Un vero e proprio terremoto quello scaturito dalle indagini dei carabinieri e della polizia provinciale di Firenze. Quest'oggi sono state eseguite 9 misure di interdizione dai pubblici uffici (tra i 3 e i 12 mesi) per dirigenti e funzionari Alia e di società collegate.
L'operazione, che vede indagati 33 dirigenti e responsabili per traffico illecito di rifiuto, frode in commercio e getto pericoloso di cose in concorso, parte da un'indagine del 2016 che avrebbe portato a rilevare illeciti ambientali.
Le autorità hanno posto sotto sequestro preventivo anche alcune aree del Polo Tecnologico di San Donnino.
Dalle indagini sarebbe emerso che la società Alia avrebbe disperso nell'ambiente secondo modalità non conformi grandi quantità di rifiuti speciali non pericolosi, ossia compost prodotto nell'impianto TMB che solitamente viene prodotto con sfalci, scarti vegetali e fanghi di aziende agricole.
Altri rifiuti speciali non pericolosi sarebbero stati smaltiti illecitamente nella discarica di Case Passerini. Del percolato della ex discarica di Bosco di Ronchi sarebbe stato scaricato sistematicamente al suolo in dei laghetti non impermeabilizzati. Infine altri rifiuti speciali non pericolosi prodotti all'impianto di Faltona sarebbero stati trasferiti con codici di classificazione non corretti per ottenere ingiusto profitto derivante dal risparmio dei costi di gestione.
L’attività rappresenta il prosieguo dell’operazione condotta dagli stessi reparti nel dicembre 2017, con il sequestro di un impianto di trattamento rifiuti e 570 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi.
Le parole della politica
La risposta dell'azienda: "Revocate le deleghe ai dirigenti coinvolti"
Alia Servizi Ambientali Spa informa di aver dato immediata esecuzione alle misure cautelari interdittive contenute nel provvedimento del Gip nell’ambito dell’inchiesta su presunti reati ambientali avviata dalla Procura di Firenze nel 2016.
Sono state pertanto revocate tutte le deleghe e le procure ai dirigenti coinvolti, riaffidando a personale interno funzioni e responsabilità secondo quanto previsto dal “Piano di continuità operativa in emergenza” approvato nel marzo 2021.
Confermando piena fiducia nel lavoro della magistratura e totale collaborazione, si auspica possano esser rapidamente chiarite tutte le posizioni degli interessati.
Il nuovo CdA di Alia Servizi Ambientali Spa, insediatosi nel dicembre 2020, confermando il massimo impegno per il rafforzamento degli obiettivi di sviluppo dell’azienda nel segno della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare, assicurerà ogni sforzo per garantire la continuità operativa nel pieno rispetto delle norme e degli obblighi di servizio.
Nove misure di interdizione dai pubblici uffici
Sono appunto nove le misure di interdizione dai pubblici uffici eseguite oggi, tra i 3 e i 12 mesi, che hanno coinvolto dirigenti e funzionari Alia e di società collegate.
Tra i destinatari delle interdizioni emesse dal gip si trovano: il direttore generale di Alia spa Alessia Scappini, interdetta per 9 mesi. Franco Cristo, dirigente gestione impianti di Alia, sempre 9 mesi di interdizione. Il responsabile dell'impianto Tmb Antonio Menalaou, 3 mesi. Stesso periodo di interdizione per Marino Poggi, presidente cda e rappresentante legale di Torricelli srl e Certaldo energia srl, società parte dell'Ati, gestore di fatto dell'impianto di recupero del biogas presente presso il sito Case Passerini. Sei mesi di interdizione per Alessandro Grigioni, responsabile del polo San Donnino di Alia e tre mesi per Francesco Tiezzi. Infine 12 mesi per il rappresentante legale della società di raccolta rifiuti Eurocorporation srl di Scandicci Alfredo Noce, la moglie Carmen Vaccai e la sorella Giovanna Noce, sue strette collaboratrici e investite entrambe di un'interdizione di 6 mesi.
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