Il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi sull’inceneritore e confermato la sentenza già emessa dal TAR. La sentenza è stata pubblicata nella tarda mattinata di oggi, giovedì 24 maggio.
L'Avvocatura regionale ha elaborato, su richiesta del presidente Enrico Rossi, una nota in merito alla sentenza del Consiglio di Stato sull'impianto di termovalorizzazione della piana fiorentina. Di seguito il testo.
"La sentenza del Consiglio di Stato , sez. V, n. 3109 del 2018 ha respinto il ricorso proposto dall'ATO Toscana Centro ed anche il ricorso incidentale proposto dal WWF, da Italia Nostra e dall'Associazione Forum Ambientalista.
In questo modo è confermato l'annullamento dell'autorizzazione unica ambientale rilasciata dalla Città Metropolitana di Firenze in data 23 novembre 2015 per la realizzazione e la gestione dell'impianto inceneritore di Case Passerini.
Questa decisione è motivata con il fatto che gli interventi di rinaturalizzazione denominati " boschetti della piana" (che la Città Metropolitana aveva previsto come misura di compensazione) avrebbero dovuto essere eseguiti prima della realizzazione e messa in esercizio dell'impianto perché altrimenti viene frustata la finalità delle misure di rinaturalizzazione, che servono per mitigare l'impatto ambientale del realizzando termovalorizzatore, ciò, tra l'altro, in un'area già fortemente antropizzata.
Il Consiglio di Stato inoltre afferma che " la nuova evenienza determinata dal progetto aeroportuale avrebbe imposto una complessiva rivalutazione della situazione ambientale e sanitaria della Piana (anche in considerazione degli esiti della VIS, fase III, tant'è che la stessa Conferenza di servizi nella riunione del 17 novembre 2014 non aveva mancato di rilevare come "l'eventuale futuro insediamento nell'area di nuove strutture e infrastrutture sarà oggetto di valutazioni che terranno conto della sovrapposizione degli effetti cumulati ai sensi delle norme vigenti")".
LE REAZIONI
“Una splendida notizia per i cittadini della Piana, una vittoria per chi, come noi, ha creduto fin dall’inizio che si potesse scrivere una storia diversa - commenta il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi - La sentenza del Consiglio di Stato conferma la bontà delle nostre posizioni, basate sul buon senso prima ancora che sul diritto. Da cittadino impegnato in politica sono felice per questo esito, ma da amministratore non posso nascondere il rammarico per essere arrivati a questo risultato per via giudiziaria, quando sarebbe toccato alla politica dare risposte. Ora è necessario che tutte le Istituzioni avviino un lavoro comune di riflessione da estendere a tutte le opere previste per la Piana e che, nel caso della gestione dei rifiuti, non può che sfociare nella definizione di un nuovo piano regionale. Accogliamo positivamente, in questo senso, le aperture arrivate dal Presidente della Regione Enrico Rossi. Abbiamo dato prova che non esistono storie già scritte, ma solo scelte che dobbiamo assumere con responsabilità, lucidità, lungimiranza”.
"La sentenza del Consiglio di Stato mette la parola fine al termovalorizzazione di Case Passerini. Com'è noto io ero contrario e l'ho dichiarato a ottobre dell'anno scorso, quando le competenze su questa materia sono passate definitivamente alla Regione".
Sono queste le prime parole del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi alla notizia che il Consiglio di Stato ha confermato l'annullamento dell'autorizzazione alla costruzione dell'impianto di Case Passerini, annullamento che era stato disposto dal TAR nel novembre 2016.
"Come abbiamo detto ieri in Consiglio regionale, ci prepariamo – continua Rossi – a predisporre un nuovo piano dei rifiuti che accrescerà la raccolta differenziata e il riuso, riducendo ulteriormente gli impianti di incenerimento e le discariche"
"Le linee di indirizzo che ho dato nella comunicazione al Consiglio – sottolinea il presidente – escono interamente confermate come l'unica strada innovativa e percorribile per la Regione Toscana".
