Nel duello contro i segni inesorabili del tempo sarà ancora una volta la ricchezza culturale del monumento italiano a vincere. Le mura castellane di San Casciano, un abbraccio difensivo che si tende intorno al nucleo originario del borgo da sette secoli, continueranno a rivelare importanti pagine della storia medievale, in parte ancora da scoprire, che hanno caratterizzato le radici millenarie di San Casciano e dell’intero territorio chiantigiano. Si traduce in realtà l’intervento ambizioso di restauro e risanamento del tratto più antico delle mura, predisposto in due diverse tranches dal Comune, che già dal 2015 aveva iniziato un percorso amministrativo e istituzionale, finalizzato alla valorizzazione dell’antica cinta di San Casciano.
A garantire un elisir di lunga vita al ‘ventre’ di San Casciano è il fondo stanziato dal governo, nell’ambito del piano di investimenti, approvato dal comitato tecnico scientifico del Mibact, pari a 597.058.875 milioni di euro sul patrimonio culturale italiano. Arriva nel bilancio della giunta Pescini una risorsa ministeriale pari a 530mila euro complessivi per il restauro e la valorizzazione culturale e turistica delle mura, nel tratto di via dei Fossi, dopo aver già ottenuto le opportune e necessarie autorizzazioni dalla Sovrintendenza.
“Siamo grati al governo – dice il sindaco Massimiliano Pescini - per questo importantissimo investimento che considera le mura di San Casciano uno dei tesori del patrimonio culturale italiano, inserito nelle politiche di tutela, sviluppo e promozione dei territori promosse dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. La cinta muraria che racchiude il centro storico del paese ha un profondo valore storico e la sua conservazione è necessaria non solo per la valorizzazione delle radici culturali del nostro paese ma anche per il potenziamento di una risorsa monumentale che può essere considerata e promossa in chiave turistica. La sua particolarità è legata infatti alla documentazione del cantiere medievale”.
Dal valore iconografico esemplificato nell’antico stemma di San Casciano, che disegna due torri sostenute da una struttura muraria rinforzata con barbacane, all’affermazione attuale di un’identità e di una comunità. Nelle pietre dell’antico castello si riconoscono le origini illustri di un’area strategica della Toscana, a metà strada tra Firenze e Siena. Per i sancascianesi le mura medievali che narrano di storie e vicende del passato che nel castello si sono scritte tra contese, assedi e progetti di ricostruzione, al fianco di condottieri, podestà e politici della Repubblica fiorentina, ci sono sempre state. Hanno definito la nascita della fortificazione e oggi continuano, nonostante il fluire dei secoli, a rappresentare un simbolo e una testimonianza del cuore storico, vitale di San Casciano e delle sue lontane origini. Lo testimoniano l'interesse e la passione di cittadini, universitari ed esperti che elaborano studi inediti, tesi di laurea e ricerche storiche di alto spessore culturale.
Il Comune aveva stanziato nel bilancio approvato alla fine del 2017 due fondi: 345mila euro per il 2018 e 185mila euro per il 2019. Il primo importo è finalizzato alla realizzazione del risanamento e della ricostruzione di alcuni tratti delle mura, situati in via dei Fossi. Il secondo è destinato all’installazione di un ascensore per l’abbattimento della barriera architettonica costituita dalla scala di accesso al centro storico, da via dei Fossi a via del Cassero. L’opera interviene nella parte alta della scala esterna attuale che sarà rimodellata in funzione di questo intervento. “Nel progetto di valorizzazione e conservazione delle mura medievali di San Casciano – aggiunge l’assessore ai Lavori Pubblici Roberto Ciappi - la prestigiosa eredità di una testimonianza architettonica, una delle più antiche della Toscana, si propone nella forma di monumento accessibile e fruibile dai cittadini, soprattutto dalle fasce più deboli”.
L’intervento di restauro conservativo
L'antica cerchia di San Casciano, prima testimonianze della fortificazione eretta nel quattordicesimo secolo, sarà valorizzata e recuperata grazie ad un complesso intervento di restauro, che comprende il risanamento di alcuni tratti per un investimento complessivo pari a 530mila euro. Fino ad oggi è stato valorizzato il tratto di mura antistante i giardini di Piazza della Repubblica, mediante un intervento di sistemazione che ha previsto l'eliminazione del parcheggio preesistente e la sua sostituzione con un'area pedonale, nonché un breve tratto in via dei Fossi.
Le opere realizzate, le indagini archeologiche
Dopo aver effettuato una mappatura dei punti più deteriorati, il Comune ha provveduto lo scorso anno a ripulire il tratto di via dei Fossi e ad eliminare la vegetazione radicata nelle murature. E' stata realizzata anche un'indagine conoscitiva sulle fasi costruttive delle mura con l’intento di risalire allo studio delle antiche tecniche, dei tempi, delle modalità, delle dimensioni delle pietre, dei materiali utilizzati. “Il valore di questo lavoro - aggiunge l’assessore alla Cultura Chiara Molducci - consiste nell’incrociare fonti scritte e materiali così da fornire ulteriori elementi e dati relativi al cantiere medievale del castello di cui già esiste uno straordinario documento dell’epoca conservato nell’archivio di Stato. Per la prima volta il castello sancascianese è stato studiato, analizzato e monitorato sperimentalmente attraverso una virtualizzazione esterna e interna delle mura, una ricostruzione puntuale in 3D, realizzata da un gruppo di laureandi dell’Università degli Studi di Firenze, coordinato dal responsabile del laboratorio di rilievo Lapo Somigli”. La cattedra è quella di Archeologia medievale del professore Guido Vannini. I laureandi, che hanno iniziato ad effettuare i rilievi topografici, attraverso l’utilizzo di foto e della strumentazione stazione totale, Teresa Ulivelli, Benedetta Pacini, Alessandra Rofi, Diletta Biagiotti, Leonardo Squilloni. Il lavoro, effettuato nel corso del 2017, ha offerto un supporto alle indagini archeologiche, oltre a consentire al Comune di disporre di un quadro dettagliato delle mura e di utilizzarlo come strumento di monitoraggio finalizzato anche a supportare il progetto di restauro.
La storia
Le prime documentazioni che attestano la presenza della cerchia muraria originaria risalgono al 1300. Pur considerando la posizione strategica tra Siena e Firenze, la Signoria di Firenze, nonostante i numerosi saccheggi e le pesanti distruzioni avvenuti nel borgo e nelle aree circostanti San Casciano, non aveva ritenuto necessario creare una fortificazione. In seguito ai saccheggi condotti dal capitano di guerra Castruccio Castracani, Gualtieri di Brienne duca d’Atene governatore di Firenze capì l’importanza che poteva avere per la Repubblica fiorentina fortificare San Casciano e nel 1343 decise di far chiudere il borgo con alcune fortificazioni. Fu solo nel 1354 che la Signoria di Firenze stabilì di fortificare San Casciano e nel 1355 cominciò a fondare le mura per una spesa pari a trentacinque migliaia di fiorini d’oro.
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