Stamattina a Firenze, zona Poggetto, si è consumato un fatto gravissimo: un uomo di 65 anni si è tolto la vita, mentre aspettava la pattuglia della polizia per l’esecuzione dello sfratto. Si parla di una persona con problemi personali, che lo affliggevano da tempo e molto probabilmente lo sfratto sarà stato solo un ulteriore peso che gravava sulle sue spalle. Però l’episodio deve far riflettere su un tema troppo spesso sottovalutato e portato avanti solo dalle amministrazioni comunali, con pochi mezzi e risorse in campo. “Sono scioccata per quello che è successo”, dice Laura Grandi segretaria del Sunia di Firenze, “e credo che sia necessario fare una riflessione seria su un tema spesso disatteso, come quello dell’emergenza casa”. Ormai non solo Firenze, ma la Toscana tutta è diventata palcoscenico privilegiato della precarietà abitativa: le esecuzioni sono diventate endemiche su tutto il territorio regionale. Comuni delle provincie Toscane, dove fino ad oggi non conoscevano questo tipo di emergenza, si trovano a fare i conti con il problema della precarietà abitativa, con strumenti del tutto insufficienti ed inadeguati. “Nei nostri uffici si recano sempre più spesso persone in difficoltà economiche, che non reggono più i costi dell’abitare” continua Laura Grandi, “senza tener conto poi della grande difficoltà di far fronte all’esorbitante prezzo degli affitti, in una città come Firenze, dove la vocazione turistica espelle dal mercato delle locazioni i cittadini”.
Molto spesso leggiamo sui giornali di quanto larga e grave sia divenuta la disparità nel mondo ed anche in Italia tra chi possiede molto e chi quasi nulla. Ecco, quelle che distrattamente possono apparire cifre vacue buone solo per farci un articolo di denuncia, si concretizzano concretamente anche in vicende tragiche come quella di stamattina. La crisi del lavoro, l’incremento del fenomeno del lavoro povero, la difficoltà sempre più manifesta delle famiglie nel sostenere i costi dell’abitare, devono necessariamente far entrare in maniera prioritaria nell’agenda politica la ‘Questione Casa’ .
‘Le ripercussioni a livello sociale sono pesantissime, ‘continua Laura Grandi ‘con il rischio di ripetersi di gesti estremi , mentre la forbice tra il reddito delle famiglie e i costi della casa, si allarga sempre di più nella città di Firenze e nella nostra Regione.’
Il disagio abitativo va affrontato a 360 gradi, soprattutto prevedendo risorse costanti per un piano pluriennale di aumento dell’offerta di alloggi pubblici, gli unici che assicurino un affitto in linea con i redditi delle famiglie. ‘Oggi non è il momento della polemica’, conclude Laura Grandi ‘ma invito tutti i politici impegnati nella campagna elettorale sul nostro territorio ad occuparsi molto di Casa e a farlo ancor di più ad elezioni concluse.’
Fonte: CGIL Toscana e Firenze - Ufficio Stampa
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