“Questa è la più importante vittoria dell'amministrazione comunale in questi 5 anni di Governo che pone la pietra tombale su un'opera ormai superata e obsoleta. La sentenza del Consiglio di Stato, che ha confermato l'annullamento della autorizzazione per la realizzazione dell'inceneritore, significa che quanto abbiamo sempre sostenuto si basava su posizioni coerenti e corrette. Adesso si apre una fase nuova, quella in cui tutti gli attori e le istituzioni coinvolte sono chiamate a prevedere un piano ambientale totalmente nuovo, sostenibile, basato su azioni come il riciclo, riuso, differenziata, tariffa puntuale. Una fase che ci vedrà protagonisti, come lo siamo stati fino ad oggi. Convinti prima di tutti che qualcosa si doveva fare per mettere la parola Game Over sull'inceneritore di Case Passerini.”
E' quanto dichiarato da Emiliano Fossi, sindaco di Campi Bisenzio, che commenta così a notizia della sentenza del Consiglio di Stato che conferma l'annullamento dell'autorizzazione per la realizzazione dell'inceneritore di Case Passerini.
"Annullata l'autorizzazione per costruire l'inceneritore di Firenze. #UNVISIÈFATTOFARE! Per noi è la conferma che la lotta paga e senza la gente non si decide niente. E ora avanti con le alternative!", commentano le Mamme No Inceneritore.
“Accogliamo con favore - affermano all’unisono Jacopo Alberti e Filippo La Grassa, rispettivamente consigliere regionale e segretario Firenze-Piana della Lega - la sentenza del Consiglio di Stato che stoppa la costruzione del controverso impianto di Case Passerini. Fin da subito, a differenza di qualche amministratore 'pentito' in corso d’opera abbiamo osteggiato questa soluzione e quindi la decisione odierna non può che farci piacere. Ovviamente la delicata tematica non può essere risolta con un colpo di spugna, ma va affrontata con la massima determinazione e chiarezza da parte delle Istituzioni. La questione è ad ampio respiro e non coinvolge solamente il territorio di Sesto Fiorentino e le zone limitrofe, ma moltissime altre aree della nostra regione che aspettano tempestive e chiare risposte in merito.”
"La sentenza del Consiglio di Stato ha confermato quello che il nostro gruppo sosteneva da anni: l’impianto di incenerimento di Case Passerini non verrà realizzato - commenta Agliana in Comune - Questa sentenza è la chiara dimostrazione del fallimento del programma “ambientale” del Partito Democratico completamente incentrato su un’unica soluzione per lo smaltimento dei rifiuti: l’incenerimento.
Questa ostinazione, unita all’incapacità di saper ascoltare le istanze dei cittadini, ha portato all’intervento della magistratura che ha impedito la realizzazione di un impianto che avrebbe vincolato la politica dei rifiuti, obbligando ad incenerire rifiuti per i prossimi 30 anni.
Per questo chiediamo alla nostra amministrazione di dichiarare immediatamente che la loro intenzione di chiudere l’impianto di Montale nel 2023 è completamente slegata dalla realizzazione dell’impianto di Case Passerini, smentendo così le dichiarazioni fatte in Consiglio Comunale che vedevano i due impianti legati da un destino comune.
Ma non ci aspettiamo solo questo. E’ chiaro che la politica ambientale regionale, come quella comunale, si sia rilevata un fallimento; per questo, chiediamo che venga chiesto a tutte le autorità competenti, tra cui la Regione Toscana, di prevedere l'attuazione della strategia “rifiuti zero” e la chiusura immediata del nostro impianto di incenerimento.
Ancora una volta non possiamo che ribadire la nostra contrapposizione al Pd locale che in questi anni ha condiviso e difeso strenuamente una politica ambientale inceneritorista così come ha avuto il "merito" di aver fatto crollare le percentuali di raccolta differenziata nell'inerzia più assoluta".
