Grazie agli investimenti e agli interventi condotti dalla Città Metropolitana di Firenze, è stato inaugurato oggi il teatro 'Ottavio Rinuccini' nel Liceo Machiavelli, posto in Palazzo Rinuccini, a Firenze in via Santo Spirito 39. E' stato dunque riaperto, in occasione della Notte nazionale del Liceo Classico, e dedicato a Ottavio Rinuccini, librettista e iniziatore del melodramma.
All'inaugurazione è intervenuto il Sindaco di Firenze e della Città Metropolitana, insieme a Gilda Tortora, Dirigente scolastica; Vieri Raddi e Sofia Bigazzi, della 5 B del liceo; il Sindaco della Città Metropolitana; il consigliere delegato all’Edilizia scolastica della Metrocittà; Andrea Pessina, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio; Domenico Petruzzo, Direttore Ufficio Scolastico Regionale; la Vice Presidente del Senato.
La Metrocittà ha pianificato un investimento di 300 mila euro per completare il restauro avviato nel 2004, prevedendo fra l’altro il restauro del camerino affrescato, dell’antico pavimento del lapidarium e delle finestre, la finitura degli intonaci nei locali annessi e la fornitura di nuovi infissi interni, il restauro del sipario e il recupero delle antiche poltroncine, il completamento degli impianti. Oggi è stata restituita alla scuola una parte sostanziosa e significativa degli ambienti legati al teatro con un intervento complessivo di oltre 90 mila euro (compreso l'impianto elettrico).
Prima la Provincia di Firenze, con il progetto esecutivo dell'anno 2003 per euro 206.000,00, quindi con il progetto esecutivo del 2008 per euro 300.000,00, e ora la Città Metropolitana hanno provveduto al restauro del Teatro e dei suoi ambienti, parte dei quali oggetto di successivi investimenti.
Palazzo Rinuccini è stato oggetto di lavori di manutenzione e adeguamento all’uso scolastico, anche in anni recenti, in ordine al restauro delle facciate su via de’ Serragli e via Santo Spirito e all’adeguamento della centrale termica.
Il grande complesso architettonico nato come residenza nobiliare della famiglia Rinuccini è il frutto di tre significativi episodi: l’impianto dell’inizio del Seicento corrispondente al corpo di fabbrica centrale con ingresso dal civico 39 di via S. Spirito, l’ampliamento alla metà del Settecento sul lato di via Maffia, e l’annessione ai primi dell’Ottocento del palazzo Pecori, realizzato all’angolo con via de’ Serragli. I marchesi Rinuccini hanno dimorato nell’edificio fino alla metà dell’Ottocento, dando testimonianza del loro amore per l’arte e la cultura attraverso le opere che nel tempo sono andate ad arricchire il palazzo: dipinti e affreschi dei più affermati pittori dell’epoca, raccolte di busti, urne ed epigrafi romane, monete rare, una ricca biblioteca ospitata nell’ala settecentesca con oltre ventimila volumi, oltre a codici e antichi manoscritti, la cappella di famiglia, lo studiolo, i due cabinet ornati di stucchi, pitture e specchi che si affacciano sul giardino pensile, e altro ancora. Con la morte dell’ultimo erede maschio, nel 1848, il ricco patrimonio artistico in beni mobili fu in gran parte disperso, il palazzo passò in eredità alla figlia Eleonora, sposata con il principe Neri Corsini, e nel 1888 fu venduto alla famiglia Elliot, che a sua volta lo cedette al Comune nel 1919: da allora l’edificio è destinato ad uso scolastico ed è oggi sede del Liceo Machiavelli Capponi. Verso il 1860 la biblioteca fu trasformata in teatro, ed ebbero inizio numerose rappresentazioni, anche di opere liriche: è curioso che proprio a un Rinuccini, Ottavio, si debbano i primi libretti d’opera, alla fine del XVI secolo.
Complementare al Palazzo Rinuccini è Palazzo della Missione in piazza Frescobaldi. Attualmente l’edificio è sede del Liceo Machiavelli Capponi, nato nel 1997 dalla fusione tra l’Istituto magistrale e il Liceo classico Machiavelli, e ospita l’indirizzo Liceo Linguistico e Scientifico Internazionale. La Città Metropolitana ha investito 200 mila euro
per il restauro del corredo lapideo della facciata su piazza de’ Frescobaldi (elementi in pietra arenaria - portali, mostre, davanzali - e dei busti marmorei che definiscono l’impaginato barocco della facciata).
Il nucleo più antico dell’edificio venne edificato intorno al 1200 come casa della famiglia Frescobaldi. Nel corso dei secoli il complesso ha poi subito varie modificazioni, a in conseguenza di distruzioni, sia per adattarsi alle esigenze dei vari proprietari che nel tempo si sono succeduti. In particolare gli ordini religiosi dei Francescani nel XVI secolo, gli Scopetini, che occuparono l’edificio fino al 1703, e infine i padri Missionari, da cui l’appellativo di palazzo della Missione, che, a parte una breve parentesi nel periodo napoleonico, rimasero nell’edificio almeno fino al 1924, anche se relegati in una piccola porzione, essendo nel frattempo l’edificio stato destinato a Ministero della Marina, all’epoca di Firenze capitale, e a uso scolastico, con l’insediamento del “Reale Istituto Superiore di Magistero Fiorentino” verso la fine dell’Ottocento.
La sua storia si lega a quella della contigua chiesa di S. Jacopo Sopr’Arno, oltre che alla realizzazione del ponte S. Trinita. E’ con i padri Scopetini che l’edificio assume la configurazione che ancora oggi più lo connota, con la costruzione attorno al 1640 e su progetto di Bernardino Radi della splendida facciata barocca sulla piazza de’ Frescobaldi, caratterizzata dalla presenza di un grande portale in pietra serena ornato da uno stemma con l’effige del Cristo Salvatore, ai lati del quale sono presenti quattro nicchie con busti marmorei raffiguranti i Granduchi medicei.
Una nota particolare meritano gli affreschi che caratterizzano il salone al piano terra, un tempo adibito a refettorio del convento, raffiguranti la “pesca miracolosa” e la “lavanda dei piedi”. Le opere, di pregevole fattura, sono riconducibili al primo quarto del 1700 e sono state attribuite al pittore Niccolò Lapi.
Fonte: Città Metropolitana di Firenze
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