestare grande attenzione al problema della sicurezza sui luoghi di lavoro. Una cosa fondamentale sulla quale cercherò di battermi con tutte le mie forze perché certi tragici eventi non accadano. Naturalmente mi rendo disponibile e auguro pronta guarigione per tutti gli altri operai coinvolti nell’incidente.

CISL: "Incidenti sul lavoro, bisogna fare di più"

Un’analisi puntuale dei settori e delle lavorazioni più a rischio, campagne specifiche tarate su di essi, tanta formazione specifica, sul lavoro ma anche già dalla scuola, e l’impegno massimo da parte di tutti, senza remore o resistenze. E’ l’essenza delle proposte con cui il segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza, si presenta oggi pomeriggio all’incontro convocato d’urgenza nella sede della Presidenza della Regione Toscana, dopo la tragica giornata di ieri nella nostra regione, con i due operai morti a Livorno e gli incidenti a Massa e Terranova Bracciolini.

“Siamo addolorati e mortificati per quanto successo ieri – dice Cerza -. In tutta onestà non possiamo dire che in Toscana la Regione e noi stessi non abbiamo messo risorse, idee e impegno per combattere la piaga degli incidenti sul lavoro, attraverso i controlli, ma anche con progetti specifi, come quello sul marmo o contro le cadute dall’alto. Purtroppo la realtà ci dice drammaticamente che non basta.”

“L’incremento degli infortuni nell’ultimo anno è certamente legata alla ripresa economica dopo la crisi – aggiunge il segretario Cisl - con l’aumento delle ore lavorate e dei carichi di lavoro. E questo deve spingerci ad un rinnovato impegno. Dobbiamo leggere bene i rapporti su ogni singolo infortunio e non limitarci ai numeri, per poter costruire campagne efficaci, mirate sui settori e sulle lavorazioni più a rischio, cogliendo le vere criticità. C’è ad esempio un problema legato ai giovani, che devono ricevere una formazione continua sulla sicurezza, perché oggi più di ieri i lavori, e quindi i pericoli, cambiano continuamente. C’è un problema legato ai più anziani, sempre più numerosi nei luoghi di lavoro, con una valutazione attenta dei carichi di lavoro che tenga conto anche dell’età. Dobbiamo utilizzare le ingenti risorse per la sicurezza dell’Inail per progetti ad hoc, semplificandone l’aspetto burocratico e le procedure e concentrandosi sulla sostanza.”

“Per fare tutto questo bisogna rivitalizzare il tavolo regionale sulla sicurezza, concentrandoci sui lavori a rischio, a partire dalle lavorazioni legate ai silos, perché in quest’ambito si stanno verificando troppi incidenti, non solo in Toscana ma in tutta Italia.”

“Infine – dice Cerza - la grande battaglia è quella per promuovere la cultura della sicurezza. Non basta un corso di poche ore o qualche dispensa da leggere quando si inizia a lavorare. Serve una formazione strategica, vera e costante; a cominciare dalle scuole. Chiederemo per questo alla Regione di rivolgere un invito forte agli istituti superiori toscani, accompagnato anche da risorse per progetti specifici, affinché prevedano, soprattutto per i professionali e tecnici, un corso specifico sulla sicurezza.”

“Su questo impegno – conclude il segretario Cisl - chiediamo che tutti facciano il massimo. Di fronte al valore supremo della vita non ci possono essere resistenze o pigrizie, non c’è profitto o ruolo da difendere che tenga, se vogliamo ancora poterci chiamare uomini.

Martelli (Acli Toscana) “Parlamento e Governo lavorino su tema sicurezza senza aspettare nuove tragedie”

 “Le morti sul lavoro non sono mai una tragica fatalità. Morire in questo modo non e’ più accettabile, lo ripetiamo ogni volta. Ogni volta rinnoviamo inviti ad essere più attenti, a investire sulla formazione, a non sottovalutare mai i rischi. La misura e’ colma. E’ necessaria una mobilitazione costante che non si riaccenda sotto la miccia di una nuova tragedia, ma che sia permanente e strutturale nei rapporti di lavoro, ad ogni livello. Il nuovo Parlamento e il nuovo Governo hanno l’obbligo verso il Paese, nel rispetto delle vittime e delle loro famiglie, di rafforzare quanto già stato fatto, evidentemente non sufficiente. Aderiremo ad ogni iniziativa volta a ciò e uniremo le nostre forze a quelle di tutti coloro che intendono dare una svolta reale alla questione vitale della sicurezza sul lavoro”

PRC chiede seduta urgente in regione sulla sicurezza sul lavoro: "Tre vittime in poco più di un mese. Situazione drammatica"

L’ennesimo incidente sul lavoro ha funestato la nostra regione ieri mattina: al porto di Livorno due operai hanno perso la vita per l’esplosione di una cisterna appena svuotata da acetato di etile, mentre stavano facendo manutenzione. Il nostro pensiero e la nostra solidarietà va innanzitutto alle famiglie dei due operai uccisi nell’esplosione; allo stesso tempo, sorge spontaneamente una reazione tra lo sgomento e la rabbia per le ennesime morti che solo ipocritamente si possono definire causate da “incidenti”.

