“Troviamo molto grave la reticenza dei gestori dei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS), che si rifiutano di far conoscere la situazione lavorativa dei propri operatori, rendendo pubblici i dati. La sacrosanta richiesta di avere chiarezza sulle condizioni di lavoro e sugli inquadramenti contrattuali avanzata dalla Fp Cgil deve essere estesa a tutte le province della Toscana. Il trattamento dignitoso dei lavoratori deve essere esplicitamente previsto nelle Convenzioni tra i gestori e la Prefettura, che in quanto soggetto responsabile, dovrà anche prendersi carico di un serio monitoraggio della situazione”. Lo affermano Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Sì-Toscana Sinistra, che annunciano una mozione per chiedere alla Regione di istituire un osservatorio ad hoc. Al contempo, nella mozione si chiede che finalmente venga superato il ricorso ai CAS, concepiti per affrontare la fase di emergenza ma poi stabilizzatisi, a favore dell’accoglienza nel sistema ordinario degli Sprar, che impone più vincoli e regole ai gestori e che coinvolge anche gli enti locali. “L’integrazione e l’accoglienza sono obiettivi che non possono essere affidati a chi viola le norme contrattuali e i diritti dei lavoratori”, aggiungono i consiglieri.
"Vogliamo un attento monitoraggio dei gestori, spesso grandi consorzi di cooperative che impostano il tema dell'accoglienza secondo una logica privatistica, per fare profitto, rimpiazzando da una parte il ruolo che dovrebbe essere dello Stato, e, dall'altra, risparmiando sul personale cui applicano contratti e condizioni di lavoro che, secondo le denunce raccolte dalla FP CGIL, sconfinano nell’illegalità", concludono Fattori e Sarti.
Fonte: Sì - Toscana a Sinistra
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