La crisi di Mediaworld potrebbe avere effetti anche a Empoli. La crisi del colosso dell'elettronica sembra non arrestarsi e potrebbe abbattersi anche sul negozio all'interno del Centro*Empoli di via Sanzio dove lavorano circa 40 dipendenti.
Mentre questa resta un'ipotesi è invece sicura la chiusura dei negozi di Milano e Grosseto con 150 esuberi. E questi, purtroppo, potrebbero non essere i soli ad abbassare la saracinesca. Da quanto si apprende, infatti, Mediaworld starebbe chiudendo quegli esercizi che hanno meno profitti, ma su quali siano c'è il massimo riserbo. Riserbo che diventa una spada di Damocle sui lavoratori che in questa situazione non possono che essere preoccupati, anche perché l'organico, rispetto al 2012, è già stato progressivamente ridotto di almeno 10 unità.
A rendere ancora più preoccupante il futuro il fatto che Mediaworld abbia chiuso le relazioni con i sindacati: il dialogo tra le parti sembra essere arrivato ad un binario morto con l'azienda che unilateralmente sta tagliando bonus e incentivi, proponendo trasferimenti e bloccando i contratti di solidarietà.
La Lega: "Intervenga la Regione"
“Dopo quello di Grosseto-afferma Jacopo Alberti, Consigliere regionale della Lega-anche il negozio Mediaworld di Empoli potrebbe rischiare la chiusura, o quantomeno il ridimensionamento, a causa del sempre più imperante commercio elettronico.” “Sono, quindi, più che lecite-prosegue il Consigliere-le forti preoccupazioni dei lavoratori e dei Sindacati che lamentano, tra l’altro, una scarsa informazione da parte dell’azienda sulla delicata questione.” “Pertanto è ovvio-precisa l’esponente leghista-che i circa quaranta dipendenti del punto commerciale empolese stiano sul chi vive, poiché il loro futuro, purtroppo, appare in bilico.” “Stare nell’indeterminatezza a livello lavorativo-sottolinea amaramente Alberti-è sicuramente una situazione assai difficile e quindi ci auguriamo che, al più presto, i responsabili della predetta azienda escano allo scoperto e manifestino quali siano le loro reali intenzioni.” “La nostra speranza-precisa il consigliere-è che Empoli e gli altri negozi in Toscana non facciano la stessa fine di quello grossetano; chiediamo, comunque, agli organi regionali, qualora non l’abbiano ancora fatto, d’intervenire tempestivamente sulla rilevante problematica che potrebbe, come detto, estendersi a macchia d’olio.”
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