SI Toscana: “La sanità in rete non funziona, rischio è favorire il privato”

“La sanità in rete disegnata dall’assessore Saccardi ha rivelato ancora il suo volto di ‘eccellenza’. Se non ci fossero stati l’impegno e la mobilitazione di un quotidiano, una signora di 83 anni della provincia di Massa Carrara per effettuare un esame diagnostico si sarebbe dovuta recare alle pendici dell’Amiata. E magari dovrebbe anche ritenersi fortunata, poiché il sistema di prenotazione non l’ha spedita all’Elba”. È quanto afferma Alessandro Brunini, responsabile Sanità e Welfare di Sinistra Italiana Toscana a proposito del caso dell’anziana che, secondo il sistema di prenotazione dell’Asl Nord Ovest, avrebbe dovuto effettuare una Tac cerebrale di controllo a Castel del Piano, a 257 chilometri da casa.

“Il dovere delle aziende sanitarie consiste nel rispetto dei tempi di erogazione delle prestazioni, senza però considerare aspetti peculiari, tra cui a chi è rivolta la prestazione stessa. Purtroppo non c’è niente di nuovo sotto il sole italiano, i drammi dei cittadini si risolvono o tramite conoscenze o tramite impegni nobili da parte di qualcuno o qualcosa – aggiunge Brunini - La pessima riforma del 2015, voluta dall’assessore Saccardi, non tiene conto che i principali utilizzatori del Sistema sanitario nazionale sono persone sopra i 65 anni, spesso persone con ridotta mobilità, difficoltà economiche e maggiori problematiche di salute. Il concetto di rete è sostanzialmente corretto per garantire le emergenze ed è proprio da lì che è mutuato. Arrivare però a spostare a centinaia di chilometri anziani bisognosi per esami diagnostici e strumentali, è un qualcosa per cui è difficile trovare parole. Abbiamo intenzione di contrastare tutto ciò e ci impegneremo per avere una sanità di prossimità che si rivolga in particolare a quei cittadini che, altrimenti, saranno costretti a rivolgersi alla ormai fiorente attività privata che si sta diffondendo anche in Toscana”.

Fonte: Sinistra Italiana Toscana

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