Da Montespertoli a piedi alla scoperta del mondo: Patrizia Perucca riparte a 57 anni

WALKYOURDREAM-DOCUMENTARIO-TEASER from SerenaB on Vimeo.

Il Giro del mondo a piedi. A farlo è una donna, una 57enne di Montespertoli, Patrizia Perucca, che per dimostrare a se stessa e al mondo di avere ancora tanto da dire e da fare, si è messa alla prova e zaino in spalla è partita da Montespertoli ed è arrivata a Monfalcone in Friuli Venezia Giulia. Da quel giorno, lo scorso 28 maggio 2017, ha intrapreso ufficialmente il suo viaggio sulle orme di due uomini, Nacho Dean Mouliaá e Mattia Miraglio e del loro viaggio a piedi intorno al mondo.

Patrizia lavora nell'ambito della progettazione sociale. Con i suoi pochi risparmi ha comprato una tenda, un sacco a pelo, un fornellino ed è partita. Lungo il cammino si è andata delineando un'idea che si è fatta sempre più precisa: il mondo non ha confini reali, ma solo geografici e politici. Siamo tutti uguali ed esiste solo una razza: quella umana. Il limite temporale che Patrizia si è data è quello di 4 anni, salvo complicazioni o per intrattenersi in una tappa più a lungo per conoscere meglio il luogo, come le è successo a Kathmandu, dove è rimasta per 15 giorni.

A raccontarci dell'impresa di Patrizia è Serena Buzzi, videomaker che lavora nel cinema dal 2006 e che, folgorata dalla prova a cui si è sottoposta Patrizia, ha deciso di girare un documentario dal titolo 'Walk your dream'. "Ho incontrato Patrizia Perucca, (questo il link al suo blog), nell'aprile 2017 e mi sono appassionata al suo progetto, tanto da volerne realizzare un documentario. Credo che gli incontri che facciamo nella vita, raramente siano dettati dalla casualità, sicuramente il mio con Patrizia non lo è stato".

Serena Buzzi, di Empoli, ha incontrato la 'camminatrice' Patrizia in tre tappe: Bulgaria, Iran e Nepal, prossima tappa Indonesia e Australia. Serena racconterà come sia possibile partire e viaggiare con poche risorse economiche e in sicurezza, anche in paesi considerati pericolosi e quanti falsi pregiudizi circondano la donna in quanto è considerata 'debole'. Dall'età infantile a diventare donna, con le tre fasi che ne scandiscono la vita, quella del menarca, quella fertile, e poi la menopausa, quando sembra che tutto sia finito e invece si ha ancora tanto da mettere in gioco. E così l'energia femminile che in precedenza è destinata alla procreazione può diventare creazione essa stessa. Su questa riflessione Patrizia Perucca ha iniziato il suo Giro del mondo a piedi ed è per questo che ha intrapreso il viaggio da sola: perché ama camminare ed è un regalo che fa a se stessa.

"Ho deciso di filmare quest'esperienza on the road e un po' wild per far capire che si può vivere e viaggiare in libertà nonostante il mondo contemporaneo racconti altro", racconta Serena Buzzi.

Ospitata da decine di famiglie, Patrizia Perucca sta testando cosa significa l'ospitalità in ogni paese, si sta confrontando con diverse culture e tutti si propongono di darle una mano, ma quello che le interessa è soltanto camminare. Per ora il paese più ospitale è stato l’Iran, gli iraniani amano gli stranieri, e Patrizia non riusciva a camminare per strada senza essere fermata. In alcune zone, è necessario spostarsi in aereo per riprendere il cammino dove non ci siano pericoli reali, come in Afghanistan, per esempio. Un incontro fortunato è stato quello con un'azienda che produce scarpe, che le fornirà il suo 'bene primario' a ogni tappa, perché con i suoi 30/35 km al giorno per 6mila chilometri percorsi finora, non può proprio farne a meno.

Una volta in Thailandia, Patrizia incontrerà sua figlia, che da Montespertoli volerà all'altro capo del mondo per riabbracciare sua madre. Anche questa parte del viaggio sarà nel documentario, a raccontare la donna, le donne, libere di viaggiare.

Chiarastella Foschini

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