In occasione del Giorno della Memoria 2018, il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei ha ricordato gli universitari fiorentini allontanati da aule e cattedre, a seguito delle leggi razziali, davanti alla lapide che si trova nell’atrio del Rettorato, dove è stata deposta una corona di alloro.
“La celebrazione della Giornata della Memoria cade quest’anno nell’ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali (…) – ha ricordato il rettore -. Sentire parlare di razza bianca, assistere a rigurgiti fascisti presenti oramai diffusamente – ultimo in ordine di tempo l’invio di minacce di morte alla Sindaca di Empoli cui esprimo in questa occasione la solidarietà dell’Ateneo fiorentino –, desta grande preoccupazione e ci obbliga a vigilare costantemente con la ragione, affinché ciò che è accaduto non si ripresenti in altre forme, con l’individuazione di nuovi soggetti da perseguitare”.
“Tenere memoria – ha proseguito Luigi Dei - è dunque un obbligo forte e l’Università deve essere sempre in prima fila” attraverso “nuove forme di narrare memoria, originali, non retoriche, accattivanti perché l’importante è trasmettere messaggi che restino impressi”. Occorre, ha detto ancora il rettore, “attualizzare e rendere viva la memoria, affinché si comprenda che i perseguitati di ieri potrebbero drammaticamente reincarnarsi in nuovi perseguitati, con altre etnie, lingue e religioni. E pertanto, il tema che si pone clamorosamente all’attenzione oggi è duplice, non solo memoria, ma anche diritti umani e giustizia sociale”.
La celebrazione è proseguita in Aula Magna, dove il rettore ha tenuto un intervento sul tema: “Memoria e diritti umani”.
A seguire gli attori della Compagnia teatrale universitaria “Binario di Scambio” hanno letto alcuni brani di poesia e prosa attingendo tra gli altri a testi di Giuseppe Ungaretti, Fernando Pessoa, Nelson Mandela e Primo Levi.
Il Coro universitario ha interpretato brani tratti da Leonardo Cohen, Mozart e U2, mentre il violinista Gabriele Centorbi, accompagnato al pianoforte da Patrizio Paoli, ha eseguito “Méditation” dal Thais di Jules Massenet.
Fonte: Università degli Studi di Firenze
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