Secondo quanto comunicato dai sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Attività ferroviarie, Fast Mobilità e Orsa, la mobilitazione sarebbe motivata dal fatto << che le aziende Dussmann Service, Miorelli Service, […], che hanno il servizio in appalto, non hanno sottoscritto il contratto nazionale della Mobilità e non lo applicano completamente>>.
In realtà, le OO.SS. chiedono alle aziende ciò che non è in loro potere di compiere poiché legittimi interlocutori e firmatari del contratto collettivo non sono le aziende citate ma le rispettive Associazioni di categoria.
Le imprese associate ad Uniferr-Anip, applicano correttamente il CCNL della Mobilità Area Attività ferroviaria per imposizione contrattuale del committente. Questa associazione e le imprese ad essa iscritte, non hanno sottoscritto tale contratto ritenendo questa attività pacificamente normata dal CCNL Multiservizi.
Ciò non significa che queste non lo applichino, come chiaramente già detto e come specificato formalmente nelle comunicazioni periodiche effettuate dalle imprese alla committente.
La questione specifica dello sciopero, quindi, riguarda esclusivamente una interpretazione normativa che, come tale dovrebbe rientrare nella normale dialettica tra le parti.
Lo sciopero, inoltre, potrebbe arrecare inutili danni non solo alle imprese ma anche e soprattutto ai fruitori di un servizio pubblico.
Detto ciò, Uniferr-Anip auspica un nuovo impulso del contraddittorio sindacale nell’alveo del protocollo d’intesa tra Confindustria e le OOSS dello scorso 9 marzo.
Pietro Auletta, presidente Uniferr
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