'Qualunque sia il tuo nome': l'ultima silloge poetica di Maria Grazia Maramotti alla Biblioteca di Unifi

La Fondazione il Fiore organizza il 9 marzo alla Biblioteca Umanistica dell’Università di Firenze la presentazione del libro di Maria Grazia Maramotti ‘Qualunque sia il tuo nome’ (Whatever Your Name May Be / Vilket Ditt Namn Än Är) (2017), con reading della poetessa (e di Catherine Wallerman in inglese e svedese), più intermezzi musicali di Martini (flauto) e Pavan (chitarra). Intervento dell’italianista Elisabetta Benucci. Coordina Maria Giuseppina Caramella. Ingresso libero

«Contribuire a mettere in contatto Dio e l’Uomo, qualsiasi dio in relazione con qualsiasi uomo», per far «scaturire la fraternità», senza la quale «diventa impossibile la costruzione di una società giusta, di una pace solida e duratura». Questa, per l’italianista Elisabetta Benucci, «l’idea che muove Maria Grazia Maramotti e che ella riversa con forza nella sua poesia», compresa l’ultima silloge poetica, ‘Qualunque sia il tuo nome’ (Whatever Your Name May Be / Vilket Ditt Namn Än Är), pubblicata l’anno scorso da Campanotto Editore con testo a fronte in italiano, inglese e svedese (traduzione di Gabrielle Barfoot e di Katarina Agorelius).

La silloge di Maria Grazia Maramotti, poetessa mantovana (di Ostiglia) stimata da illustri nomi della letteratura italiana quali Mario Luzi o Geno Pampaloni e molto apprezzata in Vaticano per l’afflato religioso dei suoi versi, sarà presentata venerdì 9 marzo alle 16,30 alla Sala Comparetti della Biblioteca Umanistica dell’Università di Firenze (piazza Brunelleschi 3-4, ingresso libero) alla presenza dell’autrice. Dopo il saluto di Floriana Tagliabue, direttore della Biblioteca, l’italianista Elisabetta Benucci, che ha curato l’introduzione della pubblicazione, terrà una relazione su questa raccolta e più in generale sulla produzione poetica di Maria Grazia Maramotti. Seguirà lettura di versi della silloge, o «testo poematico» con una sua continuità e organicità, come precisato nella nota dell’autrice, da parte di Maria Grazia Maramotti stessa in italiano e di Catherine Wallerman in inglese e svedese; con intermezzi musicali di Milo Martini al flauto e Federico Pavan alla chitarra. A coordinare l’evento Maria Giuseppina Caramella, presidente della Fondazione il Fiore, che ha organizzato l’appuntamento in collaborazione con la Biblioteca Umanistica e con il patrocinio del Consolato onorario di Svezia.

«Umanità, fratellanza, fraternità sono i sentimenti che pervadono l’animo e la mente leggendo queste nuove poesie di Maria Grazia Maramotti – scrive Elisabetta Benucci nell’introduzione di ‘Qualunque sia il tuo nome’ -. Poesie brevi, che attraversano come lampi il nostro pensiero e ci fanno riflettere sull’essenza di Dio, dell’uomo, della natura. Sono versi senza tempo, anche se scritti in questo secolo, nel terzo millennio; ma la storia si ripete e sempre più spesso l’uomo è contro l’uomo, abbandona con crudeltà i suoi simili al loro destino e li fa inghiottire nelle tenebre. Penso al Mediterraneo che “si fa tomba e nell’acqua smemora donne uomini e innocenti”, come scrive in versi Maria Grazia Maramotti».

Fonte: Ufficio Stampa

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