Tallio, mozione in Regione di Fattori (Sì): "Disinnescare bomba velenosa"

“Il livello d’inquinamento delle acque nel Comune di Pietrasanta resta un problema grave e irrisolto. Le cause sono molteplici, si tratta di una sorta di bomba a grappolo che produce conseguenze nefaste sulla salute dei cittadini, sull’ecosistema e sulle colture agricole della zona, con un effetto molitplicatore”, afferma Tommaso Fattori, capogruppo di Sì - Toscana a Sinistra in consiglio regionale. “La presenza del tallio nella rete idrica, così come la presenza di metalli pesanti nei terreni, nell'alveo e nelle acque del torrente Baccatoio, dipendono dalle gallerie dismesse delle miniere ma dobbiamo poi sommare le conseguenze sulla salute e sull’ambiente dei due impianti di incenerimento che hanno operato nella zona, l’ultimo chiuso proprio a causa delle eccessive emissioni inquinanti, oltre ai numerosi insediamenti industriali e artigianali o agli importanti assi viari che pure hanno il loro effetto, congiuntamente al resto”.

“Occorre intervenire quanto prima e disinnescare questa bomba ma per poterlo fare al meglio è necessario avviare immediatamente uno studio che sia in grado di fotografare la situazione in maniera veritiera e puntuale. Si devono cioè definire i valori di fondo delle diverse macroaree che devono essere distinte sulla base delle differenti caratteristiche geologiche, idrogeologiche, geochimiche, litologiche e di uso del suolo, un approccio fino ad ora non seguito e disatteso purtroppo anche nella relazione del Comune di Pietrasanta del maggio del 2017. Dal punto di vista scientifico, considerare come un unico insieme indistinto il territorio corrispondente al bacino idrogeologico del torrente Baccatoio porta ad un’inevitabile falsificazione delle considerazioni e delle valutazioni finali. Per questo chiediamo alla Giunta di istituire una Commissione tecnica che possa definire una cartografia delle aree inquinate dall'irrigazione con acque del torrente Baccatoio e che individui gli antichi depositi di discarica mineraria, attualmente non riconoscibili, procedendo a ridefinirne i così detti ‘valori di fondo’ all’interno delle diverse aree omogenee”, conclude Tommaso Fattori.

Fonte: Ufficio Stampa

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