Anche in questo frangente, ci saranno le indagini della magistratura, si andranno a ricercare eventuali responsabilità di chi avrebbe dovuto garantire la sicurezza, si faranno gli accertamenti del caso, ma ancora una volta si aggirerà il problema fondamentale che invece è davanti a noi con brutale evidenza: di lavoro si continua a morire, anzi si registra un incremento di decessi del 5% lo scorso anno.

Come riportano le cronache, altri incidenti si sono verificati durante la stessa giornata, tra cui quello più grave alla Sanac di Massa, ditta terzista dell’ILVA, con due ustionati ricoverati negli ospedali di Pisa e Massa. Altri a Terranuova Bracciolini.

Ricordiamo che non più di due settimane fa si verificò un incidente nella zona industriale di Collesalvetti, con un operaio che stava rimuovendo eternit da un tetto di un capannone è caduto nel vuoto, ferendosi gravemente.

Ricordiamo ancora che poco più di un mese fa, nella zona della Darsena di Pisa, è morto un operaio della ditta di carpenteria Mp Metal, in appalto nel cantiere navale Seven Stars, cadendo da un ponteggio di oltre dieci metri, durante un turno di lavoro notturno.

In poco più di un mese, il bollettino degli incidenti sul lavoro, e purtroppo la tragica contabilità delle morti, è elevatissimo.

È sempre più evidente che l’intera organizzazione del lavoro produttivo si fonda su un sistema di sfruttamento intensivo della produttività, su ritmi sempre più devastanti di lavoro, su appalti di pezzi o di interi comparti di produzione affidati a cooperative o ditte esterne che spesso risparmiano sulla sicurezza, aumentano a dismisura l’orario di servizio, impiegano personale precario e non sempre preparato ad affrontare le mansioni che vengono affidate.

La Regione finora non ha mosso un dito per intervenire in un mondo del lavoro – anzi, ha smantellato il settore regionale 'Prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro' e non lo ha ripristinato nonostante una mozione approvata in tal senso, presentata dal Gruppo di Si Toscana a Sinistra - evidentemente abbandonato dallo Stato, senza da provvedimenti legislativi che prevengano gli incidenti con accurati controlli ispettivi in materia di sicurezza, o colpiscano con sanzioni efficaci chi espone i lavoratori a condizioni di lavoro rischiose e inaccettabili.

Non ci bastano più le pelose dichiarazioni del Presidente Rossi, che ogni volta si rammarica e manifesta il suo cordoglio: è ora che della questione si discuta in un Consiglio Regionale aperto e straordinario ad hoc, per affrontare complessivamente l’emergenza lavoro in Toscana, a partire dal ripristino di accettabili livelli di sicurezza per i lavoratori (orari e ritmi sostenibili, dotazioni di protezione personale adeguata in ogni ditta e appalto, riduzione drastica del lavoro notturno e dello straordinario che non superi il 10% dell’orario contrattuale).

Ci muoveremo in ogni sede in questa direzione.

Il presidio e conferenza stampa di Potere al Popolo Livorno

Oggi pomeriggio, 29 marzo, come Potere al Popolo - Livorno, abbiamo indetto un presidio con conferenza stampa sotto l'Autorità Portuale in seguito ai gravi fatti avvenuti al deposito costiero Neri, in cui hanno perso la vita due lavoratori.

Riteniamo che sia immediatamente necessaria la convocazione, da parte dell'Autorità Portuale, di un tavolo che si occupi di effettuare una ricognizione dello stato di sicurezza del porto e degli impianti industriali.

Pensiamo che sia doveroso che a questo tavolo, oltre alle istituzioni, agli organi competenti e alle organizzazioni datoriali, siano presenti anche i lavoratori, sia nelle figure dei rappresentanti per la sicurezza, che nelle loro rappresentanze sindacali elette.

Tanti sono i discorsi di circostanza che abbiamo, infatti, sentito dopo gli incidenti mortali avvenuti nel nostro porto a Dasonor e Francesco nel 2010, Angelo e Elson nel 2011, Priscillano e Gabriele nel 2015 e Mauro l'anno successivo. Tutti questi discorsi sono rimasti sulla carta. Niente è stato fatto per provvedere a una reale messa in sicurezza degli impianti. Mentre continuano, invece, i tripli turni degli autisti, la minor specializzazione dovuta alla discesa a terra degli armatori, il lavoro a chiamata spezzato, gli straordinari e il lavoro nero.

Autorità Portuale, Capitaneria, Asl e Dtl devono togliersi le bende dagli occhi.

Devono essere garantiti maggiori finanziamenti e poteri alle RLS in tutti i luoghi di lavoro, a scapito degli enti bilaterali tra imprese e sindacati.

Devono essere installati dispositivi adeguati, che garantiscano l'incolumità del lavoratore e impediscano il cosiddetto errore umano, che troppe volte abbiamo sentito utilizzare per scaricare la responsabilità sul lavoratore.

Se un errore umano può mettere a rischio la vita del lavoratore vuol dire che "il sistema sicurezza" di quell'azienda non ha funzionato, o si è dimostrato colpevolmente carente o, peggio, non è stato fatto rispettare.

Non è, perciò, più accettabile che si continui a tagliare fondi e finanziamenti per la formazione e la sicurezza e per gli organi preposti al controllo.

Invitiamo, quindi, l'Autorità Portuale e le istituzioni a prendere seriamente in considerazione l'idea di questo tavolo di ricognizione al più presto.



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