“Ma bisogna sempre aspettare che siano i Tribunali, che sostituendosi agli Amministratori locali, individuano quali sono le soluzioni più sensate? È necessario che la politica inizi a guardare oltre il proprio naso. Deve pensare – continua la Capogruppo del Movimento 5 Stelle Arianna Xekalos – soprattutto alle esigenze del futuro e per farlo si deve cambiare direzione, nel rispetto dell’ambiente e della salute pubblica. Queste devono essere tutelate prima di qualsiasi esigenza economica, come sanciscono tantissime convenzioni internazionali. Non dimentichiamoci che la Commissione Europea ha aperto una procedura d’infrazione anche per il livello di inquinamento, Pm10, di Firenze. Con l’inceneritore saremmo andati solo a peggiorare questa situazione, per non parlare degli ulteriori rischi che sarebbero nati per la salute dei cittadini. Forse – conclude la Capogruppo M5S Arianna Xekalos – sarebbe il caso che Nardella si confrontasse maggiormente con gli altri paesi del mondo e che studiasse di più, magari così si arriverebbe ad avere soluzioni adeguate per la cittadinanza prima di spendere soldi nella giustizia”.
Fossi brinda in piazza Dante alle 18 con i cittadini
Il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi oggi alle 18 sarà in Piazza Dante per brindare con cittadini e candidati delle liste elettorali della coalizione Emiliano Fossi Sindaco alla sentenza del Consiglio di Stato sul termovalorizzatore di Case Passerini. Gli appuntamenti in programma della campagna elettorale previsti per questo pomeriggio saranno quindi rinviati a data da destinarsi.
LA soddisfazione del Capogruppo Forza Italia Sesto Fiorentino Gandola
"Abbiamo sempre guardato con favore ai ricorsi presentati alla giustizia amministrativa e oggi non possiamo che essere soddisfatti per la sentenza emessa dal Consiglio di Stato, dichiarano Paolo Gandola, vice coordinatore principale a Forza Italia Firenze, Roberto Valerio, consigliere comunale di Forza Italia e Maria Tauriello, Capogruppo di Forza Italia a Sesto Fiorentino.
La nostra storica posizione di contrarietà è stata coraggiosa e lungimirante, aggiungono.
Grazie al prezioso contributo politico del collega Roberto Valerio noi di Forza Italia a Campi Bisenzio, commenta Gandola, siamo sempre stati contrari alla realizzazione dell’opera fin dal 1999, pertanto non possiamo che confermare la nostra posizione e dichiararci soddisfatti di quanto oggi deciso dal Consiglio di Stato.
Questa sentenza, tuttavia – continuano Gandola e Tauriello – mette in luce anche l’incapacità di condurre a termine un iter amministrativo che si prolunga ormai da decenni con inutili studi e progettazioni. Il Partito Democratico, con questo fallimento politico e amministrativo, ha dimostrato, ancora una volta, di non saper governare la nostra Città Metropolitana e la nostra regione”.
“Con la definitiva conferma del giudizio del TAR da parte del Consiglio di Stato", aggiunge Tauriello, speriamo che il sindaco Falchi si decida ad avviare finalmente una politica dei rifiuti che parta dall’estensione della raccolta porta a porta fino raggiungere gli obiettivi della strategia "rifiuti zero".
Il Sindaco Fossi, aggiunge Gandola, è sempre stato favorevole all’impianto. È solo nell’ultimo anno, in procinto delle elezioni, che ha realizzato un testacoda cambiando ancora una volta posizione. Sia lui che Chini per decenni si sono sempre dichiarati a favore ignorando e calpestando i risultatati emersi dal referendum che avevano visto oltre 9600 Campigiani dimostrarsi contrari. Peraltro, risultati finora raggiunti dalla sua amministrazione sulla raccolta differenziata sono assolutamente insoddisfacenti, essendo pari ad appena il 55% e dunque molto distante da quel 70% che aveva indicato come percentuale da raggiungere.
Adesso la politica deve tornare protagonista. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, concludono i rappresentanti azzurri.
