Scade contratto per psicologhe di sostegno, genitori preoccupati. L'Asl: "Servizio garantito"

Filtra preoccupazione tra i genitori dei bambini assistiti presso l'Unità Funzionale di Salute Mentale Infanzia e Adolescenza di Empoli, struttura che si occupa del sostegno a ragazzi con diagnosi di disturbo del neurosviluppo e dello spettro autistico. I genitori hanno appreso che le due psicologhe che hanno seguito in questi anni i bambini, scaduto il contratto da libero professionista che le legava al progetto, saranno sostituite con altre due professioniste.

Hanno quindi scritto una lettera all'assessore Stefania Saccardi e alle autorità regionali nella quale si chiede di dare "continuità alle cure destinate ai nostri figli", evidenziando preoccupazione per il cambio in corsa in quanto "formare un operatore perché diventi esperto, in un campo come l'autismo, richiede anni".

Dall'Azienda sanitaria fanno sapere che il progetto 'Autismo una sfida da vincere' attivato a Empoli aveva ottenuto due anni fa un finanziamento biennale dalla Regione al termine del quale si doveva valutarne l'efficacia, decidendo se sospenderlo o confermarlo. L'Asl in virtù dei risultati ottenuti ha deciso di portare avanti il progetto di sostegno e di stabilizzarlo "attraverso l'affidamento di un incarico di psicologo a tempo pieno (attingendo ad una graduatoria concorsuale a livello regionale) e l’indizione di un ulteriore bando per un incarico libero professionale sempre di psicologo per assicurare la continuità delle terapie in atto". La stabilizzazione del progetto ha quindi portato all'assunzione di un professionista tra quelli presenti nella graduatoria regionale, "così come previsto dalla legge", precisano dall'Azienda sanitaria.

La spiegazione fornita dall'Asl, però, non convince pienamente i genitori: "Da quanto abbiamo appreso il nuovo contratto di libero professionista a 20 ore durerà solo sei mesi, lo stretto necessario per arrivare a fine estate con le terapie già in corso, che nel frattempo dall'inizio di marzo con la partenza delle due psicologhe sono state interrotte. Se tra 6 mesi il contratto di libero professionista non verrà rinnovato le 45 ore precedentemente garantite dalle due professioniste si ridurrebbero alle 38 del tempo pieno, perdendo 7 ore complessive e peggiorando il sostegno ai nostri figli".

"Quella che chiediamo - concludono i genitori - è una continuità delle cure e possibilmente con le figure che conoscono il bambino e che il bambino conosce e riconosce. Questo per non ripartire ogni volta da zero, cioè per non ricominciare ogni volta la lunga trafila della conoscenza del bimbo e poi della conquista della sua fiducia"


LA LETTERA DEI GENITORI E LA NOTA DELL'ASL

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