Nexive, la Cisl: "Dall'azienda proposta irricevibile"

“Quattro mesi di stipendio per rinunciare ai propri diritti. Dopo oltre 20 anni di lavoro. Questa è la stupefacente proposta che una multinazionale come Nexive è stata capace di fare ! Stiamo già lavorando per l’impugnazione dei licenziamenti.”

Così il segretario regionale della Slp-Cisl, Marco Nocentini, replica alla polemica sollevata dall’azienda di recapito postale dopo lo sciopero riuscitissimo di lunedì scorso. L’astensione dal lavoro, indetta da Slp-Cisl, Slc-Cgil e Uilposte contro il licenziamento di 9 lavoratrici nella filiale di Firenze, ha avuto adesione media dell’85%. Una delegazione sindacale è stata inoltre ricevuta dal Prefetto, che ha assicurato che avrebbe inviato al Ministero del Lavoro e al Ministero dello Sviluppo Economico una relazione sulla vertenza.

“Siamo rimasti stupiti dal comunicato stampa di Nexive su una ‘proposta di indennizzo’ per sostenere i lavoratori che avremmo rifiutato” dice Nocentini. Che spiega: “Nexive in caso di licenziamento con accordo deve pagare un ticket di 3000 euro a lavoratore, mentre in caso di licenziamento senza accordo deve pagare 9000 euro a lavoratore. Ebbene ci hanno proposto di fare un accordo che il lavoratore avrebbe dovuto sottoscrivere a fronte di un indezzo di 6000 euro, ovvero quanto avrebbero risparmiato grazie all’accordo. Ma avendo in mano accordi individuali non più rivendicabili da parte delle lavoratrici. Riteniamo inaccettabile che una multinazionale proponga una cifra di questo genere a lavoratrici che hanno mediamente 22 anni di servizio. I nostri studi legali sono già al lavoro per procedere con l’impugnazione dei licenziamenti.”

Fonte: CISL Toscana

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