"I 10 milioni di euro che la Regione Toscana investe nell'ambito dell'accordo di programma per l'Area di crisi di Massa e Carrara e destinati a progetti di reindustrializzazione, sono gravemente insufficienti. L'area in questione vanta gli indicatori economici più deficitari della Toscana, non è pensabile curare una grave malattia con un'aspirina, come sta facendo la Giunta di sinistra". Lo affermano Deborah Bergamini, deputata del collegio di Massa Carrara, il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Marco Stella e il coordinatore provinciale di Forza Italia Massa, Matteo Mastrini, commentando l'annuncio di Palazzo Sacrati Strozzi.
"L'area apuana - sottolineano gli esponenti di Forza Italia - ha bisogno di una cura shock, non di briciole. Stiamo parlando di una provincia ricca di potenzialità, ma dove le imprese chiudono, dove la disoccupazione sfiora il 17%, sopra la media regionale e nazionale. L'inerzia di decenni di governi di sinistra ha ridotto la provincia di Massa Carrara in condizioni tragiche".
In discussione il mancato riconoscimento di Massa Carrara quale area di crisi complessa: "C'è una differenza sostanziale fra area di crisi industriale complessa e non complessa - ricordano Bergamini, Stella e Mastrini -. L'area di crisi non complessa ha infatti un impatto significativo sullo sviluppo dei territori interessati e sull'occupazione, ma non tiene adeguatamente conto della recessione economica e della perdita occupazionale di rilevanza nazionale con impatto significativo sulla politica industriale nazionale. I problemi di Massa Carrara non sono risolvibili con risorse e strumenti di sola competenza regionale e per questo meritano di essere affrontati con gli strumenti dell'area di crisi complessa".
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