“Auspichiamo che con Bassilichi ci sia un approccio di sviluppo e investimento e che la Whirlpool si impegni a trovare al più presto una soluzione”
Nel pomeriggio di ieri, il candidato LeU Fulvio Mancuso ha incontrato Massimo Onori, segretario generale Fiom-Cgil Siena, per parlare della situazione in cui versano alcune aziende del territorio come Bassilichi e Whirlpool. Per quanto riguarda la prima sembra esserci una novità: Banca MPS e Poste Italiane sarebbero ritornate sui propri passi esprimendo la volontà di non revocare le importanti commesse di lavoro in essere con Bassilichi.
“Manca però la formalizzazione e ancora non si conoscono i dettagli – afferma Mancuso – quindi prima di esprimere un giudizio positivo, aspettiamo l’evolversi della situazione, che continueremo a monitorare. In ogni caso auspichiamo che oltre alla continuità delle attuali commesse vi sia un approccio di sviluppo e di investimento nel rapporto di collaborazione con Bassilichi così come con tutte le altre aziende del territorio, che garantiscono occupazione e sviluppo del nostro tessuto socio-economico.”.
Desta particolare preoccupazione la situazione all'interno di Whirlpool. E' di qualche giorno fa, infatti, una lettera di uno dei dipendenti che testimonia il senso di incertezza che pervade le famiglie.
“Lo stabilimento senese conta circa 400 dipendenti - tra gli stessi molte coppie peraltro - e tutti lavorano al momento per sole 4 ore al giorno, con alcuni giorni di chiusura aziendale al mese. I pezzi prodotti nel 2017 sono stati 350mila e lo stesso risultato verrà raggiunto nel 2018. Un numero insufficiente a garantire piena occupazione per tutti, ragione per la quale da qualche anno si deve ricorrere agli ammortizzatori sociali. L'azienda, purtroppo, ad oggi, non sembra avere ancora un piano industriale per poter rilanciare lo stabilimento senese di cui la stessa pare riconoscere il valore strategico. In seguito all'incontro avvenuto a Roma il 31 gennaio scorso con le parti sociali, nessuna proposta è stata avanzata. Per di più a fine anno scade la solidarietà e, senza una proroga degli ammortizzatori sociali, che sicuramente non possono rappresentare la soluzione strutturale, saranno a rischio decine di posti di lavoro. Quello che auspichiamo è che l'Azienda si impegni a presentare rapidamente un piano strategico per aumentare i volumi di produttività e comunque per riportare lo stabilimento ai livelli di un tempo”.
Fonte: LeU Siena
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