Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Coordinamento Civico per Volterra sulle motivazioni che hanno portato all'uscita da Upv in risposta all'attacco di qualche giorno fa fatto dall'ex assessore Paolo Moschi:
Facciamo un po di chiarezza su quello che è accaduto nell' ultimo anno e soprattutto sui motivi che ci hanno spinto ad uscire dalla lista civica Upv.
Nel dicembre 2016 giungeva a scadenza il consiglio della Lista Civica UPV di cui facevano parte: Bellacchini, Martolini, Bruni, Cardellini, Pierella, Fardellini, Cucini, Martinucci e Leonetti.
Il giorno dell'assemblea degli iscritti vennero portate 80/90 nuove adesioni, raccolte prevalentemente da due esponenti del consiglio uscente, che avrebbero sicuramente spostato gli equilibri politici del gruppo con il fine di poter condizionare l'operato del sindaco fino a termine mandato.
Questo in contrasto con le 40 vecchie adesioni di persone non politicizzate, e soprattutto in linea con i principi civici della lista e quindi a sostegno del sindaco. Le nuove adesioni sono state da subito contestate all'interno del consiglio in quanto nominativi poco attivi e poco conosciuti nel contesto sociale a questo si aggiungevano sempre più insistenti esternazioni di Forza italia su stampa.
Per questa ragione e soprattutto, aleggiando oramai dentro la lista civica un'aria prettamente politica, prima ancora dello svolgimento dell'elezione del nuovo consiglio di UPV, escono dal consiglio Martolini, Bellacchini e Cucini oltre a sindaco, assessori e consiglieri comunali. Escono inoltre Provvedi e Pescucci che avevano incarichi diversi all'interno del gruppo, trattandosi di probiviri.
E' bene far presente, visti gli ultimi attacchi su stampa ma anche sui social da parte di Upv, che tutto questo è avvenuto sotto la regia, piu' o meno velata, di Paolo Moschi che, da oltre un anno aveva già preparato il terreno e coltivato vari interessi politici, cercando in questo modo di condizionare l'operato del sindaco, portando vicino a lui e alla lista civica Upv i nominativi che avrebbero rappresentato interessi ben diversi.
Oggi non abbiamo dati certi sulla composizione del nuovo consiglio eletto nel mese di gennaio 2017, abbiamo però saputo che nei mesi successivi ci sono state altre uscite dal Consiglio e addirittura da UPV.
Abbiamo però la certezza di quello che rappresentiamo noi oggi e di quali siano, e sono sempre stati, i principi della lista civica: nessuna appartenenza politica, nessuna sottomissione a diktat imposti dai partiti, interesse puro per la nostra città e la comunità volterrana.
La rimanenza di Upv, ovvero ciò che ne è rimasto, dovrebbe fare un'esame di coscienza quando accusa il nostro gruppo, in particolare assessori, consiglieri e sindaco, di sedere ora sui banchi comunali grazie a loro e alla campagna elettorale. Ci siamo allontanati dal simbolo e dalle persone che componevano il gruppo, non certo dai princìpi che rivendichiamo più forti di prima. Sono le persone che contano, e le persone che compongono il nuovo coordinamento civico sono le stesse che i cittadini hanno scelto per essere rappresentati. Chi ha altre mire, chi ha interessi politici e deve rendere conto ad altri, ad ordini ben precisi, è giusto che si distingua da noi.
Come abbiamo più volte detto non vogliamo interferenze politiche e non faremo mai accordicchi con nessuno, siamo disposti al dialogo con tutte le forze politiche, ma sempre per il bene della città e non certo per favorire chicchessia
Anche il sindaco Buselli e la Giunta hanno voluto rispondere alla lettera dell'ex assessore Paolo Moschi:
Caro Paolo,
la tua lettera e gli articoli che sono usciti sulla scena politica volterrana meritano più di una risposta, e per questo ti scrivo a nome mio e della Giunta che rappresento. Quel “poco che è rimasto” – a detta tua – della Giunta, nella realtà è una squadra più che mai forte nel percorrere insieme questo anno e mezzo che rimane alla fine del mandato nel 2019.
Spero che questo mio intervento faccia chiarezza e possa mettere fine all'inutile guerra, che peraltro minimamente interessa ai cittadini.
Mi accusi di protagonismo, di essere visionario, di atteggiamenti sprezzanti nei confronti degli altri comuni. Io sono visionario, nel senso che perseguo la visione di rafforzare la nostra città, riportarla all'altezza del nome che porta, con salde radici ma ben ancorata nel presente e proiettata nel futuro. E' la Volterra del 2050 che ci interessa. Difendere il suo valore, far valere i suoi diritti, renderla lo scrigno sicuro e prezioso per i suoi abitanti, nostri concittadini. Essere promotore di reti con altri comuni non vuole dire considerarsi superiori, ma avere rispetto della città che rappresento e dare valore al contesto in cui si trova.
In quel pomeriggio del 29 dicembre, ho iniziato il mio discorso parlando di fiducia. Rapporto che lega senza dubbio un sindaco e un assessore. In questi anni la mia fiducia ti è stata accordata, con deleghe importanti. Dalle lotte che abbiamo fatto insieme fin dall’inizio, fino all'azione di squadra che ha contribuito ad affrontare alcuni progetti strategici, la fiducia non è mancata. La tua decisione, unico fra tutti, di non accettare il documento che chiedeva soltanto il rispetto dello spirito della lista civica (ossia la volontà di non accettare interferenze politiche), è stata un pò la cartina di tornasole del fatto che preferissi le alchimie politiche al modello di politica come servizio, perdendo di vista i veri obiettivi del mandato.
Negli ultimi mesi le tue non apparizioni in Giunta, le tue pubbliche e scorrette lamentele, il tuo fare sospetto e il tuo non sapere condividere il lavoro con i colleghi, hanno tracciato infine una cesura insanabile. Fino alle tue ultime dichiarazioni: non si può reputare degno del suo ruolo pubblico chi attacca ciecamente e brutalmente, chi lascia intendere il falso, chi insulta, chi rompe il patto di fiducia con i propri compagni di viaggio. Ad un Assessore si richiede la dignità, oltre che il rapporto di fiducia.
Vedi, Paolo, per me e per i tuoi ex colleghi il lavoro di squadra è e deve essere un valore aggiunto. Un insieme di azioni concrete, condivise, di riflessioni, confronti e successi, ma anche di sbagli, comunque frutto di decisioni comuni, che portano alla realizzazione di interventi chiave all’interno della città. Ciò nonostante, con il tempo le nostre strade e soprattutto le nostre visioni si sono allontanate, ed ora è giusto che si dividano definitivamente in quanto non più conciliabili.
Nella tua lettera, con parole che sfiorano la minaccia, annunci che “vigilerai” sui progetti che hai iniziato, affinché quelli ancora in fieri si possano realizzare nei tempi previsti. Ben venga, ne siamo felici. Ognuno di noi – assessori e consiglieri – ha il dovere, prima che il diritto, di restare vigile, di fare un’opposizione costruttiva, sana, attiva, per il bene di questa città, senza individualismi né colpi di testa.
La carica di Assessore non è un premio o un vacuo prestigio, ma un patto di fiducia, rispetto, consapevolezza e dignità con e verso i cittadini, oltre che un onore. Esattamente come quello del Sindaco. Siamo chiamati ad occuparci di questioni serie, di lavoro, di giovani, di ospedale, di viabilità, di politiche culturali, turistiche e sociali, non di diatribe mediatiche. Ed è questo ciò di cui continueremo, senza sosta, ad occuparci nei prossimi mesi.
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