"Alla fine del 2012, tra ottobre e dicembre, l'amministrazione comunale fiorentina capitanata da Matteo Renzi, insieme ai vertici di Publiacqua, D'Angelis e Irace, si erano lodati di quanto fossero stati bravi ad aprire il 'Parco di Mantignano' con tanto di targa e annuncio in grande stile su tutti i giornali e tv. Ben presto il parco è stato chiuso perché la sicurezza per la cittadinanza non era garantita, anche l'impianto di potabilizzazione accanto non ha più un presidio h24 e le piante sono tornate ad impadronirsi di spazi che erano l'ingresso e i vialetti interni."
"Olmi, platani, tigli, aceri, lecci, macchie di corbezzolo, e poi fagiani e scoiattoli e persino i tartufi. E’ lo scenario che i fiorentini potranno vivere dal prossimo mercoledì 3 ottobre, in occasione dei 100 luoghi del Comune di Firenze, quando il nuovo Parco di Mantignano sarà aperto al pubblico e messo a disposizione dei cittadini.' - questo l'annuncio del Comune del 2012. Tutto presente, dagli aceri agli scoiattoli, come abbiamo potuto verificare entrando da una recinzione bucata da qualcuno pur di poter godere del parco, che viene impropriamente usato a proprio rischio e pericolo se dovesse accadere qualcosa. Peccato che di quell'annuncio non è rimasta che la targa posta all'ingresso, sbarrato dalla vegetazione e da un cancello chiuso, ormai da anni."
"E' trascorsa ormai quasi tutta una nuova legislatura da quel 2012 e crediamo che sia giusto richiamare l'attenzione del Comune su questa opera incompiuta che certo farebbe, alle famiglie e alla cittadinanza di Mantignano e Ugnano, piacere poter frequentare in sicurezza e liberamente. Nella camminata nel 'parco', oltre a dover entrare da una recinzione bucata a nostro rischio e pericolo, si possono scoprire molte cose che non vanno: dal cancello e la recinzione facilmente superabile da chiunque per accedere liberamente nell'impianto di potabilizzazione, chiuso da una gracile catena, oppure la casetta in abbandono sul percorso lungo l'Arno che sta cascando a pezzi e che recintata da transenne, temiamo sia condannata a rimanere così ancora per anni, senza poi considerare la vegetazione spontanea che rende inaccessibili alcune zone o pezzi di metallo e tronchi abbandonati nel verde. Non possiamo pensare che questo sia stato anche solo per un giorno quello che il Comune ha fatto visitare alla cittadinanza e che definiva 'un meraviglioso e originale bosco pubblico' e 'un’oasi di verde'."
"Renzi se ne è andato a Roma e il Presidente D'Angelis pur di restare a galla ha saltato da una poltrona all'altra e la patata bollente adesso tocca al sindaco Nardella: riuscirà almeno in questo caso a non prendere più in giro i fiorentini promettendo e non mantenendo l'impegno, oppure accetterà la nostra proposta di stanziare nuovi fondi per restituire davvero il Parco di Mantignano rendendolo fruibile? - concludono i due Consiglieri comunali Verdi e Grassi - Perché non sfruttare le strutture esistenti mettendole in sicurezza e trasformandole in funzioni di presidio e assistenza ai frequentatori? Un bagno, un punto di ristoro, qualche panchina o struttura per chi vuol andare a correre sull'argine o portare il proprio cane a passeggiare o a cercare i tartufi di cui parla il Comune, sarebbero utili. Basterebbe la volontà e qualche risorsa anche su più annualità che consenta una apertura progressiva ma reale e non una farsa come l'inaugurazione del 2012. Perché non levare da subito le recinzioni dei cantieri ormai chiusi di Publiacqua? E rendere l'argine da subito fruibile insieme al parco di Mantignano?"
Fonte: Ufficio Stampa
Notizie correlate
Tutte le notizie di Firenze
<< Indietro