Gli utenti partecipano al funzionamento dei servizi col Consiglio dei cittadini per la salute

Consiglio dei cittadini per la salute e Comitati di partecipazione aziendali e di zona distretto, per una maggiore e più attiva partecipazione degli utenti alla pianificazione, programmazione e al buon funzionamento dei servizi sanitari. Sono gli organismi previsti da una delibera portata in giunta dall'assessore al diritto alla salute e approvata nel corso dell'ultima seduta. Organismi che fanno parte degli strumenti di partecipazione previsti dalla legge regionale 75/2017, "Disposizioni in materia di partecipazione e di tutela dell'utenza nell'ambito del servizio sanitario regionale".

Il Servizio sanitario regionale, si ricorda nella delibera, pone al centro della propria azione il cittadino, in quanto titolare del diritto alla salute e soggetto attivo del percorso assistenziale. Il punto di vista dei cittadini è un elemento essenziale per orientare l'organizzazione dei servizi, che deve essere attuata in coerenza con i principi di umanizzazione, personalizzazione ed equità, per rispondere con efficacia ed efficienza ai bisogni di salute delle persone, e articolare l'offerta in modo tale che sia la più appropriata, a garanzia dell'uguaglianza e di pari opportunità rispetto a condizioni sociali e stati di bisogno differenti.

Per consentire una partecipazione dei cittadini alla pianificazione e programmazione, la legge regionale 75/2017 istituisce a livello regionale il Consiglio dei cittadini per la salute, e sul territorio i Comitati aziendali di partecipazione e i Comitati di partecipazione di zona-distretto.

Il Consiglio dei cittadini per la salute

Consente un'autentica collaborazione dei cittadini ai processi di disegno e sviluppo dei servizi sanitari, attraverso il loro contributo al processo decisionale e al monitoraggio dell'equità di accesso e della qualità e sicurezza delle risposte.

E' istituito presso la direzione diritti di cittadinanza e coesione sociale, presieduto dall'assessore al diritto alla salute e costituito da 23 membri, di cui: tre designati fra i propri componenti da ciascun comitato aziendale di partecipazione delle aziende sanitarie; uno designato fra i propri componenti da ciascun comitato aziendale di partecipazione delle aziende ospedaliero universitarie e degli altri enti del Ssr; tre designati dal Comitato regionale dei consumatori e degli utenti; cinque designati dagli organismi di partecipazione istituiti presso la dirrezione competente in materia di diritto alla salute per affrontare specifiche tematiche sanitarie: Gruppo Accademia del cittadino (2), Forum delle malattie rare (1), Consulta regionale della salute mentale (1), Consulta regionale per le disabilità (1).

Il Consiglio dei cittadini è nominato dal presidente della giunta regionale e resta in carica per la durata della legislatura regionale.

Tra i suoi compiti, contribuire alla predisposizione degli atti di programmazione di ambito regionale o di area vasta; fornire contributi per la redazione dei percorsi diagnostico terapeutici assistenziali; collaborare allo sviluppo di strumenti di rilevazione sulla qualità dei servizi dal punto di vista del cittadino; proporre iniziative culturali, attività di studio e ricerca; collaborare a iniziative di formazione rivolte ai cittadini. Entrerà in funzione a giugno 2018. Si riunirà almeno quattro volte l'anno.

Comitati di partecipazione aziendali e di zona distretto

Verranno istituiti nelle prossime settimane in ciascuna azienda o ente del servizio sanitario regionale (Ispro e Fondazione Monasterio) e in ciascuna zona distretto o Società della salute, come strumenti di partecipazione alla governance della sanità e dei servizi socio-sanitari. Avranno, a livello aziendale e zonale, gli stessi compiti che il Consiglio dei cittadini ha a livello regionale. Nelle aziende Usl, il Comitato di partecipazione sarà composto da due membri designati fra i propri componenti da ciascun Comitato di partecipazione di zona distretto.

Per la partecipazione ai Comitati, verranno siglati protocolli tra le aziende sanitarie e ogni singola associazione. Possono sottoscrivere il protocollo le organizzazioni di volontariato e tutela e le associazioni di promozione sociale operanti nel settore sanitario, socio-sanitario o comunque in settori attinenti alla promozione della salute. Sono escluse invece le associazioni che intrattengono rapporti economici continuativi con l'azienda sanitaria. Le associazioni collaborano a realizzare, negli ospedali come nei servizi territoriali, la propria attività di sostegno al cittadino sul piano dell'accoglienza, dell'informazione e della facilitazione all'accesso, mettendolo in grado di esprimere i propri bisogni e facilitandolo nella fruizione dei servizi e nel coinvolgimento consapevole nelle cure.

Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa

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