Sparatoria a Pisa, le reazioni. Il ministro Fedeli: "Fatto grave"

(foto TgRegione)

Ecco le reazioni alla notizia della sparatoria a Pisa nel quartiere del Cep. Un motociclista, ricercato dalle forze dell'ordine, avrebbe sparato dopo i rimproveri di alcuni passanti per le sue scorribande.

Bergamini (FI): "Si conferma città in balia di criminalità e degrado

"La sparatoria di oggi nel quartiere Cep conferma quello che da anni le varie classifiche ci dicono, numeri alla mano: Pisa è tra le città meno sicure d'Italia. Una città in balia di spaccio, criminalità e sporcizia. Decenni di amministrazioni di sinistra l'hanno ridotta in condizioni davvero difficili: solo il centrodestra potrà invertire la rotta e riportare ordine e sicurezza". Lo afferma l'on. Deborah Bergamini, candidata capolista di Forza Italia nel collegio plurinominale della Camera dei Deputati Pisa-Livorno.

"L'annuale classifica del Sole 24 ore di tre mesi fa - ricorda la parlamentare di FI - conferma Pisa tra le prime dieci province d'Italia meno sicure, con un totale di 5003 denunce ogni 100 mila abitanti e il decimo posto in graduatoria dietro Milano, Rimini, Bologna, Torino, Prato, Firenze, Genova, e Imperia. Sui furti totali, Pisa risulta settima a livello nazionale con 3.174 denunce ogni 100.000 abitanti e per i furti negli esercizi commerciali è la sesta in Italia con 266,7 furti ogni 100.000 abitanti. Dati oggettivi e non sensazioni o semplici percezioni, questa classifica è l'ennesima, triste conferma di quanto Pisa sia inadeguata rispetto alle necessità sotto il profilo della sicurezza".

"La zona della stazione - sottolinea l'on. Bergamini - è una centrale dello spaccio, in cui arrivano per acquistare droga persone da mezza Toscana. Interi quartieri sono invasi da prostitute e da criminali. I cittadini e i commercianti hanno paura, e si sentono abbandonati dalle istituzioni locali. Quando il centrodestra andrà al governo del Paese e del Municipio, si impegnerà a fondo per combattere questa piaga, indegna di una città faro della cultura italiana nel mondo".

Fedeli: "Fatto grave, la violenza va combattuta e prevenuta"

"Un fatto sicuramente grave a cui deve seguire una reazione forte di tutta la società a cominciare dalla politica, che deve farsi protagonista, anche in questi giorni di campagna elettorale, della promozione del senso civico e del rispetto verso gli altri."

Così la ministra Fedeli dopo la notizia della sparatoria avvenuta stamani nel quartiere del Cep di Pisa, dove un ragazzo in motocicletta ha sparato contro altri cinque giovani in seguito a un diverbio. Fedeli, dopo aver parlato con il sindaco Marco Filippeschi, ha chiamato la prefetta di Pisa Angela Pagliuca e il questore Paolo Rossi, augurandosi che il colpevole venga catturato nel più breve tempo possibile.

“Certe notizie – commenta Fedeli – non possono e non devono lasciarci indifferenti. La ricostruzione dei fatti e la punizione del responsabile ovviamente è compito delle forze dell'ordine e dei magistrati a cui va tutta la nostra vicinanza, quello che però come politica possiamo e dobbiamo fare è capire che oltre a rafforzare i mezzi e gli strumenti per rendere le città più sicure e vivibili come abbiamo fatto in questi anni al governo - proseguendo sulla linea del decreto Minniti per la sicurezza urbana - è necessario anche  lavorare per eliminare ogni forma di violenza e aggressività dalla società. A partire dallo stesso linguaggio dei politici, troppo spesso violento, fino ai linguaggi d'odio online, e poi rafforzando l'istruzione e la formazione dei nostri ragazzi. Il ruolo della scuola è fondamentale così come è ineludibile affermare con ancora più forza che la nostra convivenza si fonda su un patto sociale che, come dice la nostra Costituzione, considera cittadine e cittadini portatori di diritti e doveri, all'interno di una comunità che crede nel rispetto e nell'uguaglianza”.

Confcommerci: "Situazione grave, rischio deriva sudamericana"

Sparatoria, caccia all'uomo, città in ostaggio per una intera giornata, a Pisa la sicurezza sembra diventata non più un diritto costituzionale, ma ormai un optional facoltativo. E' il direttore di ConfcommercioPisa Federico Pieragnoli ad esprimere sconcerto per l'assoluta gravità di una situazione che con il passare delle ore sembra sfuggita di mano: “Pensavamo che solo per un miracolo la sparatoria di questa mattina non si fosse trasformata in una vera tragedia. Pensavamo che pur nella gravità assoluta di questa vicenda, che ha visto ferite quattro persone davanti ad un bar, l'ordine sarebbe stato ristabilito quanto prima e l'aggressore fosse consegnato prontamente alla giustizia. Lo pensavamo, con la stessa fiducia che riconosciamo alle istituzioni e invece, a distanza di molte ore, siamo ancora con il fiato sospeso e viviamo con grande angoscia il fatto che quell'uomo armato è ancora a piede libero”.

“Una giornata allucinante, in cui il lieto fine, semmai ci sarà, purtroppo non è stato ancora scritto” - prosegue preoccupato il direttore di Confcommercio: “Una giornata che non avremmo mai creduto di vivere, quando soltanto ancora pochi giorni fa paventavamo il rischio di una deriva sudamericana della sicurezza a Pisa. Che ci fossero segnali di una situazione compromessa è fuori di dubbio: dalle statistiche ufficiali, alle notizie di cronaca, fino al flusso costante di segnalazioni che riceviamo direttamente da imprese e attività commerciali, il quadro che si delienava era oggettivamente compromesso, e da molto, troppo tempo”.

