San Casciano, duecento persone alla presentazione della mostra Marco Civai

Venerdì 2 febbraio 2018, ore 18 oltre duecento persone hanno assistito alla presentazione della mostra Marco Civai.  Presenti le autorità: Massimiliano Pescini, sindaco e Chiara Molducci, assessore all'istruzione e alla cultura del Comune di San Casciano in Val di Pesa.  Un evento espositivo di alto profilo, inaugurato negli spazi della biblioteca comunale e del museo Giuliano Ghelli, e promosso dal Comune di San Casciano con il patrocinio del Consiglio regionale della Toscana in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di San Casciano, diretto da Marco Poli.

All'inaugurazione hanno partecipato con una performance musicale, canora e danzante: le classi 1A e 1B della scuola primaria Gianni Rodari di Cerbaia accompagnate dalle insegnanti di musica Monica Arrighi e Veronica Valencetti. La classe 1 A della Scuola secondaria di primo grado "Ippolito Nievo" preparata e coordinata da Laura Gallenga, mentre il Corso di Sax, sempre della scuola secondaria, è stato diretto dal maestro Nicola Concettini.

La vernice della mostra di Marco Civai, si è quindi trasformata in un avvenimento, soprattutto di giovani, un'occasione di scambio di arte figurativa, cultura, musica e socializzazione. Civai pittore autodidatta, estremamente sensibile e riservato, solo dopo un lungo cammino artistico è riuscito ad esprimere liberamente i propri sentimenti sulla tela. Le angosce che lo opprimevano negli anni Settanta, quando, artista figurativo, realizzava opere chiaramente influenzate da Carrà, de Chirico, Picasso, Rosai e Sironi, si sono lentamente liberate grazie a nuovi linguaggi pittorici. All’inizio degli anni Ottanta, infatti, nella stessa composizione cominciano timidamente a convivere tradizionali soggetti naturalistici e oggetti del mondo infantile. Da questo momento, cardini della poetica creativa di Civai saranno la memoria e l’infanzia: nelle opere e nel suo atelier regnerà il fanciullo che è tornato ad essere. “Mi ha emozionato entrare nell’atelier di Marco Civai – sottolinea Giovanna M. Carli, curatrice del progetto, autrice e critica d'arte – perché ho rivissuto sogni, desideri e speranze di un’età senza tempo, quella dell’infanzia e della fanciullezza, dove tutto si considera possibile. La tecnica artista dell’autore è degna di nota. Siamo di fronte a un grande artista che non lesina bravura e ossessione per la perfezione unite a un senso dell’horror vacui di matrice novecentesca. Ritengo che l’autore abbia meditato molto sull’opera degli anni Trenta del secolo scorso, “L’isola dei giocattoli” di Alberto Savinio, riflettendo sulla composizione centrale, perno semantico di tutto il testo pittorico”. Risultato di un attento studio delle tecniche artistiche rinascimentali e della Pop Art americana, le opere di Civai traboccano di status symbols della società di quegli anni e anche di balocchi: il burattino Pinocchio e il cavallino Ettore, i suoi amici più fedeli, macchinine, trottole…

I suoi dipinti, le sue creazioni, dunque, non potevano che sposarsi alla perfezione col "mondo bambino" ed essere valorizzate dalla performance degli allievi dell'Istituto comprensivo sancascianese. "Un'occasione - ha commentato Marco Poli, dirigente dell'Istituzione scolastica - per accrescere l'autostima dei ragazzi che, così, si sono messi in gioco, mostrando al pubblico, in un momento di grande rilievo culturale, che a scuola si costruiscono competenze e valori, primo fra tutti quello dello stare insieme in modo costruttivo, donandosi reciprocamente Bellezza".

"I ragazzi della classe 1A della Scuola Secondaria - commenta Laura Gallenga - hanno sperimentato il gioco musicale attraverso il canto, gli strumenti e il ritmo: “Tiritera” è una canzone in cui la voce gioca con  scioglilingua e non-sense fino a rischiare di intrecciare la lingua ; successivamente hanno giocato con gli strumenti, con flauti dolci e ukulele colorati, eseguendo una dolce melodia di origine spagnola ed infine - ispirandosi ai quadri del maestro Civai - hanno inventato una sequenza ritmica basata su un “gioco di mano” in cui colori e ritmi si intercambiavano simpaticamente". "La "canzone colorata" - sottolinea Monica Arrighi - esprime come si può giocare con i colori ,abbinando i colori primari se ne ottengono altri. La canzone è stata coreografata con bandierine-macchie di colore, create dai bambini stessi. Con la seconda performance invece, i bambini, attraverso il movimento del corpo hanno mimato la " danza delle fiabe" con i vari personaggi e un ritornello".

"Una grande emozione mista a gioia - rileva Giovanna M. Carli - vedere un pubblico così appassionato e attento. L'idea mia e di Marco Civai era proprio questa: massimo coinvolgimento del territorio e delle scuole per un evento che valorizzasse il senso delle opere d'arte, colori vivaci, voglia di vivere, il mondo dell'infanzia, ma soprattutto il desiderio di stare insieme per condividere un momento "magico". Avere avuto oltre cinquanta bambini e ragazzi, è stato per noi un vero onore, di cui ringraziamo le Istituzioni tutte che hanno contribuito fattivamente all'ottima riuscita".

 

Fonte: Ufficio Stampa

Notizie correlate



Tutte le notizie di San Casciano in Val di Pesa

<< Indietro

torna a inizio pagina