Quasi un milione di euro di risarcimento è stato disposto nel primo grado di giudizio ai danni della ex Asl di Empoli (oggi confluita nella Asl Area Vasta Toscana Centro) nei confronti di una donna, allora 79enne, che si è vista amputare la gamba dopoo un intervento al ginocchio. È riportato sul quotidiano 'Il Tirreno' di oggi, martedì 13 febbraio.
La donna, residente nel comprensorio, era stata inizialmente ricoverata nel 2011 all'ospedale di Fucecchio, il 'San Pietro Igneo', per avere una protesi al ginocchio. L'operazione ha creato però delle gravi complicazioni, al piede e al polpaccio. Dal secondo ricovero, alla clinica di San Rossore di Pisa, la diagnosi era netta e critica: amputazione all'altezza della coscia.
Alla richiesta dei legali della famiglia di procedere con la conciliazione, l'azienda ha rifiutato. Così è iniziata la causa in tribunale (la prima citazione è del 2014), che ha visto il tribunale di Firenze condannare l'azienda senza eccezioni. Per il giudice, ha contato principalmente il fatto di non aver dato risarcimenti per anni senza favorire la conciliazione, senza tener conto dell'età e dei costi per l'assistenza (personale a domicilio). Il risarcimento in totale è di 800mila euro, senza contare le spese legali.
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