Spinelli (Art.Uno Mdp): “Soddisfazione per la sentenza del Consiglio di Stato. Ora più forti verso un nuovo modello toscano di gestione dei rifiuti”
“La sentenza del Consiglio di Stato mette finalmente la parola fine sulla realizzazione dell’inceneritore di Case Passerini e rafforza la strada che intendiamo percorrere nella costruzione di un Piano dei rifiuti regionale che dovrà investire risorse e competenze su economia circolare, raccolta differenziata e riuso dei materiali. Un modello economico virtuoso che possa generare anche occupazione. Ero convinta, così come avevo sottolineato ieri in Consiglio regionale durante la discussione attorno a questo tema, che nel nuovo Piano dei rifiuti su cui in Regione ci apprestiamo a lavorare, l’impianto di Casa Passerini non sarebbe stato necessario, questo a prescindere dalla sentenza di oggi, che ovviamente consolida la nostra posizione. Una sentenza attesa dalle comunità dei territori coinvolti e da tutte le amministrazioni locali che in questi anni si sono mobilitate per chiedere che l’opera non venisse realizzata. Non solo, è un provvedimento che dà ragione e soddisfazione a tutti coloro che credono in una gestione dei rifiuti consapevole, che si prefiggono di cambiare culturalmente il concetto di uso e riuso dei materiali. Nell’interesse del patrimonio ambientale e paesaggistico della Toscana e di tutto il mondo. Ora la sfida che abbiamo davanti è quella di dare alla Toscana un metodo e una strategia di lungo periodo nella gestione dei rifiuti, in grado di tenere insieme tutela dell’ambiente e sviluppo, due circostanze imprescindibili da cui dipende il benessere dell’uomo oggi e il futuro delle nuove generazioni”.
Marcheschi (FdI): Bocciatura Case Passerini: Rossi e il Pd come Schettino abbandonano la nave che affonda.
«Come ampiamente emerso ieri in Consiglio il Piano dei rifiuti di Rossi e del Pd fa acqua da tutte le parti, oltre al fallimento degli obiettivi però, la sentenza del Consiglio di Stato ci dice c’è stata anche incapacità in fase autorizzativa per quanto riguarda Case Passerini. Sia chiaro che Fratelli d’Italia non ha difeso l’impianto, bensì il principio che i costi dei servizi pubblici non debbano ricadere sulle tariffe dei cittadini solo perché la politica non è capace di fare scelte amministrative concrete e funzionali».
«Negli anni abbiamo lavorato per eliminare gli inceneritori di Testi e di Selvapiana, ma su quello di Case Passerini il Pd ha sempre replicato che l’aggiudicazione era ormai avviata e non si poteva più tornare indietro. Il termovalorizzatore della Piana, ricordo, è un impianto voluto da Rossi e dal Partito Democratico, che ne hanno scelto tipologia e localizzazione e che adesso, fiutando la bocciatura, disconoscono il loro stesso progetto».
«E’ legittimo, per gli abitanti, esultare per la bocciatura di un termovalorizzatore – già approvato – vicino casa, lo è meno per chi amministra e dovrà spiegare dove andranno a finire quei rifiuti che i Toscani pagano a peso d’oro. Rossi, che oggi esulta, ci dica chi prenderà i rifiuti di Firenze e quanto costerà portarli in giro per la Toscana, se non addirittura fuori. Noi faremo la nostra parte nelle sedi competenti per far emergere il danno erariale della politica fallimentare del Pd e del Presidente Rossi, che per i suoi ‘inchini’ elettorali ha sbattuto la Toscana sugli scogli».
Inceneritore, Amato (Potere al Popolo): “Scriviamo la parola Fine sull’inceneritore di Case Passerini”
“Lottare serve, è necessario non arrendersi mai, e oggi è un gran giorno, in cui dopo decenni di lotte e denunce si concretizza una grande vittoria. Dove non è arrivata la politica – commenta la consigliera del gruppo misto Miriam Amato aderente a Potere al Popolo – sono arrivati i giudici amministrativi, che hanno respinto il ricorso contro la sentenza del Tar della Toscana, che aveva annullato l'autorizzazione alla costruzione dell’inceneritore.