“La sicurezza è una questione drammaticamente seria” - conclude Pieragnoli - “nonostante qualcuno assai superficialmente si azzardasse a sostenere ipotesi astruse e pericolose come le ronde e vigilantes armati. Aspettiamo con ansia che questa vicenda si concluda senza ulteriori spargimenti di sangue, e che le istituzioni preposte abbiano volontà e forze per ricostruire uno standard di sicurezza all'altezza della città, riguadagnando la fiducia di imprenditori e cittadini”.

Scalia (M5S): "Iacono già noto alle forze dell'ordine, fuori per regalo della politica"

"Ormai è diventata una costante quando si parla del gesto di un criminale: "già noto alle Forze dell'ordine".  E' avvenuto anche per Patrizio Giovanni Iacono, il giovane che stamattina ha ferito quattro persone con una pistola a Pisa. Il ventunenne, già noto alle Forze dell'ordine, ha infatti numerosi precedenti per rapina e altri reati contro il patrimonio. Non solo. Il 26 gennaio 2017, Iacono era stato arrestato ad Alghero per  tentato omicidio. Eppure, nonostante tutti i precedenti, Patrizio Giovanni Iacono ha nuovamente impugnato un'arma, detenuta illegalmente, per uccidere" così Renato Scalia, candidato M5S ed ex ispettore DIA, in un post facebook pubblicato ieri in serata.

"Anche Igor, il noto pluriomicida, era uscito dal carcere con uno sconto di pena di 20 mesi e al momento della scarcerazione aveva salutato il compagno di cella dicendo "Viva la legge italiana" - sottolinea Scalia - tutti arrestati e rimessi in libertà grazie a sconti di pena, indulti, indultini, svuota-carceri e, per ultimo, il regalo del governo Gentiloni, la riforma dell'orditamento penitenziario  che prevede "meno carcere e più pene alternative"".

"Ad ascoltare i proclami sulla sicurezza di chi ha governato il Paese in tutti questi anni, si rimane basiti.  Basiti perché negli ultimi 25 anni abbiamo assistito a continui tagli alle risorse economiche destinate alla sicurezza.  Basiti, perché negli ultimi 18 anni, le Forze di polizia hanno perso 30mila operatori" precisa il candidato M5S

"Il Movimento 5 Stelle vuole invertire questa tendenza. Più agenti e più carceri. I cittadini sono consapevoli e sono stufi di essere presi per i fondelli" conclude Scalia

UGL Fsp Polizia di Stato: "Serve personale adeguato alle necessità"

Congratulazioni vengono espresse da Lorenzo Cardogna - Segretario Provinciale dell’UGL FSP Polizia di Stato di Pisa – al personale della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri per la cattura del giovane responsabile della sparatoria avvenuta ieri mattina nel quartiere CEP di Pisa. La fuga, durata diverse ore, è terminata dopo la caccia all’uomo che ha visto impegnato il personale della Polizia di Stato ben oltre il turno ordinario di lavoro, dalla mattina fino a notte fonda. Operatori che benché continuamente umiliati da uno stato che trascura i loro bisogni e le loro aspettative - il rinnovo contrattuale di alcuni giorni fa ha riconosciuto loro un incremento economico, a regime, equivalente a poco più di un caffè al giorno, dopo otto anni di blocco contrattuale - si dimostrano sempre disponibili ed esposti in prima persona, per difendere la sicurezza della città.

In particolare – prosegue Lorenzo Cardogna – gli uomini e le donne delle forze dell’ordine devono essere messi in condizione di esercitare i loro compiti istituzionali. Come appartenente alle forze dell’ordine non posso esimermi, anche sul piano locale, dal denunciare forti criticità del sistema sicurezza e del nostro ordinamento: organici della Polizia di Stato insufficienti, età media degli operatori che si attesta attorno ai 45 anni, mezzi inadeguati, strutture fatiscenti, risorse economiche irrisorie per il Comparto oltre all’assenza di certezza della pena che comporta un vero e proprio indulto quotidiano, il quale vanifica gli sforzi della Magistratura e delle Forze di Polizia. Basti pensare che “il pistolero” del CEP poco più di un anno fa aveva già sparato ad un’altra vittima e nonostante ciò non si trovava in carcere.

Per dare fiducia ai cittadini – conclude il sindacalista della Polizia di Stato – è importante prevedere, al di fuori di slogan da campagna elettorale, una concreta inversione di tendenza, caratterizzata da investimenti sulla sicurezza e certezza della pena.

In prima battuta, auspichiamo un impegno di tutte le forze politiche territoriali, per consentire alla citta di Pisa un organico strutturale della Polizia di Stato adeguato alle reali necessità.  Il problema – conclude Cardogna – è che le dotazioni di organico sono stabilite in base ai residenti. Ma a Pisa registriamo 5 milioni di visitatori in piazza dei miracoli, 17 milioni di passeggeri alla stazione ferroviaria, 5 milioni di passeggeri in arrivo e altrettanti in partenza all’aeroporto internazionale, 55 mila iscritti alle università e miglia di persone al giorno che si rivolgono all’ospedale: elementi che auspichiamo vengano presi finalmente in considerazione per le imminenti assegnazioni di aprile.

 

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