La terra come bene comune da tutelare, preservare e mantenere in quanto non solo componente produttiva, ma sempre più fattore di competitività. Il suolo e il bene fondiario, tutelati e preservati attraverso buone pratiche agricole, sono un grande giacimento a cielo aperto da utilizzare anche a fini ricettivi e turistici. Ma per un vero ricambio generazionale è necessaria una maggiore efficienza della Banca regionale della Terra. Il tema “della terra da lavorare” è stata al centro dell’assemblea regionale di Agia Toscana che si è svolta oggi a Firenze, in vista dell’appuntamento elettivo regionale di Cia Toscana, in programma l’8 febbraio.
In apertura l’intervento introduttivo del segretario regionale Agia, Francesco Sassoli, che ha illustrato il documento, la recente Carta di Tricarico “Giovani, agricoltori, impresa”. Molti gli interventi dei giovani agricoltori Cia provenienti da tutta la Toscana; di Valentino Berni, presidente uscente di Agia regionale (appena eletto presidente Cia Siena), quindi del presidente Cia Toscana Luca Brunelli, e del direttore regionale Giordano Pascucci.
L’imprenditore crea un lavoro e non lo chiede. Uno slogan semplice ed efficace quello scelto da Agia. Berni ha salutato la platea e introdotto il documento programmatico. «Vogliamo equità, reddito e libertà d'impresa» ha sottolineato, ricordando l’importanza che dovrà avere l’agricoltura digitale «dove gli agricoltori devono essere proprietari dei dati». E poi ha detto Berni «Ricordiamoci che gli agricoltori sono il motore dell’innovazione». Fra gli altri punti del documento Agia, la riforma della Pac «è necessario ripartire tutti dallo stesso nastro di partenza»; quindi il sostegno alla lotta Anp per innalzare le pensioni e rivedere i criteri e l’ammodernamento degli istituti medievali della proprietà fondiaria: terre coltivate e usi civici.
E’ intervenuto all’assemblea Agia il direttore Cia Toscana, Giordano Pascucci: «C'è bisogno di una Cia presente in tutto il territorio toscano – ha detto - che abbia la forza di garantire alle aziende agricole tutti i servizi specifici a disposizione, visto anche che in molte aree mancano i servizi basilari come infrastrutture e banda larga. C’è bisogno dei vostri suggerimenti - ha proseguito Pascucci - e anche qualche pungolo quando serve. E’ necessario evolvere e portare a sistema in Toscana le opportunità che si possono presentare». E nelle conclusioni il presidente Cia Luca Brunelli: «Cari giovani, dobbiamo essere più ambiziosi e convinti che l'agricoltore è in grado di avere un reddito dignitoso al pari di altri settori. Voi, noi, dobbiamo essere consapevoli delle nostre professionalità». E poi ha ricordato Brunelli «Sta a voi l'importanza di capire che fare rete e collaborare è il futuro della nostra associazione».
Banca della terra - Una priorità per i giovani in agricoltura e soprattutto per il ricambio generazionale è la Banca delle Terre Agricole, con l'introduzione dei lotti funzionali e allargamento ai terreni privati. Negli anni scorsi la proposta di istituire la Banca della Terra fu avanzata ad inizio della legislatura da Agia e Cia Toscana. Si tratta di un’esperienza positiva e, all’epoca, l’unica in Italia.
Ma qualche anno dopo, il ricambio generazionale poteva avere avuto un’accelerazione attraverso la Banca della Terra della Toscana che non sembra andare spedita come si poteva auspicare. Il futuro economico della nostra regione e non solo del settore agricolo passa dagli investimenti per salvaguardare il territorio, dal rafforzamento della competitività delle imprese, dal maggiore reddito agli agricoltori, ma anche – e non di minore importanza – dal ricambio generazionale. Negli ultimi 10-15 anni infatti sono stati abbandonati in Toscana oltre 100mila ettari di terreno coltivabile, occorre rimetterli in coltivazione, invertire questa pericolosa tendenza. Bisogna sostenere con maggiore efficacia gli investimenti in agricoltura, favorire la ripresa produttiva dei terreni, potenziare le politiche per lo sviluppo rurale, puntare con decisione al ricambio generazionale ed imprenditoriale. Per il futuro occorre rafforzare l’attività della Banca della Terra in tre direzioni: accelerare la ricognizione da parte dei Comuni e rendere disponibili i terreni incolti; rendere disponibili tutti i terreni demaniali e pubblici sia della Regione Toscana sia dei Comuni e di tutti gli Enti Pubblici. Incentivare, inoltre, la mobilità fondiaria dei terreni dei privati.
Fonte: Cia Toscana
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