Proprio stamattina eravamo in Presidio sotto la Corte dei Conti, per conoscere l’iter intrapreso dall’esposto fatto dalle Mamme No Inceneritore con altre sigle ambientaliste – Wwf, Forum ambientalista, Italia Nostra, l'associazione Zero Waste – sui 43 milioni di danno erariale per la mancata raccolta differenziata. Ed abbiamo appreso che anche quello presentato da me e Simone Franciolini nel 2015, sempre sullo stesso tema, è rientrato nello stesso fascicolo.
Intanto oggi chi credeva di poter amministrare il territorio senza considerare la popolazione ha ricevuto una bella lezione e, come dicono le Mamme No Inceneritore, “Senza la gente, non si decide niente”.
“Un ringraziamento va ai Comitati della Piana, alle Mamme No Inceneritore e a tutti coloro che hanno messo la loro competenza come il Dottor Gianluca Garetti e l’avvocato Claudio Tamburini a sostegno di questa lotta.
La Piana fiorentina deve essere liberata dalle grandi e dannose infrastrutture, per riaffermare la realizzazione integrale del Piano agricolo della Piana, con le sue potenzialità occupazionali, dalle quali partire, per realizzare un laboratorio di sperimentazione ambientale e civica, in chiave antispeculativa, solidale e mutualistica.
È necessaria – conclude Miriam Amato – la riappropriazione e l’uso collettivo di numerose aree della Piana da parte di attivisti, abitanti, associazioni, in modo da garantire non solo la tutela e la cura delle zone in oggetto, ma anche l’interdizione di tutte quelle iniziative, che ne potrebbero alterare o distruggere l’alto e prezioso valore ambientale, agricolo ed economico”.
Grassi, Verdi e Trombi: "Vittoria della cittadinanza che da anni lotta. Nardella e il Pd invece della prima pietra, ora ci dovranno mettere una bella pietra sopra"
"Dispiace solo che ci sia voluto un tribunale. La politica fallisce ogni volta che non ascolta i cittadini e forza illegittimamente le leggi"
"Apprendiamo con gioia della vittoria delle associazioni ambientaliste e della cittadinanza della Piana che da anni lottano contro l'inceneritore ed esultiamo per la sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato l'annullamento della autorizzazione della Città metropolitana e della Regione Toscana per la costruzione dell'inceneritore di Case Passerini. - affermano dal gruppo consiliare di Palazzo Vecchio 'Firenze riparte a sinistra', il capogruppo Tommaso Grassi, la consigliera Donella Verdi e il consigliere Giacomo Trombi - Nardella e il Pd invece della prima pietra, ora ci dovranno mettere una bella pietra sopra. La politica fallisce ogni volta che non ascolta i cittadini e forza illegittimamente le leggi."
"Dispiace solo che ci sia voluto un tribunale per bloccare questa opera nonostante ormai in tanti, negli ultimi mesi dopo la sentenza del TAR e dopo le sconfitte elettorali, anche nel PD dicevano di non volerlo più fare. Prendiamo atto anche dei tripli e quadrupli carpiati di numerosi esponenti locali che, fiutata l’aria, sono divenuti improvvisamente ambientalisti e rivendicano di essere stati sempre anti-inceneritore: parlano le loro politiche che hanno portato avanti negli anni, e parleranno per loro gli atti che andranno a sostenere. Persino il Presidente Rossi di MdP - LeU oggi ha rivendicato di non aver mai sostenuto l'inceneritore e recentemente anche esponenti della Piana del Pd avevano presentato leggi e proposte che non vedevano tra le soluzioni contemplate l'inceneritore: ma non guardiamo al passato, e non ci interessa neppure analizzare quali siano stati i motivi che hanno portato questi politici a cambiare idea. Oggi questa opera vecchia di decenni ancor prima di essere costruita, foriera di una mentalità di gestione dei rifiuti medievale, non esiste più. Cancellata ogni autorizzazione riteniamo che sia arrivato il definitivo stop, e invece della prima pietra, ora ci dobbiamo mettere una bella pietra sopra. Una pietra tombale" aggiungono i consiglieri.
