L'antifascismo è il tema principale sull'agenda del PD e lo si è visto oggi, giovedì 15 febbraio, a Sant'Anna di Stazzema. Il segretario Matteo Renzi era presente al sacrario assieme a una folta schiera di personalità del PD: il presidente del partito Matteo Orfini, i ministri Maurizio Martina, Graziano Del Rio, Andrea Orlando e Valeria Fedeli, con sottosegretari e onorevoli tra cui Sandro Gozi, Andrea Marcucci e Emanuele Fiano. Presenti anche gli amministratori locali, tra cui il sindaco di Stazzema Maurizio Verona, che ha istituito l'anagrafe antifascista.
"Il nazifascismo è stato il male assoluto e se c'è un luogo simbolo di questo, e purtroppo non è l'unico, è Sant'Anna di Stazzema. Si tratta di un luogo dove esercitare il dovere della memoria" ha detto il segretario Matteo Renzi. Questi, tramite il suo I-Pad, si è iscritto all'anagrafe antifascista davanti al monumento alle vittime. La sua adesione è la numero 33.997. In totale si va verso le 35mila.
Si iscrive anche Baccelli
Stefano Baccelli, consigliere regionale e candidato alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale maggioritario di Lucca, Valle del Serchio, Piana, Massarosa e Viareggio, si è recato questa mattina insieme con il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, i sindaci e gli amministratori locali e i dirigenti del partito, a Sant'Anna di Stazzema per testimoniare al sindaco Maurizio Verona la propria vicinanza e i propri sentimenti antifascisti.
Stefano Baccelli ha ricordato che non bisogna abbassare la guardia, soprattutto quando si tende a liquidare come poco più che ragazzate o episodi insignificanti le tante espressioni di violenza che provengono anche da alcuni gruppi politici presenti in Parlamento.
Il fascismo, come è già stato dimostrato soprattutto a spese degli italiani, è un pericolo da non sottovalutare mai. Stefano Baccelli si è quindi iscritto all'anagrafe nazionale antifascista, uno strumento innovativo e necessario per fare memoria.
Le parole di Fedeli
"Ogni volta è un'emozione grande salire qua ai piedi delle Apuane perché si può toccare con mano quanto male possa fare l'ideologia della violenza e dell'intolleranza." Così la ministra Valeria Fedeli spiega la sua presenza a Sant'Anna di Stazzema assieme al segretario del PD Matteo Renzi e agli altri dirigenti e militanti democratici per firmare l'anagrafe antifascista voluta dal sindaco di Stazzema Maurizio Verona.
"Ci sono luoghi della memoria che vanno protetti e coltivati con cura - spiega la ministra - perché ci consentono di rendere vivi e visibili i valori che sono a fondamento della nostra convivenza democratica: il no alla violenza, all'intolleranza, al razzismo e quindi il no al fascismo. Valori - aggiunge Fedeli - che vivono nella nostra Costituzione ed anche per questo ho deciso di farne regalo a tutti i nostri studenti. Perché sono i giovani il nostro futuro e quindi loro hanno il diritto di sapere da dove nasce la nostra democrazia e noi abbiamo il dovere di insegnarglielo" dice la ministra.
"Spesso mi viene da pensare – ragiona Fedeli - che per una ragazzo che oggi ha 17-18 anni quel periodo della nostra storia che va dalla dittatura fascista alle persecuzioni razziali contro gli ebrei alla Seconda Guerra Mondiale e alla nascita della Repubblica e della Costituzione, ha la stessa distanza temporale che per la mia generazione aveva il Risorgimento. E' una cosa scritta sui libri, che è accaduta ed è finita e che va studiata per superare l'interrogazione. Ecco, dobbiamo evitare che quella distanza diventi distacco. Invece dobbiamo e possiamo far capire ai nostri giovani che quella tragedia non è solo una pagina del libro di storia ma è una lezione per imparare a tenere alta la guardia contro chi semina odio. Perché dobbiamo essere tutti consapevoli che non siamo immuni da quell'odio. Dobbiamo sapere che è replicabile e che gli unici vaccini in grado di contrastarlo sono la conoscenza, la cultura e l’educazione che superano paure e timori, combattono discriminazioni, sopraffazione e violenza. Del resto l'anagrafe antifascista di Stazzema ribadisce il valore fondamentale della dignità umana richiamando la Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo e l'art.3 della nostra Costituzione".
"Principi universali - conclude Fedeli - da rendere vivi ogni giorno come purtroppo ci insegna la vicenda di Macerata e che non si possono cancellare con un tratto di penna come volevano fare alcuni esponenti di FdI a Pontedera".
Anche Mazzeo dice la sua
"Ieri la destra a Grosseto si è dichiarata non antifascista. Noi questa mattina, invece, abbiamo voluto ribadire con forza che siamo e resteremo sempre, orgogliosamente, antifascisti. La storia si studia, si rispetta e non si riscrive e noi su questo non faremo un passo indietro, mai. Mi sono iscritto già giorni fa all'anagrafe antifascista creata dal sindaco Maurizio Verona e lo stesso hanno fatto migliaia e migliaia di persone perché questo è un valore fondante e non negoziabile della nostra Costituzione. E' un gesto simbolico ma fondamentale che qualche nostro avversario politico si è permesso di disprezzare, dileggiando senza rispetto il nostro passato. In un momento complesso e delicato come questo, la squadra del Partito Democratico è compatta e sempre più consapevole dell'urgenza di trasmettere questa storia, questi valori, alle giovani generazioni. Troppi episodi, anche in queste settimane, hanno fatto emergere in modo nefasto il periodo più buio della nostra storia recente ed è per noi doveroso ricordare chi siamo e dove veniamo. A Sant'Anna questa storia si respira, si percepisce sulla pelle. Portiamo qui i nostri giovani e facciamoli comprendere quello che è stato perché non si ripeta mai più".
Così Antonio Mazzeo, vicesegretario Pd Toscana, presente oggi a Sant'Anna di Stazzema in rappresentanza del partito regionale all'iniziativa con il segretario nazionale Matteo Renzi e tutti i ministri del Governo Gentiloni.
Il pensiero di Di Giorgi
"Il fatto che il Pd sia oggi a Stazzema per aderire all'anagrafe antifascista promossa dal sindaco Verona, in un luogo tra i più tragicamente simbolici della barbarie nazifascista, è non solo un dovere civico ma anche una testimonianza di grandissima attualità” lo dichiara La vicepresidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi, candidata alla Camera, collegio uninominale Firenze-Scandicci.
“Sono stata tra le prime ad aderire alla proposta del sindaco Verona, alla fine di dicembre, nel giorno del 70esimo anniversario della Costituzione della Repubblica italiana, perché ritenevo, ed ancor più ritengo dopo i tragici recenti fatti di Macerata e non solo, che il progetto dell’anagrafe degli antifascisti italiani rappresenti un gesto concreto a difesa dei principi sanciti nella nostra Carta " afferma Di Giorgi.
"L'antifascismo non è un vetusto orpello del passato, magari da gettare alle ortiche in nome di una chissà quale modernità, ma il fondamento stesso dei valori impressi nella nostra Costituzione, valori che sono troppo spesso bistrattati e dati per scontati. Per questo, in un momento in cui tornano pericolosamente ad affacciarsi sulla scena ideologie che fanno dell'intolleranza la loro bandiera, è necessario ribadirli con fermezza da parte di tutti coloro che credono nella democrazia" conclude Di Giorgi.
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