Una sconfitta dopo l’altra. La sindaca Susanna Ceccardi ha pensato di risolvere la questione dell’accoglienza dei richiedenti asilo attraverso uno scontro frontale con le altre istituzioni e con una lettura parziale delle regole e delle leggi. Guardiamo ai fatti: da candidata la sindaca ha promesso la chiusura della Tinaia, ma in due anni di gestione leghista il numero degli ospiti della struttura è più che raddoppiato. La sindaca inoltre pare continuare a non considerare che l’istituzione competente è la Prefettura, che si è trovata a gestire una situazione in emergenza, come spesso capita in campo sociale.
Incapace di gestire aspetti umanitari, la sindaca ha cercato di risolvere la questione attraverso esposti amministrativi. Incapace di ammettere la sconfitta della propria linea la sindaca torna ad attaccare, anche di fronte a una sentenza del Tribunale amministrativo regionale. Il Tar ha semplicemente riconosciuto l’evidenza, ovvero il buon lavoro fatto in una situazione di emergenza. Tra l’altro la sindaca pare non voler ammettere che non ci sono stati rilievi sui requisiti igienico-sanitari della struttura da parte delle autorità competenti.
La ferita deve aver fatto male alla prima cittadina, che, non potendo più parlare di rispetto della legalità, ha ripreso a lamentarsi del ruolo delle cooperative. La sindaca dovrebbe mettersi l’animo in pace: le cooperative sono una realtà imprenditoriale fondamentale per il Paese e, in questo caso, non c’entrano niente con la gestione della Tinaia.
È il solito ritornello: anche di fronte alla piena evidenza la Lega nega l’esistenza dei problemi, anziché affrontarli. È un atteggiamento compatibile con la posizione di minoranza, purtroppo chi amministra dovrebbe fare i conti con la realtà delle cose.
Partito Democratico Cascina - Ufficio Stampa
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