Donzelli, Torselli e Gemelli: "Fallimento delle politiche sui rifiuti della sinistra"
“Il pronunciamento odierno del Consiglio di Stato, che boccia definitivamente il progetto dell’inceneritore a Case Passerini, dimostra come questa scelta sia stata fatta e portata avanti in maniera approssimativa, senza ottemperare a tutti i dovuti approfondimenti e, soprattutto, senza alcun rispetto della volontà popolare. Dopo questo fallimento, i vertici aziendali di Alia, socio di maggioranza di QThermo, dovrebbero oggi stesso rassegnare le proprie dimissioni”. A chiederlo sono l’Onorevole di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, assieme al Coordinatore Regionale, Francesco Torselli, ed al Coordinatore Provinciale, Claudio Gemelli.
“Quadrifoglio, oggi Alia, fin dal 2009 – raccontano i tre esponenti di Fratelli d’Italia – ha scelto di puntare sulla soluzione dell’inceneritore di Case Passerini, creando, assieme a partner privati di minoranza, la società QThermo, aggiudicataria nel 2012 del progetto per la realizzazione dell’impianto. Oggi, assieme al progetto dell’inceneritore, vengono dunque bocciati dieci anni di scelte fatte dalla sinistra toscana e dai suoi nominati nelle aziende partecipate in termini di gestione dei rifiuti. Ecco perché chiediamo che chi si è fatto promotore di queste scelte, abbia quantomeno la decenza di rassegnare immediatamente le proprie dimissioni”.
“Archiviata l’ipotesi inceneritore – concludono Donzelli, Torselli e Gemelli – resta aperto il dibattito sulla gestione dei rifiuti nella nostra regione e nella nostra provincia. Per questo, già nelle prossime settimane, Fratelli d’Italia organizzerà un laboratorio tematico nel quale far confluire le idee e le esperienze in materia dei nostri sindaci, dei nostri assessori e dei nostri eletti nelle istituzioni toscane e dal quale uscirà una proposta seria e concreta per il futuro”.
"Oggi qualcuno ci dice che non è ancora finita e che ne vedremo delle belle. Se qualcuno pensa a colpi di coda o a trovate legislative mirabolanti non creda di farla franca. Dispiace solo che di fronte a certi gruppi e certe pressioni non siano bastati i ragionamenti di buon senso, non sia stata sufficiente la politica, nonostante segnali chiari come la vittoria di Lorenzo Falchi a Sesto, ma ci sia voluto un tribunale. L’importante, però, è che non si farà. Le battaglie ovviamente continuano: differenziata a livelli europei, porta a porta, politiche ambientali serie, impiantistica per il recupero, il riuso e il riciclo delle materie differenziate, senza tutto questo non andremo sicuramente lontano, ma almeno non avremo né scuse né la tentazione di bruciar rifiuti facendoci sopra anche degli utili. Noi continueremo con le nostre battaglie a favore dell’ambiente e della salute, che non si fermano certo a questa prima vittoria. Una battaglia che non finisce qua, non solo contro qualcosa, ma per delle alternative" concludono.
Marras (Pd): “La sfida che abbiamo lanciato si rafforza”
«Non credo che la questione principale sia stabilire chi ha vinto o chi ha perso. Penso che la sentenza del Consiglio di Stato, che andrà letta ancora più attentamente, dal nostro punto di vista di amministratori regionali, rafforzi ed acceleri la “sfida amichevole” che abbiamo lanciato al presidente Rossi proprio ieri: presentare al più presto un nuovo piano regionale che soddisfi le esigenze dei cittadini toscani e tenga pienamente conto delle direttive europee sull’economia circolare in riferimento al ciclo di smaltimento dei rifiuti».
