Produce cereali recuperando terreni abbandonati, Longini nuovo delegato Coldiretti Firenze - Prato

Produce cereali su terreni ottenuti dalla Banca della Terra, ha diversificato l'attività coltivando il fagiolino zolfino ed il cece rosa, produzioni vendute direttamente. È la foto aziendale di Francesco Longini, ventitreenne di Figline Valdarno, nuovo delegato dei giovani imprenditori di Coldiretti Firenze-Prato.

Longini succede a Carlo Guiducci. Il rinnovo del Comitato Giovani Impresa di Coldiretti Firenze-Prato è avvenuto nei giorni scorsi in coincidenza con il lancio del premio per l'innovazione dedicato alle giovani start up nelle campagna italiane, le cui iscrizioni sono già aperte e si chiuderanno il 15 aprile. “Sarà il mio primo impegno istituzionale, favorire la partecipazione al premio di Coldiretti Giovani Impresa dei nostri imprenditori -spiega Longini-. Da Firenze a Prato, dal Chianti, all'Empolese e al Mugello, sono tante realtà giovanili che possono ambire al premio per l’innovazione dedicato alle giovani start up . Sarà una nella sfida confrontarci con le idee innovative di tutta Italia”.

Una cultura dell'innovazione di cui è figlio anche Longini, che conduce l'azienda insieme ai genitori, producendo cereali destinati prevalentemente alla vendita diretta ad altri agricoltori (mangimi per animali e fienagione) e specializzandosi negli ultimi anni anche nella coltivazione e commercializzazione di due legumi tipici del Valdarno, il fagiolo zolfino (ed i fagioli in genere) ed il cece rosa, particolarmente apprezzato per la sua particolare consistenza.

Altra particolarità dell'azienda di Francesco Longini è che utilizza terreni ottenuti dal bando della 'Banca della Terra', il progetto di Regione Toscana che mettendo a disposizione terreni incolti, vuole incentivare i giovani a produrre su terreni altrimenti destinati all'abbandono.

Francesco Longini sarà affiancato nel Comitato Giovani Impresa di Coldiretti Firenze-Prato da una squadra, tra cui i vice delegati Vanni Irene, ventisei anni di Montespertoli produttrice di vino, ed Enrico Malavolti, allevatore di bovini di razza calvana, venticinquenne mugellano.

E poi Gasparri Federico, Delle Fave Andrea e Federica Guiducci dell'Empolese; Basagni Marco del Chianti, Pandolfi Matteo del Valdarno; Lorenzo Carrini, Maurizio Attucci e Edoardo Pratesi di Prato; Edoardo Martini e Tommaso Trogu di Firenze; Filippo Baggiani e Giovanni Volpi del Mugello.

“Siamo una squadra e daremo il nostro contributo per consolidare la tendenza in atto, che ci vede protagonisti del mondo agroalimentare -spiega Longini-, che ha molte sfaccettature e diramazioni, che vanno a toccare e legarsi a molti altri settori, dal design al turismo”. Tutti ambiti che rientrano nelle sei categorie del concorso dedicato alle giovani start up nelle campagna italiane. Le iscrizioni sono aperte dal 9 marzo al 15 aprile 2018 e si possono presentare, sia contattando gli uffici zona della Coldiretti, sia tramite il sito web http://giovanimpresa.coldiretti.it.

La prima categoria è “Impresa3.Terra”, e premierà i progetti di quelle giovani aziende agroalimentari che hanno creato una cultura d’impresa esemplare, riuscendo a incanalare creatività, originalità e grande abilità progettuale per lo sviluppo e la crescita dell’agricoltura italiana coniugando tradizione e innovazione.

La categoria “Campagna Amica” valorizzerà i prodotti tipici italiani su scala locale, nazionale e mondiale rispondendo alle esigenze dei consumatori in termini di sicurezza alimentare, qualità e tutela ambientale.

Sostenibilità” ambientale è la parola d’ordine di quei progetti che promuovono un modello di sviluppo sostenibile, riducendo al minimo la produzione di rifiuti, risparmiando energia e materiali attraverso processi che tutelano l’ambiente.

Fare Rete” prende in esame quei modelli di imprese, cooperative, consorzi agrari, società agricole e start up, capaci di creare reti sinergiche in grado di massimizzare i vantaggi delle aziende agroalimentari e del consumatore finale. Si tratta di progetti promossi nell’ambito di partenariati variegati, che coniugano agricoltura e tecnologica così come artigianato tradizionale e mondo digitale, arrivando fino agli ambiti del turismo, del design e di ricerca accademica.

Noi per il sociale” promuove quei progetti volti a rispondere a bisogni della persona e della collettività, grazie alla capacità di trasformare idee innovative in servizi e prodotti destinati a soddisfare esigenze generali e al tempo stesso creare valore economico e sociale. Possono partecipare Enti Pubblici, Cooperative e Consorzi capaci di creare sinergia con realtà agricole a fini sociali. Solo per questa categoria l’età non è vincolante. “Creatività”, infine, centra l’attenzione sull’originalità di idea, di prodotto e di metodo.

Fonte: Coldiretti Firenze - Prato

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