Ciclismo e doping, scandalo in Toscana: arrestati dirigenti a Lucca

Torna l'incubo doping anche in Toscana. Una serie di dirigenti di una delle maggiori squadre dilettanti nel ciclismo italiano, la Altopack Eppela, è nel mirino della polizia. A Lucca è in corso una serie di arresti a seguito di un'indagine partita lo scorso maggio dopo la morte di Linas Rumsas, ciclista ltuano 21enne. Gli sponsor Altopack ed Eppela ribadiscono la loro estraneità nella vicenda (si vedano le precisazioni in calce all'articolo).

Il proprietario del team ciclistico, l'ex direttore sportivo e un farmacista che riforniva gli atleti sono stati tra i destinatati delle misure cautelari. Pare che il presidente incoraggiasse molti ciclisti, la maggior parte giovanissimi, a usare doping. Epo, ormoni per la crescita e antidolorofici con oppiacei erano tra le sostanze 'consigliate', stando agli uomini della squadra mobile di Lucca e da quelli del Servizio centrale operativo.

Gli agenti hanno eseguito diverse perquisizioni in diverse province della Toscana che hanno coinvolto, tra gli altri, anche lo studio legale di un avvocato di Lucca.

Come detto l'indagine è partita dopo la morte di Linas Rumsas, figlio del ciclista di fama internzionale Raimondas. La dipartita del 21enne aveva fatto aleggiare il sospetto di doping, prima del decesso aveva sostenuto delle gare difficili ottenendo ottimi piazzamenti e lì è nato il tutto. Nell'inchiesta è stata perquisita pure la casa del padre, così come quella del fratello maggiore. Quest'ultimo è stato denunciato per frode sportiva perché risultato positivo a un potente ormone della crescita.

L'azienda Altopack specifica di non avere più rapporti con le asd coinvolte nell'indagine e di aver diffidato le associazioni già da novembre 2017 ad usare il marchio e il nome Altopack sin da novembre 2017, ribadendo dunque l'estraneità alle vicende finora raccontate.

Dichiarazione simile anche per Eppela, marchio detenuto da Anteprima srl, che spiega come lo sponsor sia totalmente estraneo alle vicende. I legali della ditta precisano che "si sta facendo erroneamente riferimento ad Eppela nella denominazione della società sportiva cui i fatti sono stati contestati", mentre in realtà Eppela è stato uno sponsor minore per la stagione 2016/2017, senza essere stato inserito nella denominazione sociale.

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