«Anche senza l’impianto di Case Passerini – prosegue Marras – i conti e gli obiettivi dovranno tornare: 70% di raccolta differenziata, non oltre il 10% in discarica e 20% attraverso il recupero energetico. In un quadro complessivo dove non aumentano le tariffe e si dichiara guerra alle discariche. La sfida rimane questa, per noi una sfida nuova visto che le competenze di localizzazione degli impianti, che erano delle Province, sono passate da poco tempo in capo alla Regione. Noi non ci sottraiamo e aspettiamo, come promesso dal presidente Rossi, la presentazione del nuovo piano per discuterlo e dare le risposte che la mutata situazione richiede».
Stella e Marchetti (FI): "In Regione subito nuovo piano dei rifiuti. La Toscana a rischio collasso"
"Ora che il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi sull'inceneritore di Case Passerini, la Toscana è a rischio collasso. La Giunta Regionale porti celermente in aula il nuovo piano dei rifiuti, alla luce di questa novità che scompagina i piani fatti finora. Non c'è un minuto da perdere". Lo chiedono il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (FI) e il capogruppo di Forza Italia all'Assemblea toscana, Maurizio Marchetti. "A questo punto - sottolineano - ci sarà da pagare una penale a Q-Thermo, l'azienda che doveva costruire l'inceneritore, comprensiva del mancato guadagno: una cifra che parte dai 14 milioni già spesi e potrebbe salire sopra i 30. Ma, senza quell'impianto, anche arrivando a differenziare il 70% dei rifiuti nel nostro territorio, occorrerà pagare una cifra, annuale, intorno ai 36 milioni di euro l'anno per le 240 mila tonnellate che dovranno finire in discarica o bruciate, altrove".
Marchetti e Stella si chiedono anche "come verranno recuperati i soldi spesi nel corso degli anni per le opere di mitigazione volte ad azzerare l'impatto ambientale dell'impianto, che ormai non verrà più realizzato. La Provincia di Firenze - ricordano - decise nel 2006 di piantare 24mila alberi nell'area del termovalorizzatore per migliorare la qualità dell’aria e di realizzare opere per migliorare la viabilità. Nel gennaio 2007, Regione Toscana, le Province di Firenze, Prato e Pistoia e i Sindaci dei Comuni interessati siglarono un accordo e stanziarono 14 milioni di euro per favorire buone pratiche ambientali. Sono soldi dei cittadini, che in qualche modo dovranno tornare alla collettività".
Il Partito Democratico di Sesto Fiorentino prende atto della sentenza
Il Partito Democratico di Sesto Fiorentino prende atto della sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato la sentenza del TAR della Toscana in merito alla realizzazione del termovalorizzatore di Case Passerini. In particolare è stata sanzionata la mancata realizzazione preventiva delle opere di mitigazione e di compensazione, quale condizione preliminare alla costruzione del termovalorizzatore.
A questo punto si apre una fase nuova per lo smaltimento dei rifiuti che dovrà prevedere l'aggiornamento del piano regionale, senza visioni ideologiche, con al centro della programmazione i seguenti principi inderogabili:
1. Progressiva eliminazione delle discariche
2. Cessazione della esportazione dei rifiuti in altre Regioni
3. Rafforzamento delle raccolte differenziate e potenziamento dei controlli sul territorio per prevenire comportamenti illeciti
4. Rapida transizione verso l'economia circolare per gestire al meglio la filiera dei rifiuti.
Per quanto sopra, nei prossimi giorni il Partito Democratico di Sesto Fiorentino presenterà un'interrogazione al Consiglio Comunale per conoscere la effettiva destinazione di circa 5 milioni di euro. Tali finanziamenti sono stati trasferiti negli anni passati al Comune di Sesto Fiorentino dalla Provincia e dalla Regione per finanziare i boschi della Piana, le piste ciclabili ed il centro visite del parco. Tutte opere collegate alla costruzione dell'impianto e mai realizzate, di cui il Partito Democratico chiederà che fine hanno fatto i finanziamenti correlati.
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