Prosegue l'analisi del voto politico in Toscana. Nel secondo fascicolo pubblicato dall'Osservatorio elettorale della Regione Toscana, e curato da Antonio Floridia e Antonio Folchetti con la collaborazione di Lorenzo Lotti e Laura Pieri, vengono presentati i dati su base provinciale ed anche in base alle fasce demografiche dei Comuni. Viene inoltre completata l'analisi del tasso di "personalizzazione" del voto nei collegi uninominali.
Tra gli altri contributi del fascicolo, una tabella sulla serie storica dei risultati delle politiche in Toscana ed un'altra con i venti comuni in cui ciascuna forza politica riporta le migliori percentuali di voto.
Un quadro mutato
I dati del voto mettono in evidenza il mutamento della struttura stessa del sistema dei partiti nella regione. Il centrosinistra e la sinistra, che in passato, all'interno di un assetto bipolare, ottenevano comunque una percentuale di consensi che si collocava tra il 50 e il 60 per cento dei voti: nel 2018, il centrosinistra raccolto attorno al Pd si colloca al 33.7% e la sinistra al 7,8%. A fronte di questo, spicca il dato del Movimento Cinque stelle, che conquista un quarto dell'elettorato regionale. Il centrodestra ottiene nel 2018 una percentuale inferiore a quella delle elezioni del passato ventennio e con una forte modifica dei rapporti di forza interni alla coalizione, che vedono oggi prevalere la Lega.
Il voto in città e paesi
I risultati sono stati analizzati anche in base alle classi demografiche dei Comuni, distinte in cinque gruppi: inferiori ai 3.000 abitanti; tra 3 e 10mila; tra 10 e 30mila; tra 30 e 100mila; oltre 100mila (Firenze, Livorno, Prato). I dati indicano che il Pd è il primo partito in tutte le classi demografiche, ad eccezione di quella dei comuni più piccoli. Appare piuttosto omogenea la presenza del M5S, con una percentuale più bassa nelle tre città maggiori, mentre la Lega risulta decisamente più radicata nei piccoli comuni e la sua "linea" appare discendente al crescere della dimensione demografica dei Comuni. Forza Italia è più forte nei piccoli comuni e appare comunque abbastanza omogenea in tutte le altre classi intermedie, ma sotto la media regionale nelle città maggiori. Piuttosto omogeneo anche il voto di Fratelli d'Italia. Liberi e Uguali, Potere al Popolo e Più Europa presentano, al contrario, un voto decisamente "urbano" e "metropolitano": in misura particolare Liberi e Uguali, che nelle tre città maggiori ottiene una percentuale quasi doppia rispetto a quella dei comuni minori.
Il voto "personale"
La nuova legge elettorale prevede la possibilità per l'elettore di votare anche solo il singolo candidato nel collegio uninominale, senza scegliere un partito. Nella tabelle dello studio è possibile osservare in che misura si è fatto ricorso al voto "personale". Per la coalizione del centrosinistra, l'incidenza media del candidato di collegio è del 3,7% alla Camera e del 3,2 al Senato ( dove il valore più alto risulta quello di Andrea Marcucci, 6,6 per cento a Lucca-Massa-Carrara, mentre l'ex premier Renzi si attesta sul 4,77 a Firenze-Scandicci): ciò significa che oltre 96 elettori su 100 del centrosinistra hanno scelto di tracciare una croce solo su uno dei simboli della coalizione. Ancor meno elevato è il dato del centrodestra (2,2% alla Camera, 2,1% al Senato).
Una relativa, maggiore incidenza del voto personale si registra, invece, nelle due restanti aree politiche, Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali, la cui redistribuzione delle preferenze sul candidato avviene peraltro in modo automatico, dal momento che i due partiti non correvano in coalizione. Il M5S presenta un tasso medio di voto personale del 4,2% alla Camera e del 4,1% al Senato. La lista di Liberi e Uguali, infine, supera il 7% di voto personale sia alla Camera che al Senato.
Fonte: Regione Toscana
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