Non avrebbe mai voluto lasciare i viola. La Fiorentina era il sogno da bambino di Luciano Chiarugi e rimarrà sempre il “però” della sua carriera. Con il Milan infatti nel 1973 vinse la Coppa delle Coppe, la Coppa Italia e perse lo scudetto di poco, fu capocannoniere, insomma raggiunse l'apice della sua carriera: “Però... - confessa – fosse stato per me, da là non sarei mai andato via”. Un amore che nasce da piccolo e viene ripercorso nel libro Ponsacchini nel pallone di Andrea Grassi, edito da Nuovastampa (disponibile su ebook e in regalo con la rivista locale Il Ponte di Sacco fino alla fine di gennaio nelle edicole ponsacchine). Lui fu uno dei ponsacchini che hanno fatto la storia del calcio italiano e ponsacchino. Nel libro ci sono le loro storie, le loro carriere, i loro aneddoti di vita.
Cavallo Pazzo Chiarugi, come tutti lo chiamavano, ricorda proprio quell'appellativo: “Quando mi girava le partite potevo vincerle da solo, ma quando non mi girava potevo perderle da solo”. Si racconta di quando tutto per lui è cominciato, fuori dal campo, aveva solo 12 anni. Lui che con l'inseparabile pallone guardava i suoi fratelli giocare nel Ponsacco. Poi l'allenatore Morisco, ex centrocampista della Fiorentina, vide come usava i piedi e lo spedì subito alla scuola di calcio della squadra gigliata. Un sogno che si avverava per lui che era cresciuto con la fede viola. L'esordio fu nel campionato '65-'66: Brescia-Fiorentina 1-2. E tre anni dopo lo scudetto.
Dai momenti più belli a quelli più difficili, quando entrò in un tunnel negativo che lo portò alla cessione al Milan. Ma c'è anche la sua vita oltre il pallone in questo libro. Quando conobbe sua moglie Laura in un incidente stradale. Lei non lo riconobbe neppure, nonostante fosse già famosa ala della Fiorentina che nel 1969 vinse il suo secondo scudetto. Si sposò, ebbe tre figli. Oggi vive in Mugello e il suo calcio, senza sponsor e tv, un calcio fatto solo di bandiere, rimane un ricordo glorioso.
Fra gli altri calciatori ponsacchini che hanno giocato nella Fiorentina troviamo Paolo Giusti e Claudio Piccinetti. Ci sono poi le storie di altri giocatori che hanno fatto la storia del calcio italiano come Lando Macchi, Adriano Lombardi, Leonardo Menichini. E del calcio ponsacchino come Piero Lombardi, Federico Tolomei, Alessandro Favilli e Fabio Gargani. Infine i presidenti che hanno laciato il segno come Danilo Lazzereschi, Romano Aringhieri e Massimo Donati.
Fonte: Ufficio Stampa
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