“A novembre presentammo un atto di indirizzo regionale sul Piano di Ristrutturazione di Monte Paschi di Siena, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale il 17 gennaio scorso. Ci eravamo concentrati su quanto il Piano di Ristrutturazione andasse a incidere sulle società partecipate condivise tra Regione Toscana e MPS: Fidi Toscana spa, Interporto Toscano A. Vespucci e Terme di Chianciano spa. Tutte e tre sono infatti indicate come non strategiche nel Piano” così Giacomo Giannarelli, presidente del gruppo consiliare M5S. “Oltre a questo eravamo preoccupati anche per il patrimonio immobiliare e artistico di Monte Paschi di Siena, che il gruppo aveva inserito tra i beni da vendere per fare cassa”.
“Ieri è arrivata la nota di attuazione della Giunta sul nostro atto e sono felice di apprendere che anche grazie alla nostra azione la Soprintendenza abbia ribadito l’inalienabilità del patrimonio storico artistico di Banca MPS e, per meglio tutelare il tutto, la Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale ha rinnovato il vincolo come 'collezione indivisibile e pertinenziale' delle opere della collezione Chigi Saracini nel Palazzo omonimo in Siena ed è stato avviato l’iter analogo per le opere conservate nei due palazzi storici Salimbeni e Spannocchi” sottolinea Giannarelli che precisa “Il saccheggio del Monte Paschi di Siena, quindi, almeno lato artistico sembra essersi fermato (anche grazie a noi)”.
“Anche se saremo tranquilli solo dopo aver visto l’elenco degli immobili e delle opere d’arte site in Toscana che Monte Paschi di Siena voleva vendere, secondo Piano di Ristrutturazione” precisa il presidente del gruppo consiliare M5S che conclude “Un impegno incluso nel nostro atto di indirizzo che al momento la Giunta regionale ha attuato solo inviando una lettera di richiesta formale dell’elenco alla banca MPS e in copia a Ministero dell’Economia e delle Finanze (primo azionista della banca) e Soprintendenza”.
Fonte: Area Comunicazione M5S - Regione Toscana
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