La parte più difficile del tour toscano di Matteo Salvini, Pisa. Questa mattina le prime due tappe del tour hanno toccato Grosseto e Livorno, dove il candidato della Lega è stato accolto da alcuni contestatori. Durante il comizio del candidato premier per la Lega a Pisa, è stata fatta una carica di alleggerimento da parte della polizia verso gli antagonisti. Il centro della città della Torre pendente è rimasto blindato e le forze dell'ordine hanno ritenuto di dover allontanare i manifestanti, circa 200 persone composte anche da membri dei centri sociali. All'indirizzo degli uomini in tenuta antisommossa sono giunti pietre, bastoni e bottiglie di vetro. Il corteo è stato sciolto. Nel servizio d'ordine erano presenti polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani. "Fuori Salvini da Pisa" e "Siamo tutti antifascisti" sono i cori che si possono sentire nelle vicinanze della manifestazione.
La risposta di Salvini, dal palco dove è in corso l'iniziativa elettorale della Lega è questa: riforma per permettere alla polizia di fare il 'suo lavoro', oltre ad accusare la scuola, le mamme e i papà dei 'pacifisti', di non aver fatto bene il loro lavoro.
Ecco le parole di Salvini: "Una riforma che costa zero è di permettere a polizia e a carabinieri di fare il loro lavoro serenamente. I figli di papà, che invece di lavorare o di studiare vanno in giro a far casino, prima pagano i danni e poi stanno qualche settimana in galera a ripetersi cosa significhi democrazia, rispetto, tolleranza, educazione. Evidentemente c’è una scuola che non è messa nella condizione dello spiegare. Ci sono mamme e papà che hanno fallito nel loro mestiere, chi sbaglia paga, diritti e doveri. Quegli agenti dovrebbero stare in stazione a beccare gli spacciatori non qui a star dietro a 4 figli di papà. Però ancora 10 giorni, poi sono pacifisti, sono antifascisti, antileghisti antirazzisti, abbiamo gli unici pacifisti sulla faccia della terra che tirano bombe carta addosso ai poliziotti. e per fortuna che sono pacifisti, chissà se non fossero pacifisti che cosa farebbero".
Confesercenti contesta la scelta di far passare il corteo dal centro storico
“Il centro storico di Pisa e la sua asse commerciale, corso Italia, assediati per un pomeriggio. Una situazione che alla vigilia era ampiamente prevedibile e che si poteva evitare con maggiore buon senso”. Sono Luigi Micheletti, presidente area pisana di Confesercenti Toscana Nord ed il responsabile Simone Romoli, ad intervenire dopo il pomeriggio di tensione in occasione della presenza di Matteo Salvini in piazza Vittorio Emanuele. “Rimaniamo francamente perplessi sul fatto di aver autorizzato un corteo, potenzialmente a rischio, in corso Italia – dicono ancora i due dirigenti -. In pieno pomeriggio con persone che stavano tranquillamente facendo shopping. Condanniamo gli episodi di violenza sempre convinti che tutte le manifestazione debbano svolgersi comunque in maniera pacifica. Corso Italia non ci sembrava adatta, però, ad ospitare il corteo con commercianti che sono stati costretti a chiudere la propria attività. C’erano sicuramente alternative – concludono Micheletti e Romoli - in grado di conciliare il legittimo diritto di manifestare con l’altrettanto legittimo diritto dei commercianti di svolgere il proprio lavoro”.
NUOVI DISORDINI
Il corteo degli antagonisti ha tentato di entrare in contatto con i militanti leghisti entrando da via Mazzini, strada laterale alla zona pedonale del centro storico di Pisa. Qui si sono registrati altri disordini. Lanci di sassi, bottiglie e altri oggetti in direzione della polizia che ha sbarrato la strada. Sei giovani sono stati fermati dalle forze dell'ordine, sembra che ci siano feriti e contusi. Alla reazione degli agenti di polizia, i manifestanti hanno provato a farsi scudo usando cassonetti.
Gli antagonisti hanno raggiunto la questura e improvvisato un presidio chiedendo l'immediata 'restituzione' dei sei manifestanti.
Dei sei manifestanti, 4 sono in questura e due sono stati poi trasferiti in ospedale per le ferite riportate. Le loro condizioni non sono preoccupanti. Secondo gli investigatori i dimostranti in due occasioni avrebbero volontariamente attaccato i cordoni di polizia e carabinieri schierati a protezione del comizio della Lega.
I sei antagonisti saranno tutti denunciati e la posizione di qualcuno potrebbe aggravarsi dopo la visione dei primi filmati e dopo le prime testimonianze raccolte. Il presidio all'esterno della questura prosegue con l'edificio protetto da decine di agenti e circa 150 manifestanti. La situazione è calma e alcune strade della zona sono state chiuse al traffico per